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Italia-India: prof. Arduino Paniccia sul summit bilaterale

13-11-2020 18:10 - Opinioni
GD – Venezia, 13 nov. 20 – Il prof. Arduino Paniccia, presidente dell’ASCE Scuola di Guerra Economica e Competizione Internazionale di Venezia, autorevole esperto di relazioni internazionali, avvia la sua collaborazione con il quotidiano «GIORNALE DIPLOMATICO» con una riflessione sul recente vertice bilaterale tra Italia e India. Questa la sua qualificata opinione.
«Il summit bilaterale Italia-India del 6 novembre scorso, passato quasi sotto traccia nei media, ha invece determinato molti nuovi ed interessanti contenuti non solo per il futuro incremento delle relazioni economiche e commerciali, oggi piuttosto tenui, ma anche per la conferma del “nuovo corso” impresso dal Premier Modi, di abbandono dalla storica fase di “neutralità” che ha contraddistinto la politica estera della più grande democrazia asiatica, collocandosi così in una inedita cornice di sicurezza e difesa, molto più vicina agli Stati Uniti e all’Occidente.
I due Primi Ministri, dopo aver condannato ogni forma di terrorismo e concordato di unire le forze per combattere estremismi e fondamentalismi, hanno affrontato la definizione di un piano quadriennale che spazia su temi di grande rilevanza, dall’impatto ambientale dovuto al cambio climatico, al commercio agro alimentare, alle nuove tecnologie e alla transizione energetica.
Il presidente Modi ha inoltre posto l’accento sulla necessità di consolidare con maggiori investimenti sul territorio indiano la presenza di primarie società italiane della difesa e della cantieristica, approfittando di incentivi per le produzioni in apposite aree specializzate in questi settori.
All’interno del Basic Exchange e Cooperation Agreement siglato tra USA e India è stato poi rinsaldato l’accordo di Fincantieri con il partner Cochin Shipyards, finalizzato allo sviluppo di naviglio militare avanzato per la marina indiana e alla formazione dei dipendenti locali alle tecnologie innovative ad esso dedicate.
La parte navale si inserisce a pieno titolo nella ormai definita collaborazione nell’Indo Pacifico, a seguito dell’accordo cosiddetto Quad tra USA Australia, India e Giappone, con una evidente possibilità congiunta alla sua implementazione.
Considerato che dall’inizio del prossimo anno l’Italia avrà la presidenza del G20 e sarà poi seguita dall’India, non si presenta occasione migliore per sviluppare definitivamente i rapporti tra i due Paesi sia in campo politico, che economico, che militare, come ha sottolineato il Presidente Modi nel suo tweet nel quale, ringraziando Conte per il proficuo risultato del Summit, ha ribadito l’ambizione di portare i rapporti tra Italia e India ad un livello precedentemente mai raggiunto.
Di fatto, sono stati siglati ben 15 accordi anche nei settori della farmaceutica, salute, e-governance, infrastrutture e tecnologie digitali, che aumenterebbero l’ancora insufficiente livello della complementarietà tra le due economie, peraltro simili, essendo basate soprattutto sulle piccole e medie imprese e sull’economia familiare.
Il suggello è stato il previsto ritorno della Snam sul mercato indiano insieme alla strategica alleanza con Fincantieri, a dimostrazione concreta della volontà di una svolta che vede da un lato il nuovo posizionamento di Dehli e, da quello italiano, l’ambizioso obiettivo di una alternativa asiatica alla Cina che valga anche per l’intera Unione Europea».

di Prof. Arduino Paniccia
presidente dell’ASCE Scuola di Guerra Economica e Competizione Internazionale di Venezia


Fonte: Redazione
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