Armenia: Amb. Hambardzumyan su ordinanza Corte Internazionale di Giustizia
08-12-2021 19:47 - Ambasciate
Amb. Tsovinar Hambardzumyan
GD – Roma, 8 dic. 21 - L'ambasciatore della Repubblica d'Armenia in Italia, Tsovinar Hambardzumyan, ha rilasciato una dichiarazione in riferimento all'ordinanza della Corte Internazionale di Giustizia, emanata in data 7 dicembre scorso, sulla richiesta di indicazione delle misure provvisorie avanzata dalla Repubblica di Armenia nel caso relativo all'applicazione della Convenzione internazionale sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale (Armenia c. Azerbaigian).
«Il 7 dicembre la Corte Internazionale di Giustizia ha emesso due ordinanze sulle richieste di misure provvisorie avanzate dall'Armenia e dall'Azerbaigian nei procedimenti avviati dall'Armenia contro l'Azerbaigian e sulla domanda riconvenzionale dell'Azerbaigian contro l'Armenia ai sensi della “Convenzione internazionale sull'eliminazione di tutte le forme di Discriminazione”. Le ordinanze riflettono l'accettazione da parte della Corte di numerosi argomenti critici sollevati dall'Armenia e la convalida delle sue posizioni dinanzi alla Corte», ha detto l’ambasciatore di Armenia.
«L’ordinanza della Corte Internazionale di Giustizia conferma la legittimità delle preoccupazioni dell'Armenia per quanto riguarda la detenzione illegale e il trattamento disumano dei prigionieri di guerra e di altri da parte dell’Azerbaigian, per quanto riguarda il pericolo di annientamento del patrimonio storico e culturale armeno nei territori dell'Artsakh sotto il controllo dell'Azerbaigian e la retorica Armenofobica dell'Azerbaigian. La Corte ha rilevato che esiste un rischio imminente di danno irreparabile ai diritti degli armeni ai sensi della "Convenzione internazionale sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale" e ha ordinato all'Azerbaigian di:
1. “Proteggere dalla violenza e dalle lesioni personali tutte le persone catturate e rimaste in detenzione in relazione al conflitto militare del 2020, nonché garantirne la sicurezza e l'uguaglianza davanti alla legge”;
2. “Adottare tutte le misure necessarie per prevenire l'incitamento e la promozione dell'odio razziale e della discriminazione, anche da parte dei suoi funzionari e istituzioni pubbliche, nei confronti di persone di origine etnica o nazionale armena”;
3. “Adottare tutte le misure necessarie per prevenire e punire atti di vandalismo e profanazione nei confronti del patrimonio culturale armeno, comprese chiese e altri luoghi di culto, monumenti, punti di riferimento, cimiteri e manufatti”».
La dichiarazione dell’ amb. Tsovinar Hambardzumyan rileva poi che «va notato che durante il procedimento orale sulla richiesta di misure provvisorie da parte dell'Armenia, la Corte ha preso piena conoscenza della dichiarazione fatta dall'agente dell'Azerbaigian secondo cui i manichini raffiguranti soldati armeni e le esposizioni di elmetti indossati dai soldati armeni durante la seconda guerra del Nagorno-Karabakh sono stati rimossi definitivamente dal cosiddetto “Parco dei Trofei Militari” e non verranno mostrati in futuro. È anche degno di nota che l'Azerbaigian sia stato esplicitamente obbligato dalla Corte a prendere tutte le misure necessarie per prevenire la discriminazione e il suo incitamento "anche da parte dei suoi funzionari e istituzioni pubbliche". L'Armenia verificherà costantemente l’osservanza da parte dell’Azerbaigian delle ordinanze della Corte e informerà la Corte di qualsiasi violazione», conclude la nota diplomatica del rappresentante armeno in Italia.
Fonte: Redazione
«Il 7 dicembre la Corte Internazionale di Giustizia ha emesso due ordinanze sulle richieste di misure provvisorie avanzate dall'Armenia e dall'Azerbaigian nei procedimenti avviati dall'Armenia contro l'Azerbaigian e sulla domanda riconvenzionale dell'Azerbaigian contro l'Armenia ai sensi della “Convenzione internazionale sull'eliminazione di tutte le forme di Discriminazione”. Le ordinanze riflettono l'accettazione da parte della Corte di numerosi argomenti critici sollevati dall'Armenia e la convalida delle sue posizioni dinanzi alla Corte», ha detto l’ambasciatore di Armenia.
«L’ordinanza della Corte Internazionale di Giustizia conferma la legittimità delle preoccupazioni dell'Armenia per quanto riguarda la detenzione illegale e il trattamento disumano dei prigionieri di guerra e di altri da parte dell’Azerbaigian, per quanto riguarda il pericolo di annientamento del patrimonio storico e culturale armeno nei territori dell'Artsakh sotto il controllo dell'Azerbaigian e la retorica Armenofobica dell'Azerbaigian. La Corte ha rilevato che esiste un rischio imminente di danno irreparabile ai diritti degli armeni ai sensi della "Convenzione internazionale sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale" e ha ordinato all'Azerbaigian di:
1. “Proteggere dalla violenza e dalle lesioni personali tutte le persone catturate e rimaste in detenzione in relazione al conflitto militare del 2020, nonché garantirne la sicurezza e l'uguaglianza davanti alla legge”;
2. “Adottare tutte le misure necessarie per prevenire l'incitamento e la promozione dell'odio razziale e della discriminazione, anche da parte dei suoi funzionari e istituzioni pubbliche, nei confronti di persone di origine etnica o nazionale armena”;
3. “Adottare tutte le misure necessarie per prevenire e punire atti di vandalismo e profanazione nei confronti del patrimonio culturale armeno, comprese chiese e altri luoghi di culto, monumenti, punti di riferimento, cimiteri e manufatti”».
La dichiarazione dell’ amb. Tsovinar Hambardzumyan rileva poi che «va notato che durante il procedimento orale sulla richiesta di misure provvisorie da parte dell'Armenia, la Corte ha preso piena conoscenza della dichiarazione fatta dall'agente dell'Azerbaigian secondo cui i manichini raffiguranti soldati armeni e le esposizioni di elmetti indossati dai soldati armeni durante la seconda guerra del Nagorno-Karabakh sono stati rimossi definitivamente dal cosiddetto “Parco dei Trofei Militari” e non verranno mostrati in futuro. È anche degno di nota che l'Azerbaigian sia stato esplicitamente obbligato dalla Corte a prendere tutte le misure necessarie per prevenire la discriminazione e il suo incitamento "anche da parte dei suoi funzionari e istituzioni pubbliche". L'Armenia verificherà costantemente l’osservanza da parte dell’Azerbaigian delle ordinanze della Corte e informerà la Corte di qualsiasi violazione», conclude la nota diplomatica del rappresentante armeno in Italia.
Fonte: Redazione