16 Luglio 2024
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Immigranti: mass media bluffano con il trucco del parallasse

19-06-2024 16:44 - Opinioni
GD - Roma, 19 giu. 24 - Le solerti cronache ci hanno informato dell’ennesima tragedia del mare occorsa ad una imbarcazione a vela stracarica di migranti che è naufragata alcuni giorni fa, sembra a causa di una esplosione avvenuta a bordo, nel mar Mediterraneo. La tragedia si è consumata, come riportato nei vari TG, Rai compresa, "al largo della Calabria". Ma la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare (UNCLOS), del 1982, stabilisce che le acque territoriali di un Paese possono avere un’estensione massima di 12 miglia nautiche, a partire dalla linea di base da cui si misurano.
Questa sciagura del mare è però avvenuta a ben 120 miglia dalle coste italiane, quindi molto lontano dalle acque territoriali nazionali. Pertanto dire al “largo della Calabria” può trarre in inganno gli ascoltatori. Sarebbe più opportuno dire che “l’imbarcazione che è naufragata si stava dirigendo verso l’Italia”.
E qui nasce l’errore di parallasse: è fuorviante e strumentale voler far credere in modo “velato” che il nostro Paese abbia una “responsabilità” per questa tragedia. Questo modo di ragionare impedisce di attribuire la responsabilità ai trafficanti di esseri umani che speculano sulla pelle di questa povera gente, illudendole di poter arrivare in Europa, pagando cifre da capogiro e rischiando la vita.
La responsabilità è anche delle Nazioni Unite che sono troppo impegnate ad organizzare mega conferenze per discutere del clima trascurando, per questo, la loro missione primaria che è quella di assicurare, tra l’altro, l’assistenza umanitaria alle persone colpite da conflitti, disastri naturali e altre emergenze e la promozione dei diritti umani in tutto il mondo.
Perché le Nazioni Unite non si sono prodigate a creare luoghi sicuri, “Santuary” in ogni Paese per i rifugiati che fuggono da persecuzioni o conflitti nel loro Paese d'origine o in uno Stato limitrofo?
I rifugiati nei santuari hanno diritto alla protezione dalla rimozione forzata e possono accedere a servizi di base come cibo, riparo e assistenza sanitaria. Perché molti esponenti politici, giornalisti e opinion leader si rifiutano di vedere i veri responsabili di queste tragedie che sono: i trafficanti di esseri umani, i governi dittatoriali che costringono i loro cittadini alla fuga e la totale inadempienza dell’ONU che non attua le azioni necessarie per aiutare le popolazioni bisognose?
Questa barca a vela, partita dalla Turchia, è passata vicina alle coste della Grecia ed è naufragata lontanissima dai nostri confini. Perché nessuno dice questo? Giova forse far passare il messaggio subdolo che noi italiani (ed europei) abbiamo una responsabilità per queste tragedie, o forse serve più ad aiutare, indirettamente, il business dell’immigrazione clandestina che è la vera causa di queste tragedie?
Ecco appunto l’errore di parallasse che porta a leggere una misura in funzione non della realtà per quella che è, ma in funzione della posizione dalla quale la si guarda. La realtà non cambia in funzione della posizione di alcuni politici, giornalisti e opinionisti interessati. La realtà si cambia con le decisioni e con le azioni conseguenti, che non possono essere solo “facciamoli venire tutti in Europa”, su cui in Italia si è fatta una incredibile e ingiustificabile grancassa.
Abbiamo visto in Svezia, Francia, Belgio e ultimamente anche in Germania che purtroppo non funziona così.
Allora proviamo a cercare risposte vere ai bisogni di queste povere persone, perché queste tragedie devono essere fermate una volta per tutte, combattendo i veri responsabili e ponendo in essere le azioni per garantire la protezione internazionale alle persone che fuggono dai loro Paesi.
Ciro Maddaloni
Esperto di eGovernment internazionale


Fonte: Ciro Maddaloni
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