Azerbaigian: ambasciata in S.Sede ricorda Gennaio Nero
17-01-2025 18:26 - Vaticano
GD - Città del Vaticano, 17 gen. 25 - L'ambasciata dell'Azerbaigian presso la Santa Sede ricorda il Gennaio Nero.
Fonte: Ambasciata
Con una nota si afferma che “Sono trascorsi 35 anni, da quello che è passato alla storia con un nome che racchiude già in se stesso terrore e morte: il Gennaio Nero dell'Azerbaigian, il 20 gennaio 1990. Il Presidente della Repubblica dell'Azerbaigian ha dichiarato il 2025 “Anno della Costituzione e della Sovranità in Azerbaigian”, e come sottolineato nella dichiarazione stessa “avere uno stato indipendente e sovrano, costruire una società sviluppata basata sui principi del valori nazionali e morali, della solidarietà, dell'umanesimo, della giustizia e dello stato di diritto, è stato per secoli il più grande sogno del popolo azerbaigiano”. Proprio questo sogno è stato alla base delle proteste di massa e del movimento di liberazione nazionale avviati dal popolo azerbaigiano come risposta alla politica discriminatoria della leadership dell'URSS alla fine degli anni ‘80, alla deportazione di centinaia di migliaia di azerbaigiani dalle loro terre storiche nel territorio dell'attuale Armenia mediante pulizia etnica, così come alle infondate rivendicazioni territoriali dell'Armenia contro l'Azerbaigian e al sostegno dei leader dell'URSS alle attività separatiste degli armeni radicali nell'Oblast' Autonoma del Nagorno Karabakh dell'ex Repubblica Socialista Sovietica dell'Azerbaigian. Nella notte tra il 19 e il 20 gennaio 1990, 26.000 soldati sovietici si schierarono con carri armati contro la popolazione civile a Baku, Sumgayit e in altre città dell'Azerbaigian su ordine di Michail Gorbačëv, segretario generale del Comitato Centrale del Partito Comunista dell'Unione Sovietica, con lo scopo di sopprimere con la forza il desiderio di indipendenza del popolo azerbaigiano. Pensavano di poter interrompere proprio quel sogno di indipendenza, ma nonostante l'intervento militare, causa dell'uccisione di più di 150 civili, del ferimento di circa 800 persone e della scomparsa di molti, inclusi rappresentanti di diverse religioni, che convivevano in Azerbaigian, il popolo continuò a lottare disarmato contro i carri armati.
L'esercito sovietico, entrato nel Paese per impedire il movimento nazionale e spezzare la determinazione indipendentista del popolo azerbaigiano, ha gravemente violato le norme del diritto internazionale, le Costituzioni dell'ex Unione Sovietica e della RSS dell'Azerbaigian e ha commesso massacri contro la popolazione civile. Allo stesso tempo, la tragedia del 20 gennaio rappresenta una grave violazione della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani delle Nazioni Unite, del Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici e di altri documenti legali internazionali.
Subito dopo i tragici eventi, il Leader Nazionale dell'Azerbaigian, Heydar Aliyev, tenne una conferenza stampa nella Rappresentanza permanente azerbaigiana a Mosca, condannando aspramente la brutalità perpetrata e chiedendo una valutazione politica del massacro commesso contro il popolo azerbaigiano e la punizione degli autori del reato. Proprio su sua iniziativa, nel 1994 il Milli Majlis (l'Assemblea Nazionale) della Repubblica dell'Azerbaigian ha dichiarato il 20 gennaio Giornata di lutto nazionale.
Da ormai 35 anni, il 20 gennaio è considerato l'inizio del cammino verso indipendenza dell'Azerbaigian, un percorso che si è arricchito di anno in anno, rinforzato dalla ritrovata sovranità ripristinata in seguito alla Guerra Patriottica del 2020 e alle operazioni di antiterrorismo del 2023, e che oggi si celebra nel Paese nel ricordo dei martiri che hanno dato la loro vita perché la pace nel Paese divenisse realtà, conclude la nota.
Subito dopo i tragici eventi, il Leader Nazionale dell'Azerbaigian, Heydar Aliyev, tenne una conferenza stampa nella Rappresentanza permanente azerbaigiana a Mosca, condannando aspramente la brutalità perpetrata e chiedendo una valutazione politica del massacro commesso contro il popolo azerbaigiano e la punizione degli autori del reato. Proprio su sua iniziativa, nel 1994 il Milli Majlis (l'Assemblea Nazionale) della Repubblica dell'Azerbaigian ha dichiarato il 20 gennaio Giornata di lutto nazionale.
Da ormai 35 anni, il 20 gennaio è considerato l'inizio del cammino verso indipendenza dell'Azerbaigian, un percorso che si è arricchito di anno in anno, rinforzato dalla ritrovata sovranità ripristinata in seguito alla Guerra Patriottica del 2020 e alle operazioni di antiterrorismo del 2023, e che oggi si celebra nel Paese nel ricordo dei martiri che hanno dato la loro vita perché la pace nel Paese divenisse realtà, conclude la nota.
Fonte: Ambasciata