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Corridoio internazionale trasporto Nord-Sud INSTC e progetti connettività infrastrutturale

01-10-2024 16:37 - Opinioni
GD - Roma, 1 ott. 24 - Nell'ambito dei progetti ideati per rafforzare la connettività tra diverse aree del mondo, attraverso lo sviluppo di corridoi commerciali intermodali (terrestri e marittimi) che consentano di trasportare le merci attraverso rotte alternative rispetto a quelle tradizionali, il corridoio Nord-Sud (meglio conosciuto con l'acronimo INSTC International North South Transport Corridor) ha recentemente compiuto progressi in vista della sua futura realizzazione.
Il corridoio internazionale di trasporto nord-sud venne concepito agli inizi degli anni duemila con l'obiettivo di connettere i territori settentrionali della Russia con l'Iran, in modo che le merci trasportate attraversando Caucaso ed Asia Centrale potessero poi essere commercializzate attraverso il Golfo Persico e l'Oceano Indiano. Iran, India e Russia sono stati i paesi promotori e firmatari dell'accordo nel 2002, al quale hanno poi aderito altre nazioni come Azerbaigian, Kazakhstan, Oman.
INSTC si configura come un corridoio intermodale (lungo 7200 km, che combina trasporto terrestre, marittimo e stradale) composto da tre direttrici, attraverso le quali trasportare - secondo gli ambiziosi obiettivi dei promotori - 30 milioni di tonnellate di merci all'anno seguendo la direttrice nord-sud: il corridoio occidentale che attraversa le nazioni collocate ad ovest del bacino del Caspio, il corridoio centrale che attraversa il Caspio per via marittima e quello orientale che attraversa i territori ad est del Caspio (ovvero le Repubbliche centroasiatiche del Kazakhstan e del Turkmenistan).
Nonostante le tensioni geopolitiche degli ultimi anni, nei mesi scorsi i paesi aderenti hanno compiuto dei significativi passi in avanti per la realizzazione del corridoio INSTC, che di fatto creerebbe un ininterrotto corridoio di trasporto dalla Russia europea sino all'Oceano Indiano.
A giugno 2024, autorità russe ed iraniane hanno inaugurato il tratto ferroviario tra la città di Rasht e i porti di Anzali (zona di libero scambio) e di Caspian che si affacciano sull'omonimo bacino: questo collegamento di 37 km rappresenta un tassello essenziale per il completamento dell'INSTC, in quanto le merci provenienti via mare dai porti russi ed azerbaigiani sul Mar Caspio verranno ora trasportate verso i porti iraniani del Golfo Persico (ad esempio Bandar Abbas) attraverso la rete ferroviaria nazionale, per poi essere esportate nei mercati internazionali. Nel 2023, Mosca e Teheran si sono accordate per la realizzazione del cosiddetto “missing link”, la tratta ferroviaria mancante tra Rasht e Astara, al confine con l'Azerbaigian, progetto per il quale la Russia intende investire 1,6 miliardi di euro.
Secondo le autorità, il progetto verrebbe completato nei prossimi tre anni, creando un collegamento strategico con la linea ferroviaria che parte dalla città azerbaigiana di Astara - costruita in epoca sovietica - ultimo tassello per il completamento di una rete ferroviaria integrata tra Iran, Azerbaigian e Russia.
Altro tassello ferroviario importante sarà la realizzazione di un collegamento ferroviario il porto strategico di Chabahar, unico porto oceanico dell'Iran sul quale da tempo l'India ha focalizzato il proprio interesse in quanto porta d'accesso terrestre verso l'Europa.
La cooperazione tra le parti riguarda anche lo sviluppo della direttrice orientale dell'INSTC: lo scorso luglio il Kazakhstan ha siglato una roadmap con Turkmenistan, Iran e Russia per rafforzare un corridoio di trasporto merci destinato a garantire alla repubblica centroasiatica un proficuo accesso ai porti iraniani sul Golfo Persico per raggiungere i mercati indiani ed internazionali.

Fabio Indeo
ISIA Istituto Italiano per l'Asia


Fonte: ISIA
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