Italia-Svizzera: amb. Balzaretti. "cooperazione sempre più stretta"
18-04-2025 15:04 - Ambasciate

GD, Roma, 18 apr. - 25 - “In un momento di cambiamenti profondi, comprendere e anticipare le tendenze tecnologiche è di fondamentale importanza. Questo sviluppo offre opportunità senza precedenti, ma pone sfide complesse che non possiamo affrontare da soli. Esso richiede una cooperazione internazionale sempre più stretta e il partenariato tra la Svizzera e l’Unione Europea assume un ruolo cruciale. Grazie al programma Horizon Europe, ricercatori svizzeri e italiani collaborano a oltre 700 progetti”. Lo afferma l’ambasciatore svizzero in Italia, Roberto Balzaretti, in un’intervista diffusa dalla Camera di Commercio svizzera in Italia.
Per il diplomatico svizzero la collaborazione, “basata su valori condivisi e interessi comuni, può essere ulteriormente rafforzata attraverso un dialogo costante e progetti congiunti nei settori dell’innovazione, della ricerca scientifica e dello sviluppo sostenibile. In questo senso in Svizzera è stata recentemente creata la fondazione Geneva Science and Diplomacy Anticipator GESDA, che ha l’ambizione di applicare alle iniziative diplomatiche il metodo scientifico per anticiparle, accelerarle e tradurle in azioni concrete”.
Fonte: Carlo Rebecchi
Per il diplomatico svizzero la collaborazione, “basata su valori condivisi e interessi comuni, può essere ulteriormente rafforzata attraverso un dialogo costante e progetti congiunti nei settori dell’innovazione, della ricerca scientifica e dello sviluppo sostenibile. In questo senso in Svizzera è stata recentemente creata la fondazione Geneva Science and Diplomacy Anticipator GESDA, che ha l’ambizione di applicare alle iniziative diplomatiche il metodo scientifico per anticiparle, accelerarle e tradurle in azioni concrete”.
“Con la sua tradizione di eccellenza nella ricerca e nell’ innovazione la Svizzera", secondo il diplomatico elvetico, "può offrire un contributo significativo alle iniziative europee che promuovono lo sviluppo tecnologico e la competitività. L’impegno congiunto a favore della ricerca, lo scambio di idee e la cooperazione rafforzata in ambito accademico, scientifico ed economico sono altrettante opportunità di crescita per la Svizzera e l’UE”.
Inevitabile, fra i temi di grande attualità, quello della sicurezza e della difesa nel Vecchio Continente. Per l’amb. Balzaretti “la cooperazione tra Svizzera e Italia in materia di difesa si è intensificata negli ultimi anni e testimonia della consapevolezza che la collaborazione bilaterale è essenziale per affrontare le sfide in materia di sicurezza del XXI secolo. Il Piano di cooperazione militare, che vanta una trentina di attività, comprende formazioni in più ambiti (soccorso transfrontaliero in caso di catastrofe, forze speciali e servizio alpino), addestramento e scambio di esperienze nel servizio di polizia aerea e nell’uso dell’aereo da combattimento F-35A. La cooperazione avviene inoltre attraverso lo scambio di esperti, per esempio nei settori 'cyber, space e nuove tecnologie' e nella sorveglianza dello spazio aereo (è stato il caso dell’Ukraine Recovery Conference organizzata nel 2022 a Lugano). Soldati svizzeri e italiani operano fianco a fianco nella promozione militare della pace in Kosovo e in Bosnia-Erzegovina. Le forze armate italiane, che si dimostrano flessibili nell’ampliare rapidamente la cooperazione in caso di interessi comuni, sono dunque un partner qualitativamente importante per l’esercito svizzero”.
L’anno scorso, Svizzera e Italia hanno firmato a Roma un accordo che prevede l’attuazione di progetti, nel quadro del secondo contributo svizzero, con lo stanziamento di 20 milioni di franchi per finanziare l’alloggio e l’assistenza in Italia per i richiedenti asilo minorenni non accompagnati. “Il secondo contributo svizzero ad alcuni Stati membri dell’Unione Europea", ha ricordato l’amb. Balzaretti, "è uno strumento della politica europea della Svizzera. Con il credito quadro per la migrazione, la Svizzera intende contribuire a rafforzare la gestione della migrazione in Europa. A causa della sua posizione geografica, l’Italia è particolarmente colpita dalla migrazione irregolare verso l’Europa attraverso le rotte dei Balcani e del Mediterraneo centrale. Nel 2024, il numero degli arrivi è diminuito ma il potenziale migratorio resta comunque elevato. Molti migranti giungono in Italia in condizioni di salute sempre più precarie anche a causa delle violenze subite lungo le rotte migratorie. È un dato di fatto inquietante. Con questo contributo, la Svizzera dimostra solidarietà a un Paese confinante e all’intera UE tenendo conto anche dei propri interessi. L’evoluzione delle domande d’asilo in Svizzera dipende infatti in larga misura dalla migrazione nell’area del Mediterraneo, nonché dalla capacità di accoglienza e dalla gestione della migrazione da parte degli stati situati lungo le rotte migratorie. In questo contesto, Svizzera e Italia intendono intensificare il dialogo relativo a temi legati alla migrazione, in particolare le procedure d’asilo e il ritorno volontario, come il Consigliere federale Beat Jans e il Ministro Matteo Piantedosi hanno riaffermato durante il loro incontro a Chiasso il 25 novembre 2024”.
Sugli obiettivi del suo mandato, l’ambasciatore Balzaretti ha affermato che “Italia e Svizzera sono più di partner economici o commerciali” e ha sottolineato che “i legami storici, culturali e umani hanno forgiato nei decenni una comunità di valori sulla quale possiamo costruire le azioni del futuro. Le soluzioni di prossimità acquistano particolare rilevanza e sono un possibile antidoto alle turbolenze planetarie. Il mio auspicio è di continuare a lavorare in questa direzione sulla traccia di chi mi ha preceduto nelle rappresentanze diplomatiche e consolari e nei ministeri. E non dimentico la società civile e tutte le persone appassionate che da anni si impegnano per la relazione tra la Svizzera e l’Italia”, ha concluso il diplomatico di Berna.
Inevitabile, fra i temi di grande attualità, quello della sicurezza e della difesa nel Vecchio Continente. Per l’amb. Balzaretti “la cooperazione tra Svizzera e Italia in materia di difesa si è intensificata negli ultimi anni e testimonia della consapevolezza che la collaborazione bilaterale è essenziale per affrontare le sfide in materia di sicurezza del XXI secolo. Il Piano di cooperazione militare, che vanta una trentina di attività, comprende formazioni in più ambiti (soccorso transfrontaliero in caso di catastrofe, forze speciali e servizio alpino), addestramento e scambio di esperienze nel servizio di polizia aerea e nell’uso dell’aereo da combattimento F-35A. La cooperazione avviene inoltre attraverso lo scambio di esperti, per esempio nei settori 'cyber, space e nuove tecnologie' e nella sorveglianza dello spazio aereo (è stato il caso dell’Ukraine Recovery Conference organizzata nel 2022 a Lugano). Soldati svizzeri e italiani operano fianco a fianco nella promozione militare della pace in Kosovo e in Bosnia-Erzegovina. Le forze armate italiane, che si dimostrano flessibili nell’ampliare rapidamente la cooperazione in caso di interessi comuni, sono dunque un partner qualitativamente importante per l’esercito svizzero”.
L’anno scorso, Svizzera e Italia hanno firmato a Roma un accordo che prevede l’attuazione di progetti, nel quadro del secondo contributo svizzero, con lo stanziamento di 20 milioni di franchi per finanziare l’alloggio e l’assistenza in Italia per i richiedenti asilo minorenni non accompagnati. “Il secondo contributo svizzero ad alcuni Stati membri dell’Unione Europea", ha ricordato l’amb. Balzaretti, "è uno strumento della politica europea della Svizzera. Con il credito quadro per la migrazione, la Svizzera intende contribuire a rafforzare la gestione della migrazione in Europa. A causa della sua posizione geografica, l’Italia è particolarmente colpita dalla migrazione irregolare verso l’Europa attraverso le rotte dei Balcani e del Mediterraneo centrale. Nel 2024, il numero degli arrivi è diminuito ma il potenziale migratorio resta comunque elevato. Molti migranti giungono in Italia in condizioni di salute sempre più precarie anche a causa delle violenze subite lungo le rotte migratorie. È un dato di fatto inquietante. Con questo contributo, la Svizzera dimostra solidarietà a un Paese confinante e all’intera UE tenendo conto anche dei propri interessi. L’evoluzione delle domande d’asilo in Svizzera dipende infatti in larga misura dalla migrazione nell’area del Mediterraneo, nonché dalla capacità di accoglienza e dalla gestione della migrazione da parte degli stati situati lungo le rotte migratorie. In questo contesto, Svizzera e Italia intendono intensificare il dialogo relativo a temi legati alla migrazione, in particolare le procedure d’asilo e il ritorno volontario, come il Consigliere federale Beat Jans e il Ministro Matteo Piantedosi hanno riaffermato durante il loro incontro a Chiasso il 25 novembre 2024”.
Sugli obiettivi del suo mandato, l’ambasciatore Balzaretti ha affermato che “Italia e Svizzera sono più di partner economici o commerciali” e ha sottolineato che “i legami storici, culturali e umani hanno forgiato nei decenni una comunità di valori sulla quale possiamo costruire le azioni del futuro. Le soluzioni di prossimità acquistano particolare rilevanza e sono un possibile antidoto alle turbolenze planetarie. Il mio auspicio è di continuare a lavorare in questa direzione sulla traccia di chi mi ha preceduto nelle rappresentanze diplomatiche e consolari e nei ministeri. E non dimentico la società civile e tutte le persone appassionate che da anni si impegnano per la relazione tra la Svizzera e l’Italia”, ha concluso il diplomatico di Berna.
Carlo Rebecchi
Fonte: Carlo Rebecchi