Serbia: amb. Aleksic, «Djokovic trattato in modo inammissibile»
18-01-2022 18:59 - Ambasciate
Amb. Goran Aleksic
GD - Roma, 18 gen. 22 - (Adnkronos) - «Il Governo australiano, che ha varato misure restrittive tra le più dure al mondo contro il Covid, ha strumentalizzato il 'caso Djokovic' anche per questioni ovvie al di fuori dello sport». Lo afferma in un'intervista all'Adnkronos l'ambasciatore serbo in Italia, Goran Aleksic, secondo cui il tennista numero uno al mondo è stato vittima di un «trattamento inammissibile e incomprensibile» e di «un linciaggio mediatico» che poteva essere evitato se solo le autorità australiane, dall'inizio della vicenda, avessero avuto una posizione chiara e coerente.
«È stata una situazione che non ci aspettavamo e che ci dispiace tantissimo», ha affermato l’amb. Aleksic, riferendosi anche ai giorni trascorsi da «uno dei più grandi tennisti della storia» in un hotel «per immigrati» a Melbourne in attesa che fosse presa una decisione definitiva sul suo ingresso nel Paese. Djokovic, ha poi ricordato il diplomatico, è stato «invitato dalla Federazione australiana» a giocare un torneo che ha vinto nove volte in passato e inoltre «non è stato certamente lui ad apporre il visto sul suo passaporto, ma le autorità australiane, che poi hanno cambiato idea. E ottenere un visto australiano non è facile», ha precisato.
Secondo l’amb. Aleksic, «Djokovic, una volta emersi i problemi con il visto, è dovuto restare bloccato per quasi due settimane nell'incertezza dell'esito della decisione definitiva da parte delle autorità australiane, mentre sarebbe stato più logico se non gli fosse stato concesso il visto fin da subito».
Fonte: Adnkronos
«È stata una situazione che non ci aspettavamo e che ci dispiace tantissimo», ha affermato l’amb. Aleksic, riferendosi anche ai giorni trascorsi da «uno dei più grandi tennisti della storia» in un hotel «per immigrati» a Melbourne in attesa che fosse presa una decisione definitiva sul suo ingresso nel Paese. Djokovic, ha poi ricordato il diplomatico, è stato «invitato dalla Federazione australiana» a giocare un torneo che ha vinto nove volte in passato e inoltre «non è stato certamente lui ad apporre il visto sul suo passaporto, ma le autorità australiane, che poi hanno cambiato idea. E ottenere un visto australiano non è facile», ha precisato.
Secondo l’amb. Aleksic, «Djokovic, una volta emersi i problemi con il visto, è dovuto restare bloccato per quasi due settimane nell'incertezza dell'esito della decisione definitiva da parte delle autorità australiane, mentre sarebbe stato più logico se non gli fosse stato concesso il visto fin da subito».
«Se gli australiani avessero avuto una posizione chiara, Djokovic al 100% non avrebbe nemmeno tentato di entrare, ma c'è stato un invito ufficiale della Federazione e ha ricevuto anche il visto. Stiamo parlando di uno dei più grandi atleti di sempre», ha concluso l’ambasciatore di Serbia.
Fonte: Adnkronos