Pakistan: amb. Armellin celebra 70 anni archeologia italiana nel Paese
23-02-2025 14:38 - Ambasciate
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GD - Lahore, 23 feb. 25 -
L'Ambasciatrice italiana in Pakistan, Marilena Armellin, ha inaugurato il segmento del prestigioso Festival Letterario di Lahore intitolato "The Golden Road through Swat: 70 years of Italian Archeological Presence in Pakistan".
Il panel, che ha ospitato l'archeologo ed esperto delle civiltà antiche del Pakistan, prof.
Luca Maria Olivieri; il Direttore dei Musei della Provincia del Khyber Pakhtunkwa, dr.
Abdul Samad; l'esperta del patrimonio culturale, Arch. Candida Maria Vassallo, ha offerto alla numerosa platea presente in aula uno scorcio dei traguardi raggiunti dalle missioni archeologiche italiane in Pakistan, iniziate nel 1955 con l'apertura di una missione archeologica permanente in Swat da parte di Giuseppe Tucci, che prosegue ancora oggi, con un importante scavo nel sito di Barikot.
Tra i successi, si annovera il restauro della colossale statua di Buddha di Jahanabad, deturpata dai Talebani nel 2007, e il restauro del Museo dello Swat, colpito nel 2008 da un'esplosione. La missione archeologica nello Swat ha anche un importante ritorno sociale: ogni scavo diventa infatti un'opportunità di apprendimento di nuove tecniche per il personale del posto, con ricadute positive in termini di occupazione e sociali. La possibilità di creare in futuro un manuale sugli scavi in lingua Urdu inon potrà che incrementare ulteriormente il successo e l'integrazione di una delle esperienze italiane di maggior successo in questo Paese.
Fonte: Redazione
L'Ambasciatrice italiana in Pakistan, Marilena Armellin, ha inaugurato il segmento del prestigioso Festival Letterario di Lahore intitolato "The Golden Road through Swat: 70 years of Italian Archeological Presence in Pakistan".
Il panel, che ha ospitato l'archeologo ed esperto delle civiltà antiche del Pakistan, prof.
Luca Maria Olivieri; il Direttore dei Musei della Provincia del Khyber Pakhtunkwa, dr.
Abdul Samad; l'esperta del patrimonio culturale, Arch. Candida Maria Vassallo, ha offerto alla numerosa platea presente in aula uno scorcio dei traguardi raggiunti dalle missioni archeologiche italiane in Pakistan, iniziate nel 1955 con l'apertura di una missione archeologica permanente in Swat da parte di Giuseppe Tucci, che prosegue ancora oggi, con un importante scavo nel sito di Barikot.
Tra i successi, si annovera il restauro della colossale statua di Buddha di Jahanabad, deturpata dai Talebani nel 2007, e il restauro del Museo dello Swat, colpito nel 2008 da un'esplosione. La missione archeologica nello Swat ha anche un importante ritorno sociale: ogni scavo diventa infatti un'opportunità di apprendimento di nuove tecniche per il personale del posto, con ricadute positive in termini di occupazione e sociali. La possibilità di creare in futuro un manuale sugli scavi in lingua Urdu inon potrà che incrementare ulteriormente il successo e l'integrazione di una delle esperienze italiane di maggior successo in questo Paese.
Fonte: Redazione