27 Febbraio 2025
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Gaza adombra la guerra in Ucraina, ove la Russia annaspa

22-01-2025 11:43 - Opinioni
Vladimir Putin Vladimir Putin
GD - Roma, 22 gen. 25 - I terribili eventi che si stanno succedendo in Medio Oriente, in Siria con la caduta di Assad e in Israele con le infinite trattative per una fragilissima tregua e il rilascio sbilanciato degli ostaggi, hanno distolto l’attenzione del pubblico dalla guerra in Ucraina, che non è una guerra dimenticata ma, come succede per tutti gli eventi dell’umanità, le persone preferiscono parlare delle novità e non delle situazioni stagnanti.
Cosa sta succedendo in Russia attualmente? Qual è la situazione reale della guerra quasi dimenticata in Ucraina? Malgrado quelli che in Italia affermano che “Putin ha vinto la guerra”, la situazione non è esattamente così semplice come si vuol far credere. In quasi tre anni di guerra, nulla sta andando secondo i piani e le intenzioni iniziali di Putin.
L'inflazione in Russia è al 35%, il Fondo Patrimoniale Nazionale è vuoto, non ci sono soldi per pagare i soldati, le scorte di armi sovietiche sono praticamente finite e la Russia deve implorare l'Iran e la Corea del Nord per ottenere munizioni e missili. E per giunta i sono centinaia di migliaia di soldati russi mutilati e uccisi al fronte.
L'Ucraina ha iniziato a colpire in profondità il territorio russo: le installazioni militari, i depositi di armi e le raffinerie. La gente, anche in Siberia, comincia a preoccuparsi che la guerra possa arrivare a casa loro. La Russia, per la prima volta dopo la Seconda Guerra Mondiale, ha dovuto annunciare la mobilitazione generale.
La Russia ha già utilizzato 10.000 missili dalle riserve di cui disponeva e non è riuscita a distruggere la rete elettrica dell'Ucraina, cosa che Putin stesso ha ammesso essere il suo primo obiettivo per piegare la resistenza e la resilienza del popolo ucraino.
L'industria petrolifera russa ha subito, a causa delle sanzioni internazionali, una fortissima contrazione e, a seguito degli attacchi ucraini alle raffinerie, comincia ad avere difficoltà perfino a fornire il carburante necessario all’esercito per continuare la guerra.
Inoltre, in un dialogo intercettato dagli ucraini emerge che i russi non sono più in grado di rifornire di cibo le loro posizioni avanzate al fronte. Gli ucraini hanno dichiarato che i soldati russi stanno morendo letteralmente di fame. Non ci sono droni per assicurare i rifornimenti, né personale per le rotazioni dei militari in prima linea. Nelle intercettazioni si sente un soldato russo dire: "tutti sono storditi e indeboliti dalla fame e non hanno forza neanche di uscire dalle trincee. Pensate che uno o due cioccolatini possano salvare sei persone?” E implorano il loro comando di dire loro cosa fare.
Dopo quasi tre anni di guerra totale, la Russia non è riuscita a occupare alcuna nuova regione dell’Ucraina, né alcuna grande città. Infatti, le città di Donetsk e Lugansk nella regione orientale del Donbass, erano state occupate nel 2014 dai separatisti filo-russi. Mariupol e Sloviansk, città importanti della regione, sono state coinvolte nel conflitto e occupate parzialmente o per periodi di tempo dai russi; comunque l'Ucraina controlla ancora l'80% del suo territorio.
Nel mentre l'Ucraina ha invaso la regione russa di Kursk 6 mesi fa e la Russia non è in grado nemmeno di liberare il proprio territorio, nonostante l'invio di truppe nordcoreane in aiuto alle forze russe.
Intanto: la NATO al suo "confine" con la Russia ha aggiunto 1.300 km, dopo che Finlandia e Svezia si sono unite all'Alleanza Atlantica. L'Ucraina ha acquisito armi occidentali avanzate e sistemi di difesa aerea moderni, superiori agli analoghi sistemi d’arma russi.
La Russia ha perso il lucroso mercato europeo del gas e sta perdendo i mercati del petrolio, ovunque nel mondo. Ed ha pure perso in pochi giorni le sue basi militari in Siria e non è riuscita a salvare da una rivolta popolare il regime dittatoriale del suo protetto Bashar al-Assad. Non ultimo le truppe russe sono state cacciate dal Nagorno-Karabakh dall'Azerbaigian.
L'economia russa è in grave difficoltà a causa delle sanzioni e del surriscaldamento dell’economia, dovuto esclusivamente alla militarizzazione delle industrie nazionali, che sono state interamente indirizzate sulle produzioni belliche.
Il tasso di interesse di base della Banca Centrale Russa è del 21%, i mutui per la casa sono a oltre il 30%, i prestiti al consumo al 40-50%. Quasi un milione di giovani russi, istruiti e con qualifiche appetibili sul mercato, sono fuggiti all’estero per evitare di essere chiamati in guerra.
E intanto la dipendenza della Russia dalla Cina è aumentata notevolmente. Per contro il peso internazionale dell'Ucraina è salito alle stelle, mentre i russi sono sempre più i “paria” del mondo. La Russia ha perso "l'aureola" di potenza militare. Il suo arsenale bellico, ormai depauperato, richiederà impegni titanici e decenni di tempo per essere ripristinato.
Le cose, insomma, non stanno andando bene per Vladimir Putin e se spera nella benevolenza di Trump, spera invano. Trump, già oltre un mese fa, aveva nominato Joseph Keith Kellogg come inviato speciale per l'Ucraina e la Russia. Un veterano della guerra del Vietnam, che non nutre “grandi simpatie” per i russi e questa non è una sorpresa.
Vedremo a breve quale piano di “pace” vorrà proporre Kellogg e speriamo quindi in una pronta e giusta risoluzione del conflitto in Ucraina.

Ciro Maddaloni
Esperto di eGovernment internazionale


Fonte: Ciro Maddaloni
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