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Uzbekistan: al Circolo Esteri presentato libro che svela grande Paese

11-02-2022 13:35 - Ambasciate
L'amb. Otabek Akbarov L'amb. Otabek Akbarov
GD – Roma, 11 feb. 22 – Svelato l'Uzbekistan. Un grande Paese dell'Asia Centrale, ex repubblica sovietica, noto per le moschee, i mausolei e i luoghi legati alla Via della Seta, l'antica rotta commerciale che collegava la Cina al Mar Mediterraneo. Samarcanda, la città più importante lungo la Via, ospita un importante esempio di architettura islamica: il Registan, una piazza delimitata da tre scuole religiose decorate con ricchi mosaici e risalenti ai secoli XV-XVII. Qui sono nati l'algebra, la medicina e l'astronomia. Una nazioone multietncia ove convivono russi, kazaki, tatari e molti altri. E fin qui l'iconografia classica, ufficiale. Quella da atlante. Ma lontano dalle nostre limitate distratte conoscenze quotidiane, il Paese è confuso in un'area in cui gran parte degli Stati si denominano con il suffisso “…stan”. In realtà, oltre al fascino e a una certa aria di mistero, dovuta però alla non piena conoscenza, questo è davvero un Stato affascinante, con buoni ritmi di sviluppo. Insomma, un potenziale ottimo partner per l'Italia e la sua imprenditoria. Uno Stato crocevia nello scacchiere asiatico, con enormi potenzialità di sviluppo.
A sollevare, finalmente, un velo su questa nazione attraente a tutto tondo è il libro «Sistema Uzbekistan – L'Itala e l'Uzbekistan: l'eredità di un legame secolare», a cura di Paolo De Angelis e Tursunali Kuziyev, e con la prefazione di Vincenzo Scotti, edito da Eurilink University Press, appena presentato al Circolo degli Esteri.
Introdotto da Vincenzo Scotti, politico e fondatore della Link Campus University, l'amb. Otabek Akbarov ha tratteggiato l'interesse del suo Paese a sviluppare le relazioni con l'Italia, non solo nei campi economico-imprenditoriali, ma anche dell'arte e della cultura fino al turismo.
Uno dei due autori, Paolo De Angelis, ha tra l'altro ricordato che dal 1420 l'Uzbekistan non ha mai avuto conflitti bellici, che non ha mai perseguitato gli ebrei e che per la gestione del suo Governo è ora paragonato alla Svizzera. Il nuovo presidente Shavkat Mirziyoyev, eletto nel 2016, ha infatti impresso una svolta riformatrice, garantendo la libertà di pensiero e avviando importanti riforme e un processo di modernizzazione del Paese.
Entrando nei dettagli, l'ing. Luigi Iperti, presidente della Camera di Commercio Italo-Uzbeka, ha messo in evidenza le tante potenzialità di questo Paese dell'Asia Centrale. E per farlo ha raccontato la sua non recente esperienza di pioniere di queste relazioni soffermandosi su aspetti anche umani, ossia il grande senso di ospitalità degli uzbeki, popolo molto attaccato alla famiglia e alle tradizioni. Poi ha esortato a “non guardare solo all'export ma a pensare anche agli investimenti, come già fanno i nostri competitors, come Francia e Germania”. Su questi temi verso fine marzo nella capitale Tashkent si svolgerà un grande convegno sugli investimenti esteri nel Paese.
Un altro squarcio di luce nelle relazioni bilaterali lo ha portato Leonardo Comucci, console onorario dell'Uzbekistan per Toscana e Umbria, che ha ricordato tra l'altro come il Paese sia il più grande produttore di vini dell'Asia Centrale, quindi con una forte tradizione enologica che ora si avvale anche di impianti e macchine italiane. E su questo ha innestato l'interesse a sviluppare le competenze locali anche in altri settori, da quello alimentare e dolciario ai tessili.
Insomma, l'Uzbekistan rappresenta una importante piattaforma commerciale nello strategico scacchiere dell'Asia Centrale, lungo la Via della Seta, su cui poggia un paniere di risorse e capacità che sostengono una grade potenzialità di crescita economica e che possono contare su una popolazione giovane con una età media di quasi 24 anni sui 24 milioni di abitanti; su importanti riforme e su un deciso processo di modernizzazione del Paese.
«Sistema Uzbekistan – L'Itala e l'Uzbekistan: l'eredità di un legame secolare», a cura di Paolo De Angelis e Tursunali Kuziyev, prefazione di Vincenzo Scotti - edito da Eurilink University Press - 336 pagine - 22,00 €


Fonte: Redazione
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