Cooperazione: Sereni, prevenire rischio disastri naturali nell'Euromediterraneo
11-01-2022 17:26 - Farnesina
Marina Sereni
GD - Roma, 11 gen. 22 - “L’acqua è data troppo spesso per scontata, anche se è in aumento la consapevolezza della sua scarsità e dell’importanza del disporne liberamente per una crescita economica duratura e sostenibile, ma anche per prevenire conflitti sulla disponibilità di risorse”. Lo ha dichiarato il viceministro degli Esteri, Marina Sereni, partecipando al webinar di presentazione di Earth Technology Expo 2022, che ospiterà anche il Summit: “Ecosistema Mediterraneo: clima, acqua, agricoltura, energia, gestione delle emergenze”.
“In aree come la regione Euromediterranea", ha aggiunto Sereni, "dove l’incremento delle temperature è più veloce rispetto alla media globale, abbiamo intrapreso con i Paesi partner azioni di collaborazione e sottolineato l’urgenza di cooperazioni più efficaci, integrando l’ambiente e l’azione per il clima in tutte le politiche settoriali. La Cooperazione Italiana allo Sviluppo", ha spiegato, "è attivamente impegnata nel supportare i Paesi partner in una gestione efficiente e inclusiva delle risorse idriche. Per questo, nel Mediterraneo finanziamo numerose iniziative come quelle in Libia per la protezione del diritto all’acqua e per la gestione sostenibile dei rifiuti, come il nostro contributo al progetto dell’impianto di dissalazione nella Striscia di Gaza, ma anche interventi regionali come quello con il CIHEAM di Bari per sostenere tra le giovani generazioni l’innovazione tecnologica nella gestione delle risorse idriche e marine”.
Secondo Sereni “occorre inoltre agire tempestivamente per la riduzione del rischio dei sempre più frequenti disastri naturali, che sono all’origine di esigenze umanitarie aumentate negli ultimi anni senza precedenti. In questo senso, la prevenzione è la via obbligata che permette di collegare l’allarme precoce ad azioni tempestive volte a proteggere le famiglie e i loro beni prima che si verifichi un effetto climatico avverso. In questo modo, le vite e i mezzi di sussistenza possono essere salvaguardati, mentre la pressione sulle risorse finanziarie dei donatori può essere alleggerita. Ecco perché", ha concluso il viceministro, "l’azione preventiva è una priorità dell’assistenza umanitaria italiana, anche se per ora con un focus limitato all’Africa subsahariana”.
Fonte: Ministero degli Esteri
“In aree come la regione Euromediterranea", ha aggiunto Sereni, "dove l’incremento delle temperature è più veloce rispetto alla media globale, abbiamo intrapreso con i Paesi partner azioni di collaborazione e sottolineato l’urgenza di cooperazioni più efficaci, integrando l’ambiente e l’azione per il clima in tutte le politiche settoriali. La Cooperazione Italiana allo Sviluppo", ha spiegato, "è attivamente impegnata nel supportare i Paesi partner in una gestione efficiente e inclusiva delle risorse idriche. Per questo, nel Mediterraneo finanziamo numerose iniziative come quelle in Libia per la protezione del diritto all’acqua e per la gestione sostenibile dei rifiuti, come il nostro contributo al progetto dell’impianto di dissalazione nella Striscia di Gaza, ma anche interventi regionali come quello con il CIHEAM di Bari per sostenere tra le giovani generazioni l’innovazione tecnologica nella gestione delle risorse idriche e marine”.
Secondo Sereni “occorre inoltre agire tempestivamente per la riduzione del rischio dei sempre più frequenti disastri naturali, che sono all’origine di esigenze umanitarie aumentate negli ultimi anni senza precedenti. In questo senso, la prevenzione è la via obbligata che permette di collegare l’allarme precoce ad azioni tempestive volte a proteggere le famiglie e i loro beni prima che si verifichi un effetto climatico avverso. In questo modo, le vite e i mezzi di sussistenza possono essere salvaguardati, mentre la pressione sulle risorse finanziarie dei donatori può essere alleggerita. Ecco perché", ha concluso il viceministro, "l’azione preventiva è una priorità dell’assistenza umanitaria italiana, anche se per ora con un focus limitato all’Africa subsahariana”.
Fonte: Ministero degli Esteri