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FAO: in leggero calo a agosto indice prezzi dei prodotti alimentari

06-09-2024 15:19 - Economia
GD - Roma, 6 set. 24 - La FAO segnala in leggero calo ad agosto il proprio indice dei prezzi dei prodotti alimentari. Ma le nuove previsioni relative alla produzione cerealicola mondiale, nel 2024, indicano una contrazione della produzione di cereali secondari dovuta alle condizioni meteorologiche, compensata da attesi incrementi di grano e riso06/09/2024
L’indice di riferimento dei prezzi delle materie prime alimentari a livello mondiale ha infatti subito un calo marginale in agosto, con contrazioni delle quotazioni di zucchero, carne e cereali superiori agli incrementi dei prezzi di oli vegetali e prodotti lattiero-caseari. A darne la notizia, è stata la FAO Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura.
L’Indice FAO dei prezzi dei prodotti alimentari, che rileva le variazioni mensili dei prezzi internazionali di un paniere di generi alimentari, oggetto di scambi commerciali a livello mondiale, ha registrato, in agosto, un valore medio di 120,7 punti, in lieve flessione rispetto al dato di luglio e inferiore dell’1,1% al corrispondente valore dell’agosto 2023.
L'asticella dell’Indice FAO dei prezzi dei cereali si è abbassata dello 0,5% da luglio, complice la diminuzione delle quotazioni del grano all'esportazione a livello mondiale che hanno risentito dei prezzi competitivi delle forniture dal Mar Nero e di un volume di produzione maggiore del previsto in Argentina e negli Stati Uniti d’America. Nel frattempo, i prezzi mondiali del mais si sono pressoché stabilizzati, per effetto delle ondate di calore sui raccolti in alcune aree dell’Europa e dell’America settentrionale, mentre l’Indice FAO dei prezzi di tutte le varietà di riso ha guadagnato lo 0,6%, in seguito all’incremento delle quotazioni delle varietà di riso “non Indica”, a sua volta frutto della scarsità stagionale e degli apprezzamenti delle valute di alcuni Paesi esportatori rispetto al dollaro statunitense.
Segno più rispetto a luglio (+0,8%) anche per l’Indice FAO dei prezzi degli oli vegetali, che ha registrato il valore più alto degli ultimi venti mesi, durante i quali gli aumenti dei prezzi internazionali dell’olio di palma hanno più che compensato il calo delle quotazioni degli oli di soia, semi di girasole e colza.
Analoga traiettoria, in agosto, anche per l’Indice FAO dei prezzi dei prodotti lattiero-caseari, che ha subito una spinta del 2,2%. L’aumento ha interessato il latte intero in polvere, per effetto di un’impennata della domanda di importazione di forniture immediatamente disponibili. In fase rialzista anche i prezzi internazionali del formaggio, trainati dall’incremento della domanda mondiale di importazioni, mentre le quotazioni del burro, a livello internazionale, hanno raggiunto il massimo storico, a causa della crescente incertezza riguardo all'adeguatezza delle forniture di latte nell’Europa occidentale.
L’Indice FAO dei prezzi della carne, invece, è sceso dello 0,7% rispetto a luglio. La flessione ha interessato i prezzi della carne suina, ovina e di pollame, che hanno sofferto della scarsa domanda di importazione. In controtendenza, i prezzi della carne bovina, che hanno fatto registrare un leggero incremento.
L’Indice FAO dei prezzi dello zucchero è precipitato del 4,7% ad agosto, toccando il valore più basso mai rilevato dall’ottobre 2022. A indirizzare la tendenza sono stati, da un lato, un miglioramento delle prospettive di produzione per gli imminenti raccolti di canna da zucchero in India e Thailandia e, dall’altro lato, la contrazione dei prezzi mondiali del greggio. Tuttavia, le preoccupazioni legate alle conseguenze degli incendi sulle piantagioni di canna da zucchero, nelle principali aree di coltivazione in Brasile, hanno fatto schizzare verso l'alto i prezzi dello zucchero a fine agosto.
Produzione cerealicola mondiale analoga al 2023 - La FAO ha anche ritoccato le sue previsioni relative alla produzione cerealicola mondiale nel 2024, che attualmente è stimata in 2.851 milioni di tonnellate, quasi alla pari con il dato del 2023.
Il nuovo Bollettino FAO sull’offerta e domanda di cereali, pubblicato anch'esso venerdì, ha spiegato tali modifiche attribuendole a un calo delle aspettative di raccolto per i cereali secondari, compreso il mais, dovuto prevalentemente alle ondate di caldo e siccità nell’Unione europea, in Messico e in Ucraina. Nel frattempo, la FAO ha rivisto verso l'alto le previsioni concernenti la produzione mondiale di grano nel 2024, così come la produzione di riso, che dovrebbe raggiungere un volume record di 537 milioni di tonnellate.
Le previsioni relative all’utilizzo complessivo di cereali, a livello mondiale, nel periodo 2024/2025 parlano di un consumo di 2.852 milioni di tonnellate, in aumento dello 0,2% rispetto alla stagione 2023/2024. L’utilizzo del riso dovrebbe raggiungere il massimo storico, dettato da un’accelerazione della crescita attesa nel comparto del consumo alimentare.
Al termine delle stagioni del 2025, le scorte mondiali di cereali sono destinate ad aumentare dell’1,2%, con un rapporto mondiale tra riserve e utilizzo di cereali, nel periodo 2024/2025, pari al 30,7%.
Quanto agli scambi internazionali di tutte le categorie di cereali, attualmente, si stima un volume di 485,6 milioni di tonnellate, in calo del 3,3% rispetto al 2023/2024, soprattutto a causa della contrazione dei volumi di cereali secondari scambiati.
Anche il Sistema d'informazione sui mercati agricoli (AMIS) ha pubblicato il suo Osservatorio del mercato mensile. Oltre ai consueti rapporti, l'edizione attuale riserva una maggiore copertura agli sviluppi nei mercati dei fertilizzanti e include una nuova sezione sugli oli vegetali.

Fonte: FAO
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