30 Ottobre 2024
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Kuwait mira a rafforzare suo ruolo di esportatore petrolifero globale

31-07-2024 12:14 - Opinioni
GD - Roma, 31 lug. 24 - Le recenti scoperte petrolifere in territorio kuwaitiano appaiono destinate a rafforzare il ruolo dell’emirato come uno dei principali supplier mondiali, rinverdendo i fasti degli anni 60-70 del secolo scorso e potenziando il bilancio nazionale grazie ai prezzi elevati. Secondo la compagnia petrolifera Kuwait Oil Company, la recente scoperta nel giacimento offshore di Al-Nokhatha, a est dell'isola kuwaitiana di Failaka, potrebbe consentire una produzione di circa 2,1
miliardi di barili di petrolio leggero e 5,1 trilioni di piedi cubici standard di gas, per un valore complessivo di 3,2 miliardi di barili di petrolio equivalente.
La compagnia nazionale dell’emirato intende realizzare nel breve periodo un piano di sviluppo dettagliato per iniziare la trivellazione e la produzione di petrolio: secondo lo sceicco Nawaf Al-Sabah, amministratore delegato della Kuwait Petroleum Corporation, le riserve del nuovo giacimento sono equivalenti all'intera produzione del Paese in tre anni.
Attualmente il Kuwait si configura come il quinto produttore di petrolio all’interno dell’OPEC (Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio), con una capacità produttiva che si attesta sui 3 milioni di barili al giorno (anche se nel 2022-2023 ha realmente prodotto 2,5 milioni di barili giornalieri in conformità dei tagli previsti in ambito OPEC) mentre le sue riserve rappresentano il 7% del totale globale.
L’oro nero garantisce all’emirato ingenti guadagni pari al 90% del bilancio, ma questo enorme potenziale effettivamente rallenta il processo di diversificazione dell’economia, in quanto le esportazioni di petrolio costituiscono il 95% dei proventi totale ottenuti dalle esportazioni.
Al fine di massimizzare i profitti derivanti dalle esportazioni di petrolio, le autorità kuwaitiane ambiscono ad aumentare la produzione sino a 4 milioni di barili di petrolio al giorno nell’arco di un decennio, grazie all’avvio della produzione nei giacimenti scoperti nel corso degli ultimi anni, destinati anche a compensare la progressiva riduzione della produzione del gigantesco giacimento di Greater Burgan (scoperto nel 1938), principale polo d’estrazione nazionale le cui riserve sono oramai in una fase matura. Entro il 2025, il Kuwait intende investire 44 miliardi di dollari per lo sviluppo di progetti energetici relativi all’esplorazione e produzione petrolifera.
L’impegno del Kuwait nel raggiungere questi obiettivi strategici attraverso massicci investimenti appare confermato dalle attività di potenziamento nel settore della raffinazione: nel 2023, la raffineria Al Zour è diventata operativa, a seguito di un investimento pari a 30 miliardi di dollari, aumentando la capacità di raffinazione nazionale a 615 mila barili di petrolio giornalieri.
Considerando che il processo di transizione energetica globale appare una finalità di lungo periodo, l’incremento della produzione e delle esportazioni petrolifere consentiranno al Kuwait di garantirsi importanti introiti economici derivanti dalle vendite, nonostante la vulnerabilità rappresentata dalla marcata dipendenza delle esportazioni petrolifere dalla rotta marittima che attraversa lo stretto di Hormuz, snodo strategico della competizione geopolitica globale.

Fabio Indeo
Analista geopolitico di ISIA e Università di Siena


Fonte: Fabio Indeo
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