25 Aprile 2025
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Norvegia: a Roma mostra di Munch, precursore dell'Espressionismo

11-02-2025 11:32 - Arte, cultura, turismo
La regina Sonja di Norvegia con il presidente Mattarella (foto Quirinale) La regina Sonja di Norvegia con il presidente Mattarella (foto Quirinale)
Toma di P.A. Munch, quadro del 1927 (foto G. Nitti) Toma di P.A. Munch, quadro del 1927 (foto G. Nitti)
Una sala interattiva della mostre (foto G. Nitti) Una sala interattiva della mostre (foto G. Nitti)
L'ambasciatore norvegese Vibe (foto G. Nitti) L'ambasciatore norvegese Vibe (foto G. Nitti)
Cartolina di Munch alla zia da Roma Cartolina di Munch alla zia da Roma
GD - Roma, 11 feb. 25 - Il padre dell'Espressionismo, il norvegese Edvard Munch sbarca a Roma, via Milano, con una grande mostra che ha avuto testimoni illustri e pregevoli autorità. È in corso da oggi a Palazzo Bonaparte, dopo la tappa milanese di palazzo Reale, una mostra monografica a lui dedicata con 100 opere provenienti dal Museo Munch di Oslo. E all'inaugurazione hanno presenziato la regina Sonja di Norvegia ed il presidente della Repubblica Sergio Mattarella con interventi di Johan Vibe, ambasciatore di Norvegia in Italia; Tone Hansen, direttrice del museo Munch; Iole Siena, presidente di Arthemisia; la curatrice, Patricia G. Berman; Alessandra Taccone, presidente della Fondazione Terzo Pilastro Internazionale, main partner della mostra.
A distanza di oltre 20 anni dall'ultima mostra dedicata a Munch a Roma, approda così a Palazzo Bonaparte la più grande mostra mai realizzata prima. Edvard Munch (1863 -1944) viene celebrato con una grande retrospettiva, con il patrocinio della reale ambasciata di Norvegia a Roma, in collaborazione con il Museo Munch Di Oslo.
Protagonista indiscusso nella storia dell'arte moderna, Munch è considerato un precursore dell'Espressionismo e uno dei più grandi esponenti simbolisti dell'Ottocento, nonché l'interprete per antonomasia delle più profonde inquietudini dell'animo umano.
La mostra, curata da Patricia Berman, una delle maggiori studiose al mondo di Munch, narra tutto l'universo dell'artista, il suo percorso umano e la sua produzione, e lo fa attraverso numerose opere, tra cui una delle versioni litografiche custodite a Oslo del celebre "L'Urlo" (1895), ma anche "La morte di Marat" (1907), "Notte stellata" (1922–1929), "Le ragazze sul ponte" (1927), "Malinconia" (1900–1901) e "Danza sulla spiaggia" (1904).
Munch e l'Italia - Un aspetto meno conosciuto del lavoro di Munch è il suo debito verso l'Italia. Il suo primo viaggio nella Penisola risale al 1899, assieme a Tulla Larsen, e comincia subito con il piede sbagliato: "Sarebbe dovuto andare a Parigi", scrive l'artista utilizzando la terza persona, "Ma la sua salute non glielo permise, e forse l'Italia gli avrebbe giovato, quindi si diressero insieme a Firenze. Malattia, alcol, disastri: questo fu il viaggio a Firenze".
Dopo la partenza della Larsen, però, Munch si dirige a Roma, dove si confronta profondamente con le tradizioni italiane. In merito a ciò le scrive: "Al momento mi trovo tra Firenze e Milano. Ed è con emozioni contrastanti che ... lascio una fase in Italia e una nuova grande fase a Nord". Questa nuova fase, in parte ispirata dall'arte di Raffaello, include l'elaborazione del suo "Il Fregio della vita" in un allestimento architettonico narrativo.
Anche i dipinti monumentali successivi devono un tributo al Rinascimento italiano: "Penso alla Cappella Sistina ... Trovo che sia la stanza più bella al mondo". Munch torna in Italia nel 1922 ("più gloriosa che mai") e trascorre un giorno a esplorare la Basilica di Sant'Ambrogio a Milano. Nel 1927 passa un mese a Roma e in occasione di tale viaggio si reca in pellegrinaggio al Cimitero Acattolico per visitare la tomba dello zio Peter Andreas Munch, lo storico più famoso di tutta la Norvegia. P. A. Munch, morto a Roma lo stesso anno della nascita di Edvard, è un accademico di tale rilievo da rientrare nel gruppo dei primissimi studiosi non cattolici a cui è consentito l'accesso agli Archivi Vaticani.
Munch cerca inoltre ispirazione tra i tesori di Roma: "Dato che sto lavorando con i grandi formati, per me è fondamentale poter ammirare gli affreschi di Michelangelo e Raffaello", annota.
La mostra "Munch. Il grido interiore", da oggi è aperta sino al 2 giugno a Palazzo Bonaparte, in Piazza Venezia, 5, a cura di Arthemisia.

Gianfranco Nitti


Fonte: Gianfranco Nitti
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