XXXIX Festival del Cinema Ibero-Latino Americano di Trieste
07-10-2024 14:42 -
GD - Trieste, 7 ott. 24 - Torna il Festival del Cinema Ibero-Latino Americano di Trieste, dal 13 al 20 ottobre. E, alla vigilia dei suoi primi quarant'anni, che celebrerà nel 2025, propone un programma ricco di storie, riflessioni, memorie. Un'indagine sull'anima profonda dell'America Latina, sul suo spirito ribelle e rivoluzionario, sulle sue storie quotidiane, quest'anno più attente che mai agli adolescenti, che crescano in intorni urbani o nell'isolamento delle comunità indigene, ai disagi delle periferie e delle solitudini, alle vicende femminili, con il carico di dolori e di speranze che si portano dietro. Perché è sempre la speranza che guida i latinoamericani nelle loro lotte. Ad aprire la XXXIX edizione, il 13 ottobre alle ore 20.00, nell'Aula Magna del Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università di Trieste, un frammento prezioso del documentario Vlasta. Apuntes para un documental di Candela Vey, che rende omaggio a Vlasta Lah, la prima donna regista del cinema argentino. Nata a Pola, cresciuta a Trieste e formatasi a Roma, Vlasta è poi emigrata in Argentina, diventando protagonista della nascita del cinema di quel Paese. Questa è l'anticipazione di un documentario in lavorazione, una sorta di regalo di cui il Festival, impegnato a stabilire ponti tra Europa e America Latina, tra Trieste e i suoi emigrati, è molto orgoglioso. È anche il primo dei cinque Eventi Speciali del Festival, cinque vere chicche. Nel 1968, il regista argentino Fernando Birri gira il film ORG, prodotto da Terence Hill, che ne è anche protagonista: ispirato al racconto Le teste scambiate di Thomas Mann, narra con linguaggio spezzettato un triangolo amoroso, con i protagonisti nudi dall'inizio alla fine; dieci anni di montaggio e poi la decisione di Hill di bloccare la distribuzione del film dopo la prima alla 36° Mostra di Venezia, nel 1979; la copia proiettata a Trieste arriva dagli archivi del Zeughaus Berlin (Arsenale di Berlino). La independencia inconclusa di Luis Vera, una coproduzione di Cile, Messico, Ecuador, Cuba, Venezuela e Paraguay, indaga su quanto i cambiamenti sociali ed economici promessi dalle rivoluzioni latinoamericane abbiano risposto davvero alle aspettative dei Libertadores; ne parlano leaders e intellettuali come, tra gli altri, Michelle Bachelet, Lula da Silva, Eduardo Galeano, Carlos Fuentes.
Il brasiliano Uma gôndola para Nova Veneza di Joana Nin è un delizioso documentario che, attraverso una gondola, sottolinea ancora una volta i legami che non si spezzano tra l'Italia e i figli dei suoi emigrati. Ancora dal Brasile, Nise – O coração da loucura di Roberto Berliner, presentato per la prima volta in Italia, avendo partecipato a oltre 80 Festival, tra cui quelli di Tokyo, Göteborg e Toronto; la protagonista è Glória Pires, che fu regina molto amata delle telenovelas brasiliane anche in Italia (Dancin' Days, Fiore selvaggio, Agua Viva, Vite rubate): uscita dal carcere, Nise torna a lavorare in un ospedale psichiatrico di Rio de Janeiro e continua a rifiutarsi di applicare elettroshock e lobotomia, iniziando "una rivoluzione piena d'amore, ispirazione, arte e follia". Il Premio Allende, che riconosce l'impegno nel riscattare la memoria e la storia dei popoli latinoamericani da parte di artisti, diplomatici, giornalisti, ricercatori, è stato assegnato al regista greco-francese Costa-Gavras, che lo ritirerà nel corso della Cerimonia di premiazione, sabato 19 ottobre. Nato in Grecia, ma residente da decenni in Francia, è uno dei più importanti cineasti internazionali del cinema di denuncia sociale e politica. Nel suo lungo curriculum ci sono soprattutto due film legati all'America Latina. Ne L'amerikano (1973), vincitore della Palma d'Oro al Festival di Cannes, il regista denuncia le ingerenze degli Stati Uniti nella politica sudamericana, in particolare nell'Uruguay. Missing – Scomparso (1982) narra la disperata ricerca del giornalista statunitense Charles Horman, desaparecido durante il golpe di Augusto Pinochet, e ha vinto la Palma d'Oro al Festival di Cannes e il Premio al Miglior Protagonista Maschile (Jack Lemmon), oltre all'Oscar per la Miglior sceneggiatura non originale. Quest'ultimo film sarà proiettato venerdì 18 ottobre alle ore 16 nell'Aula Magna del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Trieste; al termine della proiezione, Costa-Gavras terrà una Lectio Magistralis.