27 Luglio 2024
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SRM: commercio marittimo cresce (+3,2%) nonostante tensioni geopolitiche

19-07-2024 16:20 - Economia
Paolo Scudieri Paolo Scudieri
Massimo de Andreis Massimo de Andreis
Salvo Capasso Salvo Capasso
GD - Roma, 19 lug. 24 - Il commercio marittimo è in crescita nonostante le tensioni geopolitiche. L'11° rapporto “Italian Maritime Economy” 2024 di SRM, il Centro Studi che fa capo al gruppo Intesa Sanpaolo, presentato oggi nelle Gallerie d’Italia di Napoli, intitolato "Le nuove sfide dei porti dell’area euro-mediterranea. La crisi nel Mar Rosso e le trasformazioni imposte dai modelli green".
Realizzato anche grazie al contributo del MOST Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile, il rapporto dipinge un quadro complesso e dinamico del settore marittimo globale, influenzato da questioni geopolitiche, eventi climatici estremi, nuove alleanze commerciali e un forte orientamento verso la sostenibilità. L’economia mondiale è in crescita, con un PIL globale previsto in aumento del 3,2% annuo tra il 2023 e il 2025, mentre il commercio globale dovrebbe crescere del 3,3% entro il 2025.
Le tensioni geopolitiche e gli eventi climatici hanno un impatto significativo sulle rotte marittime. Gli attacchi degli Houthi e la siccità che colpisce il Canale di Panama hanno costretto molte navi a circumnavigare l'Africa, aumentando i costi di trasporto e le emissioni. Questo fenomeno ha portato a un aumento del commercio marittimo in termini di tonnellate-miglia, previsto crescere del 5% nel 2024 per poi calare allo 0,5% nel 2025 . Nonostante le difficoltà, il commercio via mare globale è in crescita, passando da 12,3 miliardi di tonnellate nel 2023 a una previsione di 2,6% in più nel 2025. Il Canale di Suez, però, ha visto una significativa riduzione del numero di passaggi, con un calo drastico dei transiti medi giornalieri da 71 a 37 nel primo semestre del 2024, mentre il Capo di Buona Speranza ha registrato un aumento dei transiti giornalieri .
L’Asia continua a dominare il settore dei container, con 12 dei 15 principali porti container situati in questa regione. I noli marittimi stanno tornando a crescere, con il Drewry World Container Index (DWCI) che ha superato i 5.100 dollari a giugno 2024, segnando un aumento del 233% in un anno. Questo incremento ha causato una carenza di container, soprattutto nei porti asiatici, aggravata dal fenomeno del re-routing. La sostenibilità è un imperativo strategico per il settore marittimo. Il trasporto marittimo, pur essendo una modalità efficiente in termini di emissioni di carbonio, continua a lavorare per ridurre ulteriormente il proprio impatto ambientale.
Nel 2024, il 6,5% della flotta è in grado di utilizzare carburanti alternativi, con una previsione di aumento al 25% entro il 2030. Investimenti significativi sono necessari per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione entro il 2050.
Il Mediterraneo mantiene una posizione centrale nel commercio globale, con una crescita annua prevista del 3% nei traffici container fino al 2028. La regionalizzazione dei flussi commerciali e la robusta performance dei porti mediterranei, in particolare quelli della sponda sud-est come Grecia, Turchia, Egitto e Marocco, rafforzano ulteriormente questa centralità .
L'Italia si posiziona come un hub logistico cruciale tra Nord Africa ed Europa continentale. Nonostante un leggero calo del 3,2% nel 2023, i porti italiani rimangono fondamentali per il commercio internazionale del Paese, con il 50% delle merci importate ed esportate che viaggia via mare. Il settore RO-RO italiano è leader mondiale, con una crescita del 56% negli ultimi dieci anni. Tuttavia, per mantenere la competitività, l’Italia deve migliorare l’efficienza logistica, potenziare le infrastrutture per l’intermodalità e promuovere l’efficientamento degli scali in ottica green .
“Gli studi di SRM sono ormai un punto di riferimento per gli operatori, anche perché l’economia marittima è un ottimo punto di osservazione per analizzare e comprendere le dinamiche globali", ha spiegato il prof. Gian Maria Gros-Pietro, presidente di Intesa Sanpaolo. "Intesa Sanpaolo è l’unica banca italiana ad avere un centro studi specializzato su queste tematiche che rivestono grande rilievo per il futuro del nostro Paese e dell’Europa. Ne siamo orgogliosi: ci consente di supportare gli operatori del settore, ma anche di agire con lungimiranza nelle nostre scelte operative. Così come siamo orgogliosi della decisione di sostenere la ZES Unica per il Mezzogiorno e le Zone Logistiche Semplificate per il Centro-Nord. Per l’insieme di tali Zone, il nostro Gruppo ha destinato un plafond di 10 miliardi, dedicato a finanziare gli investimenti per lo sviluppo del sistema 'industria–porti–logistica'”.
La presentazione del rapporto è stata aperta da un video-messaggio del presidente di Intesa Sanpaolo, prof. Gian Maria Gros-Pietro, e i saluti introduttivi del presidente di SRM, Paolo Scudieri, e dell’ammiraglio di Squadra della Guardia Costiera, Pietro Giuseppe Vella, direttore marittimo della Campania. La presentazione dei contenuti l'hanno fatta Massimo Deandreis, direttore generale di SRM, e Alessandro Panaro, responsabile Maritime & Energy SRM.
Dopo due momenti di dibattito sui temi sollevati dalla ricerca, con la moderazione della giornalista Morena Pivetti, i lavori sono proseguiti con due sessioni. La prima era intitolare “Il Mediterraneo e il suo valore geostrategico”, con l’ammiraglio di Squadra Aurelio De Carolis, capo della Squadra Navale della Marina Militare; Rodolfo Giampieri, presidente di Assoporti; Emanuele Grimaldi, amministratore delegato di Grimaldi Group e presidente di ICS- International Chamber of Shipping.
La seconda sessione, intestata “Shipping e Logistica: uno sguardo al futuro”, ha visto la partecipazione di Sabrina De Filippis, amministratore delegato di Mercitalia Logistics; Betty Schiavoni, vicepresidente di ALSEA; Mario Zanetti, presidente di Confitarma e delegato Confindustria alla Blue Economy. ha concluso i lavori Giuseppe Nargi, direttore regionale di Intesa Sanpaolo.


Fonte: Redazione
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