Taiwan: amb. Tsai, "Molto apprezzata e chiara posizione di Roma su Stretto"
14-12-2023 17:26 - Ambasciate
Amb. Vincent Y.C. Tsai
GD - Roma, 14 dic. 23 - Il rappresentante diplomatico di Taiwan in Italia, Vincent Y.C. Tsai, giunto da pochi mesi a Roma, guarda con grande interesse all'Italia e allo sviluppo elle relazioni bilaterali in tutti i settori. Nel tradizionale incontro di fine anno con i giornalisti italiani, il diplomatico non ha potuto evitare domande sulla situazione con Pechino e sullo stretto che divide i due Paesi. "Il Governo italiano ci ha chiarito la sua posizione sullo Stretto di Taiwan e la apprezziamo molto" ha detto precisando poi che "condividiamo le stesse posizioni su molte questioni internazionali, come Ucraina e Hamas e abbiamo apprezzato gli sforzi italiani per il coinvolgimento di Taiwan in iniziative internazionali come l'ultima Cop28".
Diversi gli argomenti affrontati nel corso dell'incontro. Un tema molto attuale nei rapporti Italia-Taiwan è sicuramente la cooperazione tecnologica, che culminerà con l'atteso ampliamento della Memc Electronic Materials, il cui nuovo impianto di Novara aprirà a metà del prossimo anno e supporterà quello più grande, la Tsmc in Germania. Altre aree che la diplomazia di Taipei individua come strategiche e spera di discutere nei prossimi mesi includono "i veicoli elettrici, lo sviluppo del green, il tessile e l'agricoltura".
Il diplomatico ha ricordato che il volume degli scambi commerciali tra i due Paesi quest'anno ha toccato la cifra record di 6,2 miliardi di dollari, ma ha ammesso che "la speranza è di raggiungere la doppia cifra per avvicinarci ai 100 miliardi della Germania". E comunque l'Italia si posiziona come terzo partner commerciale di Formosa.
Il diplomatico di Taiwan ha ricordato che l'obiettivo è di "far crescere ulteriormente l'interscambio Italia-Taiwan. Nel mio Paese", ha precisato, "sono molto noti i prodotti e marchi del lusso Made in Italy. Ma c'è un ampio ventaglio di prodotti italiani che possono veder crescere la loro presenza nella nostra nazione".
Un'attenzione particolare viene riservata alla cultura e all'istruzione. Sono attualmente 25 gli italiani impegnati a Taiwan nella formazione scolastica ed altre 30 sono nella formazione del settore dei semiconduttori. "Ma vogliamo far crescere di più nel 2024 questo interscambio scolastico" ha detto il diplomatico. E questi scambi interessano anche il mondo dell'arte in modo reciproco.
Dopo la visita di una delegazione del ministero delle Imprese e del Made in Italy dello scorso aprile, l'amb. Tsai spera di poter "almeno raddoppiare le visite diplomatiche e rafforzare la cooperazione parlamentare". E questo è un tema che l'inorgoglisce perchè le relazioni tra i parlamenti dei due Paesi sono ottime e, quindi, foriere di ulteriore consolidamento.
Il diplomatico di Taiwan ha poi commentato l'uscita italiana dalla Via della Seta cinese, una mossa che ritiene "prevedibile", ma che rientra in un quadro globale dove "sempre più Paesi diventano consapevoli della pressione economica e l'aggressività politica" di Pechino.
Per l'amb. Tsai tra Roma e Taipei esistono ampi margini di cooperazione non solo bilaterale ma anche regionale, con riferimento in particolare al mercato del Sud-Est asiatico, su cui Taiwan è molto forte, e a quello africano, a cui invece vorrebbe avere accesso nonostante il dominio cinese.
In vista delle elezioni presidenziali del prossimo 13 gennaio, "tra le più democratiche al mondo", Tsai rassicura che la posizione del nuovo Governo di Formosa sullo Stretto non si discosterà di molto da quella attuale anche qualora dovesse vincere l'opposizione pro-Pechino del Kuomintang. "Nessuno vuole modificare lo status quo", ha spiegato Tsai, fatta eccezione per Pechino, che "ha sempre considerato Taiwan come una spina nel fianco".
Riguardo alle preoccupazioni per il possibile scoppio di un conflitto, Tsai ha ribadito che da parte di Taiwan le priorità rimangono "pace e stabilità", ma non si può "escludere che Pechino intensificherà e amplierà ancora di più le intimidazioni e le pressioni, soprattutto nei giorni precedenti e successivi alle elezioni".
A proposito delle elezioni americane del prossimo novembre, Tsai non si è sbilanciato nel fare il nome di un candidato preferito ed ha dichiarato che "non importa chi sarà il presidente, i nostri rapporti sono ottimi". Il diplomatico ha infatti ricordato che Trump ha avuto ottimi rapporti con la leadership taiwanese durante la sua presidenza, di cui si ricorda soprattutto la telefonata alla presidente Tsai Ing-wen del 2019 con cui fece "cadere" il rispetto della politica "una sola Cina" da parte di Washington. Ma anche con Biden è migliorata la cooperazione strategica e ha ricordato soprattutto la visita della speaker della Camera Nancy Pelosi dello scorso anno.
Fonte: Redazione
Diversi gli argomenti affrontati nel corso dell'incontro. Un tema molto attuale nei rapporti Italia-Taiwan è sicuramente la cooperazione tecnologica, che culminerà con l'atteso ampliamento della Memc Electronic Materials, il cui nuovo impianto di Novara aprirà a metà del prossimo anno e supporterà quello più grande, la Tsmc in Germania. Altre aree che la diplomazia di Taipei individua come strategiche e spera di discutere nei prossimi mesi includono "i veicoli elettrici, lo sviluppo del green, il tessile e l'agricoltura".
Il diplomatico ha ricordato che il volume degli scambi commerciali tra i due Paesi quest'anno ha toccato la cifra record di 6,2 miliardi di dollari, ma ha ammesso che "la speranza è di raggiungere la doppia cifra per avvicinarci ai 100 miliardi della Germania". E comunque l'Italia si posiziona come terzo partner commerciale di Formosa.
Il diplomatico di Taiwan ha ricordato che l'obiettivo è di "far crescere ulteriormente l'interscambio Italia-Taiwan. Nel mio Paese", ha precisato, "sono molto noti i prodotti e marchi del lusso Made in Italy. Ma c'è un ampio ventaglio di prodotti italiani che possono veder crescere la loro presenza nella nostra nazione".
Un'attenzione particolare viene riservata alla cultura e all'istruzione. Sono attualmente 25 gli italiani impegnati a Taiwan nella formazione scolastica ed altre 30 sono nella formazione del settore dei semiconduttori. "Ma vogliamo far crescere di più nel 2024 questo interscambio scolastico" ha detto il diplomatico. E questi scambi interessano anche il mondo dell'arte in modo reciproco.
Dopo la visita di una delegazione del ministero delle Imprese e del Made in Italy dello scorso aprile, l'amb. Tsai spera di poter "almeno raddoppiare le visite diplomatiche e rafforzare la cooperazione parlamentare". E questo è un tema che l'inorgoglisce perchè le relazioni tra i parlamenti dei due Paesi sono ottime e, quindi, foriere di ulteriore consolidamento.
Il diplomatico di Taiwan ha poi commentato l'uscita italiana dalla Via della Seta cinese, una mossa che ritiene "prevedibile", ma che rientra in un quadro globale dove "sempre più Paesi diventano consapevoli della pressione economica e l'aggressività politica" di Pechino.
Per l'amb. Tsai tra Roma e Taipei esistono ampi margini di cooperazione non solo bilaterale ma anche regionale, con riferimento in particolare al mercato del Sud-Est asiatico, su cui Taiwan è molto forte, e a quello africano, a cui invece vorrebbe avere accesso nonostante il dominio cinese.
In vista delle elezioni presidenziali del prossimo 13 gennaio, "tra le più democratiche al mondo", Tsai rassicura che la posizione del nuovo Governo di Formosa sullo Stretto non si discosterà di molto da quella attuale anche qualora dovesse vincere l'opposizione pro-Pechino del Kuomintang. "Nessuno vuole modificare lo status quo", ha spiegato Tsai, fatta eccezione per Pechino, che "ha sempre considerato Taiwan come una spina nel fianco".
Riguardo alle preoccupazioni per il possibile scoppio di un conflitto, Tsai ha ribadito che da parte di Taiwan le priorità rimangono "pace e stabilità", ma non si può "escludere che Pechino intensificherà e amplierà ancora di più le intimidazioni e le pressioni, soprattutto nei giorni precedenti e successivi alle elezioni".
A proposito delle elezioni americane del prossimo novembre, Tsai non si è sbilanciato nel fare il nome di un candidato preferito ed ha dichiarato che "non importa chi sarà il presidente, i nostri rapporti sono ottimi". Il diplomatico ha infatti ricordato che Trump ha avuto ottimi rapporti con la leadership taiwanese durante la sua presidenza, di cui si ricorda soprattutto la telefonata alla presidente Tsai Ing-wen del 2019 con cui fece "cadere" il rispetto della politica "una sola Cina" da parte di Washington. Ma anche con Biden è migliorata la cooperazione strategica e ha ricordato soprattutto la visita della speaker della Camera Nancy Pelosi dello scorso anno.
Fonte: Redazione