Libano-Israele: Linea Blu o Zona Blu ad uso di Hezbollah?
12-10-2024 12:41 - Opinioni
GD - Roma, 12 ott. 24 - A volte una parola può fare un’enorme differenza nell’interpretazione dei doveri e degli obblighi che devono essere rispettati in determinate circostanze. Nel 2000, le Nazioni Unite hanno stabilito la creazione della Zona Blu in Libano, che copre il confine tra Libano e Israele e si estende fino al confine tra Libano e Alture del Golan.
La Zona Blu rappresenta una “linea di demarcazione” tra Libano e Israele e serviva a determinare il completo ritiro di Israele dal Libano. La demarcazione definita dalle Nazioni Unite, la Linea Blu, non è un “confine”, ma piuttosto la linea oltre la quale si devono ritirare le truppe di Israele per prevenire ulteriori conflitti trai due Paesi. Israele si è prontamente ritirata oltre quella linea.
È importante notare che il termine "Zona Blu" non è il termine comunemente usato in Libano. In Libano questa viene più spesso indicata come "Linea Blu" ovvero la "Linea di Ritiro" per Israele dal Libano. Ciò ha creato l’eterna disputa tra Libano, Israele e il gruppo dei miliziani di Hezbollah.
Infatti, per Israele si tratta di una “zona”, cioè di un’area di sicurezza, presidiata dalle forze UNIFIL United Nations Interim Force in Lebanon, che dovevano garantire la neutralità in quella “zona cuscinetto”, per proteggere Israele del nord da azioni ostili da parte di Hezbollah.
Hezbollah, invece, ha operato da quell’area per colpire Israele con il continuo lancio di missili verso le zone abitate del nord di Israele provocando la fuga di 120 mila profughi dalle zone di Israele bersagliate da Hezbollah.
Ma quello che è veramente grave è il fatto che i miliziani di Hezbollah siano riusciti a scavare tunnel e nascondere missili sotto le basi ONU dell'UNIFIL, come hanno potuto documentare le forze armate di Israele entrate nell’area a nord della Linea Blu, sia nella zona ovest (dove si concentra la presenza dei Caschi Blu) che in quella est, verso la Siria.
Le truppe israeliane in azione hanno trovato e documentato numerosi tunnel di attacco Hezbollah a ridosso di quella linea, Quindi, è presumibile che i soldati ONU si siano accorti di cosa stava succedendo, ma abbiano taciuto forse per dirette istruzioni ricevute dal Comando ONU. Il condizionale è d’obbligo perché le fonti sono reticenti e interpretabili a seconda dell’ideologia di chi le legge.
Comunque, la domanda resta: come hanno fatto i miliziani a scavare i tunnel sotto il naso dei militari UNIFIL? Possibile che riuscivano a lanciare i missili contro Israele dall'area controllata da UNIFIL?
Evidentemente qualcosa è mancato nell'organizzazione e nelle operazioni di UNIFIL che è iniziata il 19 marzo 1978, ben 46 anni fa! Se Hezbollah ha potuto continuare a lanciare missili dal confine (Linea Blu) e scavare tunnel nell’area in cui sono insediati i militari di UNIFIL di stanza in Libano, vuol dire che questi hanno fallito clamorosamente il mandato di controllare il territorio loro assegnato e di garantire la neutralità della “Blue Zone”, la zona di demarcazione di sicurezza tra libano e Israele che, invece, è diventata l'area delle operazioni offensive di Hezbollah contro Israele.
I miliziani di Hezbollah sono stati molto abili ad utilizzare le forze UNIFIL come “scudo” dietro cui nascondersi per colpire Israele. Per questa ragione Israele ha inoltrato al contingente UNIFIL la richiesta di ritirarsi e di mettersi in sicurezza per poter attaccare le installazioni di Hezbollah nella zona.
Il Governo italiano, che impiega in Libano un contingente di 1.076 militari, ha risposto duramente alla richiesta di Israele ed ha precisato che il contingente ONU non prende ordini da Israele.
Purtroppo, la realtà è molto spesso più complessa di come viene percepita dagli osservatori occasionali. Hezbollah da molti anni continua a martoriare Israele con il lancio di missili e la sola cosa che Israele può fare è tentare di eradicare le milizie di Hezbollah dal Libano, visto che la Missione UNIFIL non è riuscita a garantire la sicurezza di quell’area.
Ciro Maddaloni
Esperto di eGovernment internazionale
Fonte: Ciro Maddaloni
La Zona Blu rappresenta una “linea di demarcazione” tra Libano e Israele e serviva a determinare il completo ritiro di Israele dal Libano. La demarcazione definita dalle Nazioni Unite, la Linea Blu, non è un “confine”, ma piuttosto la linea oltre la quale si devono ritirare le truppe di Israele per prevenire ulteriori conflitti trai due Paesi. Israele si è prontamente ritirata oltre quella linea.
È importante notare che il termine "Zona Blu" non è il termine comunemente usato in Libano. In Libano questa viene più spesso indicata come "Linea Blu" ovvero la "Linea di Ritiro" per Israele dal Libano. Ciò ha creato l’eterna disputa tra Libano, Israele e il gruppo dei miliziani di Hezbollah.
Infatti, per Israele si tratta di una “zona”, cioè di un’area di sicurezza, presidiata dalle forze UNIFIL United Nations Interim Force in Lebanon, che dovevano garantire la neutralità in quella “zona cuscinetto”, per proteggere Israele del nord da azioni ostili da parte di Hezbollah.
Hezbollah, invece, ha operato da quell’area per colpire Israele con il continuo lancio di missili verso le zone abitate del nord di Israele provocando la fuga di 120 mila profughi dalle zone di Israele bersagliate da Hezbollah.
Ma quello che è veramente grave è il fatto che i miliziani di Hezbollah siano riusciti a scavare tunnel e nascondere missili sotto le basi ONU dell'UNIFIL, come hanno potuto documentare le forze armate di Israele entrate nell’area a nord della Linea Blu, sia nella zona ovest (dove si concentra la presenza dei Caschi Blu) che in quella est, verso la Siria.
Le truppe israeliane in azione hanno trovato e documentato numerosi tunnel di attacco Hezbollah a ridosso di quella linea, Quindi, è presumibile che i soldati ONU si siano accorti di cosa stava succedendo, ma abbiano taciuto forse per dirette istruzioni ricevute dal Comando ONU. Il condizionale è d’obbligo perché le fonti sono reticenti e interpretabili a seconda dell’ideologia di chi le legge.
Comunque, la domanda resta: come hanno fatto i miliziani a scavare i tunnel sotto il naso dei militari UNIFIL? Possibile che riuscivano a lanciare i missili contro Israele dall'area controllata da UNIFIL?
Evidentemente qualcosa è mancato nell'organizzazione e nelle operazioni di UNIFIL che è iniziata il 19 marzo 1978, ben 46 anni fa! Se Hezbollah ha potuto continuare a lanciare missili dal confine (Linea Blu) e scavare tunnel nell’area in cui sono insediati i militari di UNIFIL di stanza in Libano, vuol dire che questi hanno fallito clamorosamente il mandato di controllare il territorio loro assegnato e di garantire la neutralità della “Blue Zone”, la zona di demarcazione di sicurezza tra libano e Israele che, invece, è diventata l'area delle operazioni offensive di Hezbollah contro Israele.
I miliziani di Hezbollah sono stati molto abili ad utilizzare le forze UNIFIL come “scudo” dietro cui nascondersi per colpire Israele. Per questa ragione Israele ha inoltrato al contingente UNIFIL la richiesta di ritirarsi e di mettersi in sicurezza per poter attaccare le installazioni di Hezbollah nella zona.
Il Governo italiano, che impiega in Libano un contingente di 1.076 militari, ha risposto duramente alla richiesta di Israele ed ha precisato che il contingente ONU non prende ordini da Israele.
Purtroppo, la realtà è molto spesso più complessa di come viene percepita dagli osservatori occasionali. Hezbollah da molti anni continua a martoriare Israele con il lancio di missili e la sola cosa che Israele può fare è tentare di eradicare le milizie di Hezbollah dal Libano, visto che la Missione UNIFIL non è riuscita a garantire la sicurezza di quell’area.
Ciro Maddaloni
Esperto di eGovernment internazionale
Fonte: Ciro Maddaloni