Svizzera e Italia insieme verso futuro, parla l'amb. Schmutz Kirgoz
21-10-2022 22:22 - Ambasciate
Amb. Monika Schmutz Kirgoz (foto Quirinale)
GD – Roma, 21 ott. 22 - «La Svizzera è molto più di cioccolato e orologi: si tratta di un Paese dedito a innovazione, centri di ricerca, tecnologia e formazione, con un'infrastruttura tecnologica avanzata, che volge lo sguardo verso il futuro e che ha una strettissima collaborazione con i suoi partner, come l'Italia». In concomitanza con il Forum per il Dialogo tra Svizzera e Italia in corso a Zurigo, l'ambasciatore di Berna in Italia, Monika Schmutz Kirgoz, fa il punto sugli obiettivi della due giorni e sulla collaborazione tra i due Paesi con l’Agenzia ANSA.
«Il tema di ogni edizione del Forum riflette alcune delle tematiche di primaria importanza per i due Paesi, anche all'interno del contesto internazionale. L'edizione del 2022 è incentrata sul tema “Da Dante al Fintech: Svizzera e Italia all'alba del 2030”». ha detto la diplomatica elvetica. Un filo conduttore che corre attraverso i secoli e guarda alle sfide del futuro, ha spiegato Schmutz Kirgoz: «Per quanto riguarda Dante, proprio in questi giorni si celebra la Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, che accomuna Svizzera e Italia. L'italiano, associato ai suoi grandi scrittori e poeti, permea la cultura e la società svizzera, soprattutto nella parte italofona. Dante è molto importante per il nostro Paese: basti pensare che a 700 anni dalla sua morte, nel Palazzo del Parlamento a Berna si è tenuto un evento di commemorazione in collaborazione con l'ambasciatore italiano a Berna, Silvio Mignano. Il termine 'Fintech', che deriva da finanza e tecnologia, fa riferimento all'opportunità offerta dal Forum come piattaforma d'incontro tra rappresentanti di alto livello degli ambienti economici, giornalistici, politici, scientifici e culturali, di scardinare gli stereotipi» che ancora dominano in molti campi.
La diplomatica ha poi ricordato che finanza sostenibile, migrazioni, sanità, clima e crisi energetica sono i temi al centro del Forum di quest'anno, giunto alla sesta edizione. Gli esperti dei vari settori, ha riferito l'ambasciatore elvetico in Italia, «si riuniscono all'interno di quattro sottogruppi di lavoro con lo scopo di favorire l'interazione e lo scambio di esperienze su temi d'interesse comune. I risultati di questo confronto saranno poi sintetizzati in un documento finale, che contribuirà alle riflessioni in corso sulle tematiche sopracitate».
A proposito di migrazioni, l’amb. Monika Schmutz Kirgozin ha ricordato che in Svizzera vivono oltre 330.000 italiane ed italiani, a cui si aggiungono 310.000 persone con doppia cittadinanza svizzera e italiana, pari a oltre il 7% della popolazione totale del Paese. Inoltre, 85.000 lavoratori italiani varcano ogni giorno la frontiera dall’Italia per recarsi al lavoro in Svizzera. «La fortissima presenza italiana nel nostro Paese rafforza ulteriormente i legami fra la Svizzera e l'Italia. La priorità attuale è la ratifica dell'accordo sull'imposizione fiscale dei lavoratori frontalieri che è stato firmato il 23 dicembre 2020. Il nuovo accordo sostituirà quello attualmente in vigore, risalente al 1974, e migliorerà sensibilmente l'attuale dispositivo di imposizione dei frontalieri».
La Svizzera e l'Italia, ha spiegato ancora l'ambasciatore, «non condividono soltanto una lunga frontiera terreste di 800 km, ma anche profonde relazioni in ambito politico, economico, finanziario, culturale, scientifico e politico. A livello economico, l'Italia esporta verso il nostro Paese, di soli 8.7 milioni di abitanti, tanto quanto verso la Cina, il Brasile e l'India complessivamente. La Svizzera è il quarto mercato di esportazione per l'Italia e l'Italia è per la Confederazione il terzo partner economico. Anche nei settori della formazione, della ricerca e dell'innovazione i nostri due Paesi hanno un'ottima collaborazione. La Svizzera vanta un alto numero di ricercatrici e ricercatori, tra cui molte italiane e italiani. Menziono a riguardo l'Università della Svizzera italiana (USI) e la Scuola universitaria professionale (SUPSI), che hanno un ruolo molto importante, in quanto unici atenei italofoni fuori dalla Penisola».
Il Forum, ha concluso l'ambasciatore, «offre l'opportunità di stimolare l'interazione tra esperti provenienti dai due Paesi, evidenziare problematiche salienti e identificare insieme possibili modalità di cooperazione e di sviluppare nuove sinergie».
Fonte: ANSA
«Il tema di ogni edizione del Forum riflette alcune delle tematiche di primaria importanza per i due Paesi, anche all'interno del contesto internazionale. L'edizione del 2022 è incentrata sul tema “Da Dante al Fintech: Svizzera e Italia all'alba del 2030”». ha detto la diplomatica elvetica. Un filo conduttore che corre attraverso i secoli e guarda alle sfide del futuro, ha spiegato Schmutz Kirgoz: «Per quanto riguarda Dante, proprio in questi giorni si celebra la Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, che accomuna Svizzera e Italia. L'italiano, associato ai suoi grandi scrittori e poeti, permea la cultura e la società svizzera, soprattutto nella parte italofona. Dante è molto importante per il nostro Paese: basti pensare che a 700 anni dalla sua morte, nel Palazzo del Parlamento a Berna si è tenuto un evento di commemorazione in collaborazione con l'ambasciatore italiano a Berna, Silvio Mignano. Il termine 'Fintech', che deriva da finanza e tecnologia, fa riferimento all'opportunità offerta dal Forum come piattaforma d'incontro tra rappresentanti di alto livello degli ambienti economici, giornalistici, politici, scientifici e culturali, di scardinare gli stereotipi» che ancora dominano in molti campi.
La diplomatica ha poi ricordato che finanza sostenibile, migrazioni, sanità, clima e crisi energetica sono i temi al centro del Forum di quest'anno, giunto alla sesta edizione. Gli esperti dei vari settori, ha riferito l'ambasciatore elvetico in Italia, «si riuniscono all'interno di quattro sottogruppi di lavoro con lo scopo di favorire l'interazione e lo scambio di esperienze su temi d'interesse comune. I risultati di questo confronto saranno poi sintetizzati in un documento finale, che contribuirà alle riflessioni in corso sulle tematiche sopracitate».
A proposito di migrazioni, l’amb. Monika Schmutz Kirgozin ha ricordato che in Svizzera vivono oltre 330.000 italiane ed italiani, a cui si aggiungono 310.000 persone con doppia cittadinanza svizzera e italiana, pari a oltre il 7% della popolazione totale del Paese. Inoltre, 85.000 lavoratori italiani varcano ogni giorno la frontiera dall’Italia per recarsi al lavoro in Svizzera. «La fortissima presenza italiana nel nostro Paese rafforza ulteriormente i legami fra la Svizzera e l'Italia. La priorità attuale è la ratifica dell'accordo sull'imposizione fiscale dei lavoratori frontalieri che è stato firmato il 23 dicembre 2020. Il nuovo accordo sostituirà quello attualmente in vigore, risalente al 1974, e migliorerà sensibilmente l'attuale dispositivo di imposizione dei frontalieri».
La Svizzera e l'Italia, ha spiegato ancora l'ambasciatore, «non condividono soltanto una lunga frontiera terreste di 800 km, ma anche profonde relazioni in ambito politico, economico, finanziario, culturale, scientifico e politico. A livello economico, l'Italia esporta verso il nostro Paese, di soli 8.7 milioni di abitanti, tanto quanto verso la Cina, il Brasile e l'India complessivamente. La Svizzera è il quarto mercato di esportazione per l'Italia e l'Italia è per la Confederazione il terzo partner economico. Anche nei settori della formazione, della ricerca e dell'innovazione i nostri due Paesi hanno un'ottima collaborazione. La Svizzera vanta un alto numero di ricercatrici e ricercatori, tra cui molte italiane e italiani. Menziono a riguardo l'Università della Svizzera italiana (USI) e la Scuola universitaria professionale (SUPSI), che hanno un ruolo molto importante, in quanto unici atenei italofoni fuori dalla Penisola».
Il Forum, ha concluso l'ambasciatore, «offre l'opportunità di stimolare l'interazione tra esperti provenienti dai due Paesi, evidenziare problematiche salienti e identificare insieme possibili modalità di cooperazione e di sviluppare nuove sinergie».
Fonte: ANSA