Kenya: Inaugurata mostra su Broglio e Centro Spaziale di Malindi
20-06-2024 12:36 - Ambasciate






GD - Malindi, 20 giu. 24 - Alla presenza del ministro della Difesa del Kenya, Aden Duale; del ministro dell’Ambiente, Sopian Tuya; dell’ambasciatore d’Italia in Kenya, Roberto Natali, è stata inaugurata la mostra dedicata allo scienziato italiano Luigi Broglio, ideatore del Centro Spaziale di Malindi a lui dedicato, meglio conosciuto come “Base San Marco” a nord di Malindi.
Dopo un’anteprima nella residenza dell’ambasciatore, in occasione delle celebrazioni del 2 giugno, c'è stata la presentazione di “Luigi Broglio, a Kenyan trip to the stard”, mostra ideata e curata da Freddie del Curatolo, direttore della testata Malindikenya.net (il portale degli italiani in Kenya), e prodotta dall’Istituto Italiano di Cultura di Nairobi, in collaborazione con l’ASI Agenzia Spaziale Italiana; la Sapienza Università di Roma e la Kenya Space Agency (KSA).
Dopo un’anteprima nella residenza dell’ambasciatore, in occasione delle celebrazioni del 2 giugno, c'è stata la presentazione di “Luigi Broglio, a Kenyan trip to the stard”, mostra ideata e curata da Freddie del Curatolo, direttore della testata Malindikenya.net (il portale degli italiani in Kenya), e prodotta dall’Istituto Italiano di Cultura di Nairobi, in collaborazione con l’ASI Agenzia Spaziale Italiana; la Sapienza Università di Roma e la Kenya Space Agency (KSA).
La mostra è stata allestita durante la seconda edizione della Kenya Space Expo & Conference di Nairobi, manifestazione sulle tecnologie spaziali che conferma i progressi del Kenya in campo aerospaziale e la collaborazione continua con lo Stato italiano.
Di questa lunga partnership, iniziata appunto con l’arrivo di Broglio in Kenya e gli accordi del suo Governo con l’allora “padre della patria” Jomo Kenyatta, appena un anno dopo l’indipendenza del Paese africano, ha parlato il ministro Duale: “Dobbiamo essere grati all’Italia per il suo supporto negli anni, soprattutto per la formazione dei nostri studenti e tecnici al Centro Spaziale di Malindi. E’ una partnership fondamentale per la nostra crescita”.
L’amb. Natali ha ricordato come l’Italia abbia sempre puntato sulla formazione e sull’inclusività, compresa l’apertura al mondo femminile per quel che riguarda lo spazio. “Un’inclinazione dimostrata dalla nostra donna, Samantha Cristoforetti, che è un esempio per tante altre donne che vogliono fare carriera in questo settore”.
Tornando alla mostra, Natali ha mostrato ai ministri e ai vertici della Kenya Space Agency i 14 pannelli che raccontano la storia del grande scienziato, fondatore della scuola di ingegneria aerospaziale e che poi ebbe l’intuizione di puntare sull’equatore e sul Kenya per lanciare i primi satelliti che l’Africa può annoverare ed essere uno dei primi cinque Paesi mondiali a lanciare satelliti nello spazio.
Una storia che si lega con quella di Malindi e della Malindi italiana, che iniziò a popolarsi di connazionali alla fine degli anni Sessanta anche grazie alla presenza di circa 150 tecnici, ingegneri ed operai italiani e delle loro famiglie. Una storia di cooperazione che ha fatto crescere anche la popolazione locale e creato lavoro fin da subito e che si è via via evoluta con la creazione di scuole, cliniche ospedaliere e, recentemente, strade. Si raccontano i lanci dei satelliti San Marco, dal primo nel 1967 all’ultimo nel 1988, e l’attività delle due piattaforme al largo di Ngomeni, nella baia di Ungwana, ma anche i sogni realizzati e anche quelli che avrebbe voluto realizzare quel genio instancabile del professor Broglio.
Una mostra nata per girare nelle università e nei luoghi di cultura e di scienza del Kenya e che si conta di portare presto anche a Malindi, dove tutto nacque. Fondamentali per la riuscita di questa splendida mostra, oltre al curatore e a sua moglie Leni, sono stati il grafico Fabrizio Sisti, la facoltà di ingegneria aerospaziale della Sapienza Università di Roma, l’ASI Agenzia Spaziale Italiana, Elio e Carla Altomare che hanno fornito immagini d’archivio uniche e preziosissime ed altri ex dipendenti del Centro Spaziale e della Kenya Space Agency.
Di questa lunga partnership, iniziata appunto con l’arrivo di Broglio in Kenya e gli accordi del suo Governo con l’allora “padre della patria” Jomo Kenyatta, appena un anno dopo l’indipendenza del Paese africano, ha parlato il ministro Duale: “Dobbiamo essere grati all’Italia per il suo supporto negli anni, soprattutto per la formazione dei nostri studenti e tecnici al Centro Spaziale di Malindi. E’ una partnership fondamentale per la nostra crescita”.
L’amb. Natali ha ricordato come l’Italia abbia sempre puntato sulla formazione e sull’inclusività, compresa l’apertura al mondo femminile per quel che riguarda lo spazio. “Un’inclinazione dimostrata dalla nostra donna, Samantha Cristoforetti, che è un esempio per tante altre donne che vogliono fare carriera in questo settore”.
Tornando alla mostra, Natali ha mostrato ai ministri e ai vertici della Kenya Space Agency i 14 pannelli che raccontano la storia del grande scienziato, fondatore della scuola di ingegneria aerospaziale e che poi ebbe l’intuizione di puntare sull’equatore e sul Kenya per lanciare i primi satelliti che l’Africa può annoverare ed essere uno dei primi cinque Paesi mondiali a lanciare satelliti nello spazio.
Una storia che si lega con quella di Malindi e della Malindi italiana, che iniziò a popolarsi di connazionali alla fine degli anni Sessanta anche grazie alla presenza di circa 150 tecnici, ingegneri ed operai italiani e delle loro famiglie. Una storia di cooperazione che ha fatto crescere anche la popolazione locale e creato lavoro fin da subito e che si è via via evoluta con la creazione di scuole, cliniche ospedaliere e, recentemente, strade. Si raccontano i lanci dei satelliti San Marco, dal primo nel 1967 all’ultimo nel 1988, e l’attività delle due piattaforme al largo di Ngomeni, nella baia di Ungwana, ma anche i sogni realizzati e anche quelli che avrebbe voluto realizzare quel genio instancabile del professor Broglio.
Una mostra nata per girare nelle università e nei luoghi di cultura e di scienza del Kenya e che si conta di portare presto anche a Malindi, dove tutto nacque. Fondamentali per la riuscita di questa splendida mostra, oltre al curatore e a sua moglie Leni, sono stati il grafico Fabrizio Sisti, la facoltà di ingegneria aerospaziale della Sapienza Università di Roma, l’ASI Agenzia Spaziale Italiana, Elio e Carla Altomare che hanno fornito immagini d’archivio uniche e preziosissime ed altri ex dipendenti del Centro Spaziale e della Kenya Space Agency.
Fonte: Malindikenya.net