27 Marzo 2025
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Trump "gioca" a salvare il soldato Putin

19-03-2025 15:08 - Opinioni
GD – Roma,19 mar. 25 - Un film americano di qualche anno fa, ambientato ai tempi della Seconda Guerra Mondiale, narra la storia di una madre americana che sta per ricevere, nello stesso giorno, la notizia della morte di tre dei suoi figli su diversi fronti della guerra. E oggi, forse impietosito da quella storia triste, il presidente Donald Trump ha deciso di agire per salvare il soldato Putin prima che sia troppo tardi.
Infatti, sul fronte dell'Ucraina sta accettando tutte le richieste del dittatore russo senza battere ciglio. Richieste che non rispecchiano minimamente né le condizioni reali sul campo dopo tre anni di durissima guerra, né ragionevolmente corrispondono al riconoscimento di quello che purtroppo è successo in questi ultimi undici anni.
Il dittatore russo, che non è certo un chierichetto, ha colto la palla al balzo e non ha proposto un cessate il fuoco e nemmeno una tregua di 30 giorni. Ha solo promesso di non attaccare le strutture energetiche dell'Ucraina, martoriate dai russi da 36 mesi a questa parte e di cui probabilmente non resta più nulla di significativo da bombardare.
Come mai allora questa concessione di Putin? Perché, ovviamente, pretende la reciprocità da parte degli ucraini, che adesso si devono astenere dall'attaccare le strutture energetiche russe.
I russi hanno potuto constatare, nelle ultime settimane, le nuove capacità delle forze ucraine di colpire in profondità sul suolo moscovita. È di pochi giorni fa la notizia di diversi attacchi condotti con successo dalle forze ucraine contro varie raffinerie russe (Novokuybyshevsk, Ryazan, Novoshakhtinsk, Tuapse). Questi attacchi hanno, da un lato, ridotto notevolmente le capacità russe di lavorazione e trasformazione del greggio e, dall'altro, hanno intimorito il popolo russo che inizia a vedere la distruzione dentro casa loro.
Finora gli ucraini sono stati costretti dall'ottusità e dall'appoggio pusillanime dei Paesi Occidentali alleati, a combattere contro i russi, come si usa dire, "con le mani legate dietro la schiena" perché per ben 36 mesi è stato negato loro il permesso di utilizzare le armi fornite contro il suolo russo, ma solo per difendere il patrio suolo ucraino.
Gli ucraini hanno fatto del bisogno virtù e si sono ingegnati a costruire le loro armi e adesso, dopo molti mesi che subiscono impotenti le angherie dei russi, riescono anche loro a creare problemi agli invasori fino a Mosca.
Ma ora è arrivato Trump a salvare il soldato Putin dai guai in cui si è cacciato da ben 36 mesi di inutile e barbara guerra all'Ucraina. È evidente anche a coloro che non sono tra i più informati, che nel caso dell'accordo con Putin, Trump ha ceduto su tutto ciò che lo zar odierno vuole. È allora questo il significato di un “buon accordo”? Questo accordo è una buona cosa per l'America?
Non è per niente un accordo equilibrato, perché non riflette minimamente neanche la realtà sul teatro di guerra e porta all'America solo l'alienazione dei rapporti con gli altri Paesi occidentali: Europa, Regno Unito, Corea del Sud, Canada, Giappone e persino l'Australia stanno già ponendo in atto misure per riconsiderare le loro alleanze strategiche e i loro rapporti commerciali con gli americani, soprattutto nel settore della difesa e delle tecnologie informatiche.
Trump afferma che le sue decisioni sono dettate dal fatto che è più facile trattare con la Russia che con l'Ucraina! Naturalmente se si cede a tutto ciò che Putin chiede è molto più facile trattare con i russi piuttosto che con l'Ucraina o con i Paesi europei!
Ma questa decisione bizzarra del presidente Trump la pagheranno innanzi tutto le industrie e i cittadini americani, perché il presidente USA può certamente preferire stringere accordi con la Russia di Putin a discapito dei Paesi europei. Solo che il PIL della Russia è appena uguale a quello della sola Italia, mentre il PIL aggregato dell'Unione Europea surclassa di 10 volte quello russo.
L'Europa è un mercato ricco, con 500 milioni di consumatori. Non è esattamente la stessa cosa del mercato russo dove solo pochi milioni (su 144 milioni di cittadini) si possono permettere di spendere e consumare beni di provenienza estera.
Un testo del 1987 di Joseph Patrick Kennedy (uomo d'affari, investitore, filantropo e politico americano) presenta l'ascesa e il declino delle grandi potenze e i cambiamenti economici seguiti ai conflitti militari dal 1500 al 2000. Kennedy evidenzia che la sovraesposizione economica e militare porta sempre al declino imperiale. Infatti, l'autore dimostra nella sua analisi che l'ascesa e la caduta degli imperi europei, dal 1500 a oggi, è sempre avvenuta quando questi si sono impegnati militarmente ed economicamente in lunghe guerre. Il lavoro di Kennedy e la sua attenzione alla strategia geopolitica e alle risorse economiche ha influenzato le discussioni moderne sulle superpotenze globali.
Evidentemente questo testo è stato assimilato dai cinesi, ma non è stato notato da alcun consigliere di Trump. Sarebbe stato molto più vantaggioso per Trump e gli americani attendere la caduta di Putin perché provare a rianimarlo non servirà a nulla.
La Russia imploderà comunque dopo questa disastrosa guerra che l'ha dissanguati di uomini e mezzi, e quello che Putin otterrà sarà solo un cumulo di macerie da cui ripartire. Ad oggi, la Russia ha le forze per farlo? È questo quello che vuole l'avveduto tycoon americano?

Ciro Maddaloni
Esperto di eGovernment internazionale

Fonte: Ciro Maddaloni
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