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Italia-Congo: decisa azione amb. Okemba per sviluppo Piano Mattei

27-06-2024 16:46 - Ambasciate
Amb. Henri Okemba Amb. Henri Okemba
Amb. Henri Okemba Amb. Henri Okemba
Amb. Henri Okemba Amb. Henri Okemba
Amb. Henri Okemba Amb. Henri Okemba
GD – Roma, 27 giu. 24 – L'ambasciata del Congo in Italia, dopo il vertice economico di Milano del 20 giugno, ha fatto il punto sulle relazioni tra il Paese africano e l'Italia. In particolare l'instancabile lavoro dell'ambasciatore della Repubblica del Congo in Italia, Henri Okemba, sta facendo la differenza in Italia, con la sua pragmaticità per realizzare i progetti in agenda. Non è stato casuale, ma conteneva importanti finalità strategiche, il video messaggio della premier Giorgia Meloni, lo scorso 20 giugno, realizzato con l'obiettivo di presentare, promuovere e anticipare il valore del convegno-dibattito organizzato dalla Confcommercio di Milano, dal titolo “Piano Mattei, quali opportunità per Africa, Italia e imprese”.
L'appuntamento nel capoluogo lombardo nella sede dell'Unione con il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli e il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, dedicato al contributo del settore privato italiano al Piano Mattei per l'Africa, ha aperto la strada a nuove importanti riflessioni su quelle che saranno le prossime “tappe” del Piano Mattei che è solo all'inizio del suo lungo e delicato percorso.
Sono stati presentati i dati di un'indagine SWG sul contesto dell'immigrazione, la conoscenza del Piano Mattei e la formazione professionale dei giovani africani. Presenti ai lavori anche l'amb. Fabrizio Lobasso, vicedirettore generale per il Sistema Paese del ministero degli Esteri; l'ambasciatore della Repubblica del Congo in Italia, Henri Okemba, e l'amb. Fabrizio Saggio, coordinatore della Struttura di Missione del Piano Mattei della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Proprio le storiche relazioni tra Italia e Congo, scelto oltre i 9 Paesi del Piano Mattei (Marocco, Tunisia, Algeria, Egitto, Costa d'Avorio, Etiopia, Kenya, Repubblica democratica del Congo e Mozambico), meritano un discorso a parte, per il quale occorre partire da lontano, senza dimenticare che la partnership, principalmente economica, tra le due nazioni, è stata notevolmente intensificata da quando si è insediato il nuovo Governo.
Economia e piccole medie imprese rappresentano i capisaldi di un rapporto destinato ad arrivare lontano, quello tra i due Paesi, con la nostra Premier che si recò in Congo nel 2023, nello scorso mese di ottobre, intraprendendo un viaggio che, nell'ambito del Piano Mattei, fece tappa anche in Mozambico.
E non può essere casuale la scelta del leader di Governo di partire proprio dal Congo. Nei mesi successivi, a gennaio 2024, un altro avvenimento ha sancito il costante progredire delle relazioni tra le due nazioni, stiamo parlando del Forum italo-congolese per la Promozione degli scambi tra artigiani e Piccole e Medie Imprese, iniziativa organizzata a Roma dall'Ambasciata della Repubblica del Congo con il patrocinio del governo di Brazzaville per promuovere nuove opportunità di business bilaterale.
Ed ecco allora che il convegno organizzato dalla Confcommercio di Milano, alla presenza dell'ambasciatore del Congo in Italia, Henri Okemba, ha permesso di incastonare un ulteriore pezzo in un mosaico ancora tutto da comporre che però sta prendendo meravigliosamente forma.
Nell'ambito delle crescenti legami Italia-Congo, va riconosciuto il ruolo straordinario che ha avuto, sin dalla sua nomina avvenuta nel gennaio 2023, l'amb. Henri Okemba, con la sua instancabile attività diplomatica e con le costanti relazioni che sta costruendo dal primo giorno del suo incarico. Grande è la sua attenzione anche verso lo sport e i giovani, ai quali il Congo ha dedicato la missione del 2024.
Le 6 azioni strategiche ribadite nella relazione dell'amb. Okemba. La partnership con il Congo dovrebbe incentrarsi sui seguenti punti:
- Impegnarsi a non promuovere nuovi progetti di esplorazione e sviluppo di gas e di petrolio, sia tramite un chiaro indirizzo politico che attraverso la finanza pubblica, evitando quindi di imbrigliare l'Italia in impegni contrattuali ridondanti e non necessari.
- Reindirizzare gli incentivi di finanza pubblica, come le garanzie di SACE e il Fondo Italiano per il clima (FIC), a supporto di soli progetti slegati dall'industria dell'oil&gas, per esempio in ambito di energia rinnovabile, conservazione delle foreste, agricoltura sostenibile – settori che hanno un potenziale attualmente inespresso e che, data la conformità e le necessità del territorio, possono rappresentare una base solida per rafforzare i settori non petroliferi sulla via della diversificazione economica nazionale, nonché rafforzare le strategie di adattamento e mitigazione al cambiamento climatico.
- Attivare forme di diplomazia economica e industriale per l'identificazione di progetti a zero emissioni, che siano aperte alla partecipazione di nuovi e diversi attori privati e che possano mobilitare la finanza privata.
- Supportare l'adozione di politiche di adattamento nel Paese, che possano affrontare in modo sistematico le perdite e i danni sul territorio causati dal cambiamento climatico e i relativi costi futuri. Nel fare ciò, l'Italia dovrebbe agire in particolare sul nesso tra clima e sistemi alimentari e valutare una sinergia con l'Adaptation Fund, sul modello di quanto fatto con l'Etiopia, per agire in ambito di adattamento in Congo.
- Assumere un ruolo di primo piano nel quadro dell'impegno europeo in Congo, sulla linea di quanto definito nel Programma indicativo 2021-2027 per la cooperazione UE-Congo.
- Supportare attivamente il governo congolese ad identificare un modello di transizione del sistema fiscale, insieme all'Europa, alle istituzioni onusiane e alle Banche multilaterale di sviluppo.


Fonte: Redazione
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