ISIA a Terza Conferenza Europea sugli Studi sull’Azerbaigian a Malta
16-12-2024 17:17 - Opinioni
GD - La Valletta, 16 dic. 24 - L'analista di ISIA Istituto Italiano per l'Asia, Fabio Indeo, ha partecipato come speaker alla Terza Conferenza Europea sugli Studi sull’Azerbaigian, tenutasi nella capitale maltese la Valletta. L'evento ha coinvolto 30 ricercatori provenienti da diverse nazioni europee del Caucaso per discutere di tematiche inerenti il multilateralismo e le minacce alla sicurezza nel nuovo scenario geopolitico, la transizione energetica verde e i risultati del recente summit Cop29 tenutosi a Baku, energia e connettività ovvero il ruolo del Caspio nello sviluppo sostenibile dell’Unione Europea.
Nel corso del suo intervento, Indeo ha evidenziato la rilevanza strategica dell’Azerbaigian e del bacino del Caspio come hub per i corridoi di esportazione energetica incentrati su gas naturale, elettricità da fonti rinnovabili ed idrogeno verde e per lo sviluppo dei progetti infrastrutturali che promuovono la connettività regionale, come il Middle Corridor e il corridoio Nord-Sud.
Nell’ambito della conferenza, una sessione speciale è stata dedicata all’intervento del ministro degli Affari Esteri dell’Azerbaigian Jeyhun Bayramov, il quale ha affrontato i temi principali della politica estera azerbaigiana, dai colloqui di pace con l’Armenia ai risultati della Cop29 recentemente svoltasi a Baku.
Il ministro ha sottolineato come questi risultati siano stati il frutto di una intensa attività negoziale e discussione tra le parti per trovare un’intesa condivisa. Ad esempio, per quanto concerne i New Collective Quantified Goals, è stata triplicata la capacità dello strumento finanziario rispetto ai 100 miliardi di dollari del 2009: le nazioni più sviluppate dovranno contribuire al raggiungimento di questa cifra da destinare alle iniziative nelle nazioni in via di sviluppo entro il 2035.
Fonte: ISIA
Nel corso del suo intervento, Indeo ha evidenziato la rilevanza strategica dell’Azerbaigian e del bacino del Caspio come hub per i corridoi di esportazione energetica incentrati su gas naturale, elettricità da fonti rinnovabili ed idrogeno verde e per lo sviluppo dei progetti infrastrutturali che promuovono la connettività regionale, come il Middle Corridor e il corridoio Nord-Sud.
Nell’ambito della conferenza, una sessione speciale è stata dedicata all’intervento del ministro degli Affari Esteri dell’Azerbaigian Jeyhun Bayramov, il quale ha affrontato i temi principali della politica estera azerbaigiana, dai colloqui di pace con l’Armenia ai risultati della Cop29 recentemente svoltasi a Baku.
Il ministro ha sottolineato come questi risultati siano stati il frutto di una intensa attività negoziale e discussione tra le parti per trovare un’intesa condivisa. Ad esempio, per quanto concerne i New Collective Quantified Goals, è stata triplicata la capacità dello strumento finanziario rispetto ai 100 miliardi di dollari del 2009: le nazioni più sviluppate dovranno contribuire al raggiungimento di questa cifra da destinare alle iniziative nelle nazioni in via di sviluppo entro il 2035.
Si è inoltre stabilito che fonti pubbliche e private cooperino per consentire l'aumento dei finanziamenti per l'azione per il clima ai Paesi in via di sviluppo ad almeno 1,3 trilioni di dollari all'anno entro il 2035.
Inoltre, è stata lanciata la Baku Adaptation Roadmap con l’obiettivo di determinare le azioni e i target progressivi verso il raggiungimento dell’obiettivo globale di adattamento climatico, mentre è stata sancita la piena operatività del fondo su perdite e danni legate al clima (loss and damage fund).
Il ministro Bayramov ha inoltre evidenziato un altro significativo risultato, ovvero quello di rendere operativo l’articolo 6 dell’Accordo di Parigi sul Clima ponendo le basi per la creazione del mercato internazionale dei carbon credits, sotto la supervisione delle Nazioni Unite, per permettere scambi di questi crediti inquinanti. A Baku ci si è accordati su una metodologia di calcolo del numero di crediti che ciascun progetto può generare.
Nell’ambito della cooperazione regionale, la firma della partnership strategica green siglata nel corso della Cop29 tra Azerbaigian, Kazakhstan ed Uzbekistan costituisce un notevole successo di diplomazia energetica: infatti, le parti hanno dato seguito alla dichiarazione di intenti siglata a maggio scorso e si sono impegnate nella realizzazione di un corridoio di esportazione di elettricità prodotta da fonti rinnovabili che unisca le due sponde del Caspio, da connettere in prospettiva con il Green Energy Corridor, progetto al quale Baku aderisce con Georgia, Ungheria e Romania per sviluppare un elettrodotto nel Mar Nero con l’obiettivo di esportare energia pulita.
Grazie alla propria posizione geografica, l’Azerbaigian si conferma quindi nel ruolo di hub energetico strategico - del gas naturale e delle rinnovabili - lungo la direttrice est-ovest, ma anche nell’ambito della connettività: infatti, nei mesi scorsi l’Azerbaigian ha concluso i lavori per espandere la capacità di trasporto (da 1 a 5 milioni di tonnellate) del corridoio ferroviario Baku-Tbilisi-Kars (dalla costa del Caspio attraverso la Georgia sino alla Turchia), progetto di modernizzazione costato 100 milioni di dollari per il potenziamento di una bretella infrastrutturale fondamentale del Middle Corridor.
Inoltre, è stata lanciata la Baku Adaptation Roadmap con l’obiettivo di determinare le azioni e i target progressivi verso il raggiungimento dell’obiettivo globale di adattamento climatico, mentre è stata sancita la piena operatività del fondo su perdite e danni legate al clima (loss and damage fund).
Il ministro Bayramov ha inoltre evidenziato un altro significativo risultato, ovvero quello di rendere operativo l’articolo 6 dell’Accordo di Parigi sul Clima ponendo le basi per la creazione del mercato internazionale dei carbon credits, sotto la supervisione delle Nazioni Unite, per permettere scambi di questi crediti inquinanti. A Baku ci si è accordati su una metodologia di calcolo del numero di crediti che ciascun progetto può generare.
Nell’ambito della cooperazione regionale, la firma della partnership strategica green siglata nel corso della Cop29 tra Azerbaigian, Kazakhstan ed Uzbekistan costituisce un notevole successo di diplomazia energetica: infatti, le parti hanno dato seguito alla dichiarazione di intenti siglata a maggio scorso e si sono impegnate nella realizzazione di un corridoio di esportazione di elettricità prodotta da fonti rinnovabili che unisca le due sponde del Caspio, da connettere in prospettiva con il Green Energy Corridor, progetto al quale Baku aderisce con Georgia, Ungheria e Romania per sviluppare un elettrodotto nel Mar Nero con l’obiettivo di esportare energia pulita.
Grazie alla propria posizione geografica, l’Azerbaigian si conferma quindi nel ruolo di hub energetico strategico - del gas naturale e delle rinnovabili - lungo la direttrice est-ovest, ma anche nell’ambito della connettività: infatti, nei mesi scorsi l’Azerbaigian ha concluso i lavori per espandere la capacità di trasporto (da 1 a 5 milioni di tonnellate) del corridoio ferroviario Baku-Tbilisi-Kars (dalla costa del Caspio attraverso la Georgia sino alla Turchia), progetto di modernizzazione costato 100 milioni di dollari per il potenziamento di una bretella infrastrutturale fondamentale del Middle Corridor.
Fonte: ISIA