Italia-Giappone: conferito il Premio “Tōkyo-Roma. Parole in Transito”
15-12-2024 10:59 - Arte, cultura, turismo
GD - Roma, 15 dic. 24 - Cerimonia di premiazione della terza edizione 2024 del Premio “Tōkyo-Roma. Parole in Transito”, consegnato ai vincitori Satō Yūya e Bruno Forzan alla Nuvola di Roma. Da tre anni ha preso vita il Premio “Tōkyo-Roma. Parole in Transito” istituito dalla Fondazione Italia Giappone, presieduta dall’amb. Umberto Vattani, e grazie al quale viene dato il giusto rilievo alla figura dei traduttori e traduttrici italiane. Lavoro che permette di leggere e viaggiare nei racconti dei più letti e amati autori e autrici della narrativa contemporanea giapponese.
Fonte: Redazione
Sono stati premiati con due piatti artistici realizzati dai maestri vetrai de I Dogi di Murano, lo scrittore Satō Yūta e il traduttore BForzan, autore e traduttore del romanzo “Dendera”, edito da Rizzoli, una fiaba moderna intrigante e crudele, che si lega a un’antica usanza del Giappone rurale. La cerimonia è stata animata dalla presenza dei due vincitori, dagli interventi del padrone di casa Luciano Lanna, direttore del Centro per il Libro e la Lettura, dell’ambasciatore del Giappone, Sùzuki Sàtoshi, dell’amb. Umberto Vattani e dal discorso inviato dalla madrina del premio e sottosegretaria agli Esteri, Maria Tripodi, letto dalla giornalista Fabiola Palmeri. La giornalista Stefania Viti ha presentato la partecipazione dell’Italia all’Expo 2025 di Osaka.
La cerimonia di premiazione è stata preceduta da un incontro con il pubblico all’Istituto Giapponese di Cultura, ospiti del direttore Shimizu Junichi, con la presentazione del presidente amb. Umberto Vattani, che ha visto protagonisti del panel Satō Yūya, Bruno Forzan, il regista e scrittore Enrico Vanzina, con la moderazione di Fabiola Palmeri. Il pubblico presente ha ascoltato con grande interesse il dialogo avvenuto tra i partecipanti al panel centrato sul contenuto di “Dendera”. Le domande e risposte hanno affrontato il tema dei “grandi anziani e anziane” perché sono donne ultra settantenni le eccezionali protagoniste del romanzo. Lo scrittore ha raccontato come e perché è nata questa avventura tra le montagne, felice di avere aggiunto il pubblico italiano ai suoi lavori.
Bruno Forzan ha invece parlato della traduzione dal giapponese all’italiano, con particolare riferimento alle difficoltà ma anche al piacere provati nel tradurre “Dendera”, un romanzo dai contenuti linguistici alti che lui ha reso nella nostra lingua al meglio possibile, oltre che con un coinvolgimento personale nella vicenda. Enrico Vanzina nei suoi interventi ha messo in connessione il tema della stagione della vita che volge al termine tra Oriente e Occidente, facendo notare come esitano parallelismi culturali di tipo universale. Ha anche citato una frase evocativa secondo la quale: “la grande rivoluzione del nostro tempo non è la tecnologia avanzata, ma l’avere allontanato verso un oltre sempre maggiore il fine vita”.
Fabiola Palmeri ha letto quanto scritto a proposito di “Dendera”, del suo autore e del traduttore, dalla scrittrice Lidia Ravera che ha letto e commentato con interesse “Dendera” con la sua consueta pungente quanto profonda scrittura. La scrittrice ha concluso l’intervento domandando: “In questa comunità di donne vecchie scampate alla morte, sarei stata felice? Sono, le donne, davvero differenti, come io ho sempre pensato e sperato oppure, come pare sottintendere Satō, sono simili agli uomini, affette dalla medesima volontà di potenza, dallo stesso egoismo, da un uguale desiderio di vendetta?”
A questa domanda e a diverse altre, provenienti dal pubblico, hanno riposto l’autore Satō, il traduttore Forzan e il regista Vanzina. Il Premio è realizzato grazie al lavoro di selezione della giuria, composta da accademici ed esperti di entrambi i Paesi e presieduta dall’amb. Umberto Vattani. I componenti sono Tetsuro Akanegakubo, giornalista e direttore generale dell’AGIS Associazione Giapponese per l'Istruzione Scolastica; Luisa Bienati, professoressa all’Università Ca' Foscari Venezia; Gianluca Coci, professore all’Università di Torino, traduttore; Silvana De Maio, direttrice dell'Istituto Italiano di Cultura di Tokyo; Matilde Mastrangelo, professoressa alla Sapienza Università di Roma; Junichi Oue, professore all’Università di Napoli “L’Orientale”; Fabiola Palmeri, scrittrice e giornalista; Paolo Puddinu, già professore all’Università di Sassari; Ikuko Sagiyama, professoressa all’Università di Firenze; Enrico Vanzina, regista, scrittore e giornalista; Stefania Viti, scrittrice e giornalista.
Il premio "Tōkyō–Roma. Parole in Transito" ha ottenuto il patrocinio dell’UNESCO, del ministero degli Esteri, del ministero della Cultura, dell'ambasciata d'Italia in Giappone, dell'ambasciata del Giappone in Italia, e ha ottenuto l’appoggio dell’Istituto Giapponese di Cultura, del Centro per il libro e la Lettura, e della Toyota.
Fonte: Redazione