Ungheria: "A 80 anni dall’Olocausto”, diplomazia Santa Sede per Ebrei
25-11-2024 19:27 - Vaticano
GD – Città del Vaticano, 25 nov. 24 – A Roma si è svolto un convegno internazionale intitolato "A 80 anni dall'Olocausto. La diplomazia della Santa Sede in favore degli ebrei: il caso degli ungheresi”. L’evento è stato organizzato dalla delegata speciale per la cooperazione dell’Ambasciata d'Ungheria presso la Santa Sede in collaborazione con l'Archivio Nazionale Ungherese, il Centro Memoriale dell'Olocausto a Budapest e l’Accademia d’Ungheria in Roma. L’Archivio Apostolico Vaticano e l’Archivum Romanum Societatis Iesu hanno dato il loro patrocinio all’evento. In tre sessioni, diversi esperti nazionali e internazionali, ebrei e cristiani, hanno presentato relazioni e dialogato tra loro. L'incontro è stato aperto dagli indirizzi di saluti, tra gli altri, del card. Péter Erdő, del capo rabbino Slomó Köves e del rabbino Jonatán Megyeri.
La prima sessione ha presentato i risultati di un gruppo di ricerca costituito nel 2022 con la partecipazione di diverse istituzioni accademiche ungheresi, guidato da Krisztina Tóth, delegata speciale per la cooperazione archivistica, e con la partecipazione di istituzioni accademiche ungheresi (Archivio Nazionale Ungherese, Centro Memoriale dell'Olocausto, HUN-REN Centro di ricerca delle scienze umane, Istituto delle Scienze Storiche, e di HUN-REN Centro di Ricerca delle Scienze Sociali, Istituto per gli studi sulle minoranze), per esplorare le fonti della persecuzione del 20° secolo degli ebrei ungheresi negli archivi vaticani.
La seconda sessione si è aperta verso l'Europa centrale e orientale, presentando le attività dei nunzi apostolici di Budapest e Romania, rispettivamente Angelo Rotta e Andrea Cassulo, a favore dei perseguitati, e gli interventi dell'episcopato slovacco contro le leggi ebraiche sempre più disincentivanti e le disposizioni discriminatorie nei confronti degli ebrei. Infine, la terza sessione ha offerto uno sguardo sui contatti della Sede Apostolica con gli episcopati francese e italiano e sulla rete ecclesiale italiana che è stata creata per soccorrere efficacemente i perseguitati.
Il convegno ha dato un nome e un volto agli ebrei perseguitati, i partecipanti hanno potuto conoscere molte tragedie e destini personali attraverso gli archivi vaticani, ora accessibili e studiati; è emerso come la Segreteria di Stato della Santa Sede, attraverso una rete di soccorso ramificata sul territorio abbia attuato una chiara opposizione al razzismo nazifascista, abbia fatto il possibile per gli esclusi, i ricercati, i condannati a morte a causa della loro origine.
Fonte: Ambasciata di Ungheria presso la Santa Sede
La prima sessione ha presentato i risultati di un gruppo di ricerca costituito nel 2022 con la partecipazione di diverse istituzioni accademiche ungheresi, guidato da Krisztina Tóth, delegata speciale per la cooperazione archivistica, e con la partecipazione di istituzioni accademiche ungheresi (Archivio Nazionale Ungherese, Centro Memoriale dell'Olocausto, HUN-REN Centro di ricerca delle scienze umane, Istituto delle Scienze Storiche, e di HUN-REN Centro di Ricerca delle Scienze Sociali, Istituto per gli studi sulle minoranze), per esplorare le fonti della persecuzione del 20° secolo degli ebrei ungheresi negli archivi vaticani.
La seconda sessione si è aperta verso l'Europa centrale e orientale, presentando le attività dei nunzi apostolici di Budapest e Romania, rispettivamente Angelo Rotta e Andrea Cassulo, a favore dei perseguitati, e gli interventi dell'episcopato slovacco contro le leggi ebraiche sempre più disincentivanti e le disposizioni discriminatorie nei confronti degli ebrei. Infine, la terza sessione ha offerto uno sguardo sui contatti della Sede Apostolica con gli episcopati francese e italiano e sulla rete ecclesiale italiana che è stata creata per soccorrere efficacemente i perseguitati.
Il convegno ha dato un nome e un volto agli ebrei perseguitati, i partecipanti hanno potuto conoscere molte tragedie e destini personali attraverso gli archivi vaticani, ora accessibili e studiati; è emerso come la Segreteria di Stato della Santa Sede, attraverso una rete di soccorso ramificata sul territorio abbia attuato una chiara opposizione al razzismo nazifascista, abbia fatto il possibile per gli esclusi, i ricercati, i condannati a morte a causa della loro origine.
Fonte: Ambasciata di Ungheria presso la Santa Sede