Ambasciata UK: azienda ideale, 'diversa' inclusiva e attenta al singolo
28-02-2023 13:07 - Economia
GD - Roma 28 febbraio 2023 – Secondo 800 lavoratori in tutta Italia, consultati da InTribe per conto della Camera di Commercio Britannica per Italia, il "rispetto delle esigenze personali" è centrale, il 34,6% dei rispondenti, nella descrizione dell'azienda ideale, immediatamente dopo un'equa remunerazione, il 39,1%, mentre il 53,7% ritiene le politiche in favore della diversità, dell’equità e dell'inclusione (DE&I) indispensabili sul posto di lavoro.
Nelle aziende nelle quali i lavoratori sono felici (voto 5 su scala da 1 a 5) l’attenzione è sulle politiche di DE&I, che vengono indicate come uno dei motivi di soddisfazione massima, mentre nelle aziende dove i lavoratori sono infelici il focus va sulla remunerazione, considerata troppo bassa.
Dall’indagine emerge, inoltre, che l’efficacia delle politiche di DE&I nelle aziende risiede nella capacità di mettere in luce come tali politiche siano a vantaggio di tutti e non solo di un numero ristretto di persone. L’attenzione ai temi della diversità e dell’inclusione porta infatti al rispetto e alla valorizzazione dei talenti, aspetti chiave per attirare, motivare e trattenere i lavoratori e mantenerne alti i livelli di produttività.
La ricerca su “L’azienda ideale” è stata presentata oggi a Villa Wolkonsky, residenza romana dell’ambasciatore britannico in Italia, sir Edward Llewellyn, da Mirna Pacchetti, amministratore delegato di InTribe, e Donatella Cungi, partner di Toffoletto De Luca Tamajo & Co-Chair BCCI DE&I Action Champion Network, durante la conferenza "DE&I Action Champion Network for Integrated Cooperation”, che ha visto la partecipazione di un variegato panel di speaker che ha affrontato a 360 gradi il tema della DE&I.
Il gruppo DE&I Action Champion Network della British Chamber of Commerce for Italy, è nato per far tesoro dell’esperienza più matura delle realtà anglo-americane, e mira a creare dei modelli di inclusione adatti al tessuto produttivo del territorio italiano.
Aaron Pugliesi, segretario generale della British Chamber e co-chair del gruppo, ha così commentato: “Le grandi aziende in Italia fanno fatica ad applicare modelli concepiti per rispondere alla diversità presente in paesi come il Regno Unito e gli Stati Uniti, quindi ci vogliono approcci più locali. Senza dimenticare, che quasi l’80% dei lavoratori in Italia sono impiegati da PMI, che sui temi di diversità e inclusione hanno meno cultura aziendale e quindi meno strumenti”.
La British Chamber apre così il gruppo a tutti coloro i quali si vogliono affacciare a questi temi offrendosi gratuitamente di affiancare aziende ed istituzioni. L’avv. Donatella Cungi, co-chair del Gruppo e professionista esperta nella materia, ha sottolineato che “Il nostro gruppo di lavoro è multidisciplinare e si prefigge lo scopo di fare le domande giuste e cercare imprese che hanno trovato il modo di intraprendere azioni pragmatiche che vadano oltre gli slogan”.
È così che grazie al sostegno di aziende socie della British Chamber e al supporto istituzionale dell’ambasciata britannica in Italia, che patrocina l’iniziativa sin dal 2016, cento partecipanti hanno varcato le porte di Villa Wolkonsky per assistere alla conferenza e far crescere il network di chi vuole spingere per azioni concrete per creare ambienti di lavoro più inclusivi.
Dopo l’apertura dei lavori a cura di Aaron Pugliesi e gli interventi istituzionali dell’ambasciatore britannico in Italia, Edward Llewellyn, su “Un approccio diplomatico per l’inclusione”, e del sen. Ivan Scalfarotto, su “Diversity & Inclusion come fattore moltiplicatore del talento”, l’incontro è stato l’occasione per dare voce ai professionisti membri dello Steering Committee del BCCI DE&I Action Champion Network che ha festeggiato proprio la scorsa settimana un anno di intensa attività: Federica Brondoni, head of Litigation di Giambrone & Partners Studio Legale Internazionale di Milano: “Il framework legale e i lavoratori LGBTQI+ –”; Enrico Gambardella, founder & general manager di Winning Women Institute: “Le pari opportunità per uomini e qualche donna”; Marco De Angeli, general manager di ABC Production: “Il linguaggio inclusivo si fa politico”; Antonella Chiricosta, partner KPMG Advisory di KPMG Italy: “Coniugare la competitività e l'eccellenza con l'inclusione”; Vera Cubranic Bocak, head of HR & Inclusion South Europe Area di BAT Italy: “L’eterogeneità come pilastro di cultura aziendale”; Elena Cervasio, commercial director Continental Europe – Internal Audit & Supply Chain Solutions di BSI: “Le certificazioni come strumento di equità per le aziende”.
Emozionanti le testimonianze di inclusione presentate alla platea da Daniele Regolo, brand ambassador Diversity & Inclusion di Seltis Hub: “L’inclusione, da gesto obbligato, a esercizio di valorizzazione” e Nico Acampora, fondatore e amministratore delegato di PizzAut: “Nutriamo l’inclusione - Vietato calpestare i sogni”.
A tirare le fila della conferenza è stato, infine,pSteven Sprague, Presidente di The British Chamber of Commerce for Italy & managing partner di CastaldiPartners, che ha ringraziato le aziende associate per il supporto all’iniziativa e il loro impegno quotidiano per creare ambienti di lavoro più inclusivi.
Fonte: Redazione
Nelle aziende nelle quali i lavoratori sono felici (voto 5 su scala da 1 a 5) l’attenzione è sulle politiche di DE&I, che vengono indicate come uno dei motivi di soddisfazione massima, mentre nelle aziende dove i lavoratori sono infelici il focus va sulla remunerazione, considerata troppo bassa.
Dall’indagine emerge, inoltre, che l’efficacia delle politiche di DE&I nelle aziende risiede nella capacità di mettere in luce come tali politiche siano a vantaggio di tutti e non solo di un numero ristretto di persone. L’attenzione ai temi della diversità e dell’inclusione porta infatti al rispetto e alla valorizzazione dei talenti, aspetti chiave per attirare, motivare e trattenere i lavoratori e mantenerne alti i livelli di produttività.
La ricerca su “L’azienda ideale” è stata presentata oggi a Villa Wolkonsky, residenza romana dell’ambasciatore britannico in Italia, sir Edward Llewellyn, da Mirna Pacchetti, amministratore delegato di InTribe, e Donatella Cungi, partner di Toffoletto De Luca Tamajo & Co-Chair BCCI DE&I Action Champion Network, durante la conferenza "DE&I Action Champion Network for Integrated Cooperation”, che ha visto la partecipazione di un variegato panel di speaker che ha affrontato a 360 gradi il tema della DE&I.
Il gruppo DE&I Action Champion Network della British Chamber of Commerce for Italy, è nato per far tesoro dell’esperienza più matura delle realtà anglo-americane, e mira a creare dei modelli di inclusione adatti al tessuto produttivo del territorio italiano.
Aaron Pugliesi, segretario generale della British Chamber e co-chair del gruppo, ha così commentato: “Le grandi aziende in Italia fanno fatica ad applicare modelli concepiti per rispondere alla diversità presente in paesi come il Regno Unito e gli Stati Uniti, quindi ci vogliono approcci più locali. Senza dimenticare, che quasi l’80% dei lavoratori in Italia sono impiegati da PMI, che sui temi di diversità e inclusione hanno meno cultura aziendale e quindi meno strumenti”.
La British Chamber apre così il gruppo a tutti coloro i quali si vogliono affacciare a questi temi offrendosi gratuitamente di affiancare aziende ed istituzioni. L’avv. Donatella Cungi, co-chair del Gruppo e professionista esperta nella materia, ha sottolineato che “Il nostro gruppo di lavoro è multidisciplinare e si prefigge lo scopo di fare le domande giuste e cercare imprese che hanno trovato il modo di intraprendere azioni pragmatiche che vadano oltre gli slogan”.
È così che grazie al sostegno di aziende socie della British Chamber e al supporto istituzionale dell’ambasciata britannica in Italia, che patrocina l’iniziativa sin dal 2016, cento partecipanti hanno varcato le porte di Villa Wolkonsky per assistere alla conferenza e far crescere il network di chi vuole spingere per azioni concrete per creare ambienti di lavoro più inclusivi.
Dopo l’apertura dei lavori a cura di Aaron Pugliesi e gli interventi istituzionali dell’ambasciatore britannico in Italia, Edward Llewellyn, su “Un approccio diplomatico per l’inclusione”, e del sen. Ivan Scalfarotto, su “Diversity & Inclusion come fattore moltiplicatore del talento”, l’incontro è stato l’occasione per dare voce ai professionisti membri dello Steering Committee del BCCI DE&I Action Champion Network che ha festeggiato proprio la scorsa settimana un anno di intensa attività: Federica Brondoni, head of Litigation di Giambrone & Partners Studio Legale Internazionale di Milano: “Il framework legale e i lavoratori LGBTQI+ –”; Enrico Gambardella, founder & general manager di Winning Women Institute: “Le pari opportunità per uomini e qualche donna”; Marco De Angeli, general manager di ABC Production: “Il linguaggio inclusivo si fa politico”; Antonella Chiricosta, partner KPMG Advisory di KPMG Italy: “Coniugare la competitività e l'eccellenza con l'inclusione”; Vera Cubranic Bocak, head of HR & Inclusion South Europe Area di BAT Italy: “L’eterogeneità come pilastro di cultura aziendale”; Elena Cervasio, commercial director Continental Europe – Internal Audit & Supply Chain Solutions di BSI: “Le certificazioni come strumento di equità per le aziende”.
Emozionanti le testimonianze di inclusione presentate alla platea da Daniele Regolo, brand ambassador Diversity & Inclusion di Seltis Hub: “L’inclusione, da gesto obbligato, a esercizio di valorizzazione” e Nico Acampora, fondatore e amministratore delegato di PizzAut: “Nutriamo l’inclusione - Vietato calpestare i sogni”.
A tirare le fila della conferenza è stato, infine,pSteven Sprague, Presidente di The British Chamber of Commerce for Italy & managing partner di CastaldiPartners, che ha ringraziato le aziende associate per il supporto all’iniziativa e il loro impegno quotidiano per creare ambienti di lavoro più inclusivi.
Fonte: Redazione