Portogallo: "L’Alba che aspettavo. Immagini di una rivoluzione" a Palazzo Moriggia
10-10-2024 20:06 - Arte, cultura, turismo



GD - Milano, 10 ott. 24 - “Questa è l’alba che aspettavo/ Il giorno iniziale e puro/in cui emergiamo dalla notte e dal silenzio /e liberi abitiamo la sostanza del tempo” (Sophia de Mello Breyner Andresen). Questi versi segnano e insegnano di quell’alba che, con la rivoluzione, aprì il Portogallo alla libertà. Fino al 3 novembre, Palazzo Moriggia Museo del Risorgimento di Milano ospita "L’alba che aspettavo. Portogallo, 25 aprile 1974 - Immagini di una rivoluzione", una mostra proposta e presentata dall’ambasciata del Portogallo in Italia, con il Camões, Instituto da Cooperação e da lingua Portugal, il ministero della Cultura del Portogallo, curata da Alessandra Mauro con Contrasto e presentata in collaborazione con le Raccolte Storiche del Comune di Milano. Il catalogo è edito da Contrasto.
La mostra "L’alba che aspettavo. Portogallo, 25 aprile 1974 - Immagini di una rivoluzione" ripercorre, a cinquant’anni di distanza, gli eventi della Rivoluzione dei Garofani (così chiamata per il gesto di una donna, Celeste Caeiro, che in una piazza di Lisbona cominciò a offrire garofani ai soldati): un grande evento collettivo, un momento di svolta per il Paese, le sue riforme e la sua vita sociale; per le città come Lisbona, che scoprono una nuova forma di partecipazione collettiva, per l’informazione che inaugura nuove forme di comunicazione.
Fonte: Carlo Franza
La mostra "L’alba che aspettavo. Portogallo, 25 aprile 1974 - Immagini di una rivoluzione" ripercorre, a cinquant’anni di distanza, gli eventi della Rivoluzione dei Garofani (così chiamata per il gesto di una donna, Celeste Caeiro, che in una piazza di Lisbona cominciò a offrire garofani ai soldati): un grande evento collettivo, un momento di svolta per il Paese, le sue riforme e la sua vita sociale; per le città come Lisbona, che scoprono una nuova forma di partecipazione collettiva, per l’informazione che inaugura nuove forme di comunicazione.
L’esposizione offre una visione unica e coinvolgente di uno dei momenti più significativi della storia contemporanea portoghese ed europea, un’occasione per ricordare quei giorni e soffermarsi sui cambiamenti sociali ottenuti.
Lisbona, 25 aprile 1974, ore 00:20. Dalla stazione radio Renascença partono le note di una canzone: Grândola Vila Morena. È il segnale per dare l’avvio alle operazioni militari che in brevissimo tempo portano alla fine della dittatura e all’inaugurazione di una nuova epoca per il paese e l’Europa intera.
In breve, si procede all’arresto degli alti ufficiali fedeli al regime; si occupano punti strategici, come l’aeroporto e la prigione politica; il dittatore Marcello Caetano si consegna ai ribelli nel pomeriggio mentre alle 23:20 viene approvata la legge che decreta lo scioglimento dell'Assemblea nazionale e del Consiglio di Stato. In meno di 24 ore, il Paese si mette alle spalle il regime assolutistico nel tripudio del popolo che scende in piazza a fianco dei militari. È una rivoluzione rapida, pacifica, di massa. L’unica del Novecento nel continente europeo. Un evento che ha coinvolto, interessato ed emozionato più di una generazione di cittadini, attivisti politici o giornalisti che hanno visto nel Portogallo, nella sua capacità di scrollarsi di dosso decenni di dittatura e di uscire da un tragico passato coloniale, la possibilità di pensare e realizzare a una vita diversa.
Il percorso espositivo presenta un insieme di immagini di grandi autori, come i portoghesi Alfredo Cunha e Carlos Gil, gli italiani Paola Agosti, Fausto Giaccone, internazionali come Sebastião Salgado, Ingeborg Lippman, Peter Collis. Una cronologia particolareggiata accompagna l’esposizione e ripercorre eventi e protagonisti della rivoluzione dei garofani, dal 25 aprile 1974 fino alla promulgazione della nuova costituzione, il 25 aprile 1976. Il percorso è scandito da una serie di temi – dalla Riforma Agraria alla decolonizzazione, al ruolo delle donne, all’esplosione di creatività grafica che inonda come un fiume il Paese.
La mostra è accolta negli spazi espositivi delle Raccolte Storiche di Palazzo Moriggia Museo del Risorgimento che con il suo Archivio e la sua Biblioteca si confermano un centro di studio e di approfondimento sulla storia, e va ad arricchire il ricco palinsesto di iniziative temporanee e di divulgazione di argomenti storici del “Laboratorio di Storia Moderna e Contemporanea” di questo istituto.
Lisbona, 25 aprile 1974, ore 00:20. Dalla stazione radio Renascença partono le note di una canzone: Grândola Vila Morena. È il segnale per dare l’avvio alle operazioni militari che in brevissimo tempo portano alla fine della dittatura e all’inaugurazione di una nuova epoca per il paese e l’Europa intera.
In breve, si procede all’arresto degli alti ufficiali fedeli al regime; si occupano punti strategici, come l’aeroporto e la prigione politica; il dittatore Marcello Caetano si consegna ai ribelli nel pomeriggio mentre alle 23:20 viene approvata la legge che decreta lo scioglimento dell'Assemblea nazionale e del Consiglio di Stato. In meno di 24 ore, il Paese si mette alle spalle il regime assolutistico nel tripudio del popolo che scende in piazza a fianco dei militari. È una rivoluzione rapida, pacifica, di massa. L’unica del Novecento nel continente europeo. Un evento che ha coinvolto, interessato ed emozionato più di una generazione di cittadini, attivisti politici o giornalisti che hanno visto nel Portogallo, nella sua capacità di scrollarsi di dosso decenni di dittatura e di uscire da un tragico passato coloniale, la possibilità di pensare e realizzare a una vita diversa.
Il percorso espositivo presenta un insieme di immagini di grandi autori, come i portoghesi Alfredo Cunha e Carlos Gil, gli italiani Paola Agosti, Fausto Giaccone, internazionali come Sebastião Salgado, Ingeborg Lippman, Peter Collis. Una cronologia particolareggiata accompagna l’esposizione e ripercorre eventi e protagonisti della rivoluzione dei garofani, dal 25 aprile 1974 fino alla promulgazione della nuova costituzione, il 25 aprile 1976. Il percorso è scandito da una serie di temi – dalla Riforma Agraria alla decolonizzazione, al ruolo delle donne, all’esplosione di creatività grafica che inonda come un fiume il Paese.
La mostra è accolta negli spazi espositivi delle Raccolte Storiche di Palazzo Moriggia Museo del Risorgimento che con il suo Archivio e la sua Biblioteca si confermano un centro di studio e di approfondimento sulla storia, e va ad arricchire il ricco palinsesto di iniziative temporanee e di divulgazione di argomenti storici del “Laboratorio di Storia Moderna e Contemporanea” di questo istituto.
La mostra è realizzata con la collaborazione di Leica, Fundação Mário Soares e Maria Barroso, RTP Radio Televisione Portoghese, Centro de Documentação 25 de Abril, Cinemateca Nacional, Biblioteca Nacional de Portugal, Fundação Marques da Silva, e con il contributo di Turismo de Portugal, BIAL, Amorim Cork, Ascenza e Sonae Sierra.
Carlo Franza
Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea
Carlo Franza
Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea
Fonte: Carlo Franza