15 Aprile 2025
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Trump, il dito, la luna e San Girolamo di Caravaggio

09-04-2025 18:48 - Opinioni
San Girolamo di Caravaggio San Girolamo di Caravaggio
GD - Roma, 9 apr. 25 - È sorprendente che la maggior parte dei commentatori in questo periodo si sia concentrato sul dito puntato da Trump, cioè le tariffe, e non sulla luna che questo dito indica dal punto di vista macroeconomico, cioè il problema dello squilibrio della bilancia dei pagamenti e del ruolo del dollaro.
Fatto 1 - La teoria economica insegna che l'equilibrio macroeconomico si ottiene con l'eguaglianza fra lo squilibrio interno di risparmio investimento e lo squilibrio esterno della bilancia dei pagamenti. Quindi se un paese risparmia meno di quanto investe deve essere necessariamente compensato da un afflusso di importazioni superiore alle esportazioni. In questa descrizione tralascio il deficit pubblico, che se negativo, aumenta lo squilibrio fra risparmio e investimento del sistema economico.
Fatto 2 - La bilancia dei pagamenti Usa è fortemente in squilibrio per la parte commerciale, cioè maggiori importazioni delle esportazioni. Questo squilibrio è sostanzialmente controbilanciato da un grande afflusso di capitali cioè risparmio estero. Lo stock di riserve della Fed è costante intorno a 240-250 Mld dollari negli ultimi 4 anni. (https://www.federalreserve.gov/data/intlsumm/current.htm)
Fatto 3 - Come noto, il grande afflusso di capitali esteri nella bilancia dei pagamenti USA è determinato dal privilegio del quale gode il dollaro, sin dal sistema di Bretton Woods del 1944, perché il dollaro è utilizzato per gli scambi internazionali in tutto il mondo. Quindi, la maggiore quantità di dollari in circolazione nel circuito internazionale non si riverbera sul tasso di cambio. Per questo il dollaro è una moneta forte.
Fatto 4 - Recentemente questo ruolo del dollaro è stato messo in discussione e ciclicamente si tenta di sostituirlo con altre monete, ad esempio, il pagamento del petrolio in euro invece che in dollari, ad esempio, le dichiarazioni dei nuovi BRICS contro il monopolio del dollaro nei pagamenti internazionali per cercare di “de-dollarizzare” gli scambi internazionali. (https://www.ispionline.it/en/publication/a-brics-challenge-to-the-dollar-139933)
Fatto 5 - La teoria economica in caso di squilibrio della bilancia dei pagamenti cioè di Paese che vive al di sopra dei propri mezzi prescrive la medicina della svalutazione della moneta nazionale: questo fatto rende le importazioni più costose per i cittadini interni e rende le esportazioni nazionali più convenienti verso il resto del mondo, portando verso il riequilibrio della bilancia dei pagamenti. Questo deve avvenire secondo le cosiddette condizioni di Marshall-Lerner e cioè è necessario che la reazione di elasticità delle importazioni e delle esportazioni sia sufficientemente elevata (tecnicamente la loro somma in valore assoluto deve essere maggiore di uno).
Ma nel caso di un Paese con una composizione delle importazioni di fatto obbligata, diciamo beni necessari beni primari per i quali l'elasticità al prezzo è molto bassa e contemporaneamente specializzato in esportazioni di beni che sono fortemente necessari al resto del mondo e, quindi, con elasticità al prezzo molto basso, una eventuale svalutazione della moneta non comporterebbe benefici per il riequilibrio della bilancia dei pagamenti.
In altre parole, una svalutazione renderebbe più cara la stessa quantità di importazioni e non renderebbe necessariamente più competitiva la quantità di esportazioni. Quindi, il saldo della bilancia dei pagamenti peggiorerebbe invece che migliorare.
Recenti studi dimostrano che le condizioni per un eventuale successo della svalutazione non sussistono per il commercio fra USA e grandi partner commerciali del G7 (Dong, Fang. 2017). Testing the Marshall-Lerner condition between the U.S. and other G7 member countries. The North American Journal of Economics and Finance. 40. 30-40: higher real exchange rate depreciation may not necessarily improve the U.S. bilateral trade balance with all of the other G7 member countries).
Fatto 6 - Un articolo pubblicato qualche tempo fa dal direttore degli studi economici della Banque de France, M. Bussiere (Trade and currency weapons, Matthieu Bussière Pauline Wibaux Agnès Bénassy-Quéré / 16 Aug 2018), mostra che l'effetto riduttivo sulle importazioni, cioè di miglioramento della bilancia commerciale, è tre volte più forte se ottenuto con dazi all'importazione che non se ottenuto con la svalutazione della moneta nazionale.
Precisamente, con 1% di svalutazione i dati storici dimostrerebbero che il miglioramento delle importazioni sarebbe di una riduzione dello 0,5%, mentre con dazi dell'1% il miglioramento in termini di riduzione delle importazioni sarebbe dell'1,4%.
Fatto 7 - L'economia americana è in una situazione florida, con la disoccupazione ai minimi storici; quindi, non si capirebbe dove prendere le risorse umane per aumentare le produzioni nazionali nel breve periodo almeno per sostituire le importazioni.
In questo quadro io avanzo l'ipotesi che il vero obiettivo dell'amministrazione Trump, visto che il suo consigliere economico Sthepen Miran è pur sempre un laureato di Harvard e non uno scalzacani, è quello di risolvere il problema strutturale dello squilibrio commerciale e proteggere il ruolo del dollaro forte. Quindi, la strategia è di evitare politiche che possano portare alla svalutazione del dollaro nel mondo, perché questo avrebbe un prezzo di reputazione, diciamo, oltre che di significato economico.
L'ipotesi che io avanzo è che con la politica così aggressiva mediatica di aumento dei dazi, (il “dito” di Trump) la strategia di politica economica sia di dare un segnale che il dollaro deve rimanere una moneta forte (potrei azzardare pur sempre protetto della capacità militare più forte del mondo – la “luna” di Trump) e nel contempo di riequilibrare parzialmente lo squilibrio commerciale.
In questo scenario, riducendo lo squilibrio commerciale e mantenendo l'afflusso di capitali internazionali si otterrebbe un rafforzamento cioè una rivalutazione del dollaro, eliminando la minaccia di sostituzione del dollaro con altre monete per gli scambi internazionali. Cioè fare l'America grande ancora.
Allora un governante illuminato e saggio europeo dovrebbe essere un novello e saggio San Girolamo -- che il Caravaggio immortala come saggio capace dialogo simbolico tra contenuti di natura opposta: vita e morte, passato e presente. Il governate europeo, invece che minacciare ritorsioni commerciali da lontano, dovrebbe con coraggio avvicinarsi al “leone ruggente” e, senza paura, togliergli la spina dalla zampa.

Prof. Carlo Andrea Bollino
Università G. Marconi di Roma
Università di Perugia
Professore di Economia dell'Energia, LUISS, Roma
Ricercatore in visita, KAPSARC, Riyadh


Fonte: Andrea Bollino
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