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Ambasciata Libia: appello 11 dipendenti italiani licenziati e senza Tfr

01-08-2023 16:19 - Ambasciate
GD – Roma, 1 ago. 23 – Undici ex dipendenti dell'ambasciata libica in Italia, tutti cittadini italiani, licenziati il 31 dicembre 2020, sono in attesa che vengano riconosciuti i loro diritti economici, a partire dal Tfr. Non solo, ma sono al centro di un braccio di ferro con le autorità libiche che si oppongono alla trattazione giuridica della vicenda in Italia.
Per rendere nota la loro perdurante situazione e attese, gli 11 italiani hanno inviato una lettera al quotidiano GIORNALE DIPLOMATICO.
«Dopo tanti tentativi di conciliazione da parte nostra, abbiamo raggiunto all'inizio di quest'anno un accordo bonario con una delegazione ministeriale libica giunta a proposito in Italia, seppur rinunciando alla quasi metà delle nostre spettanze quantificate e decise con sentenza emessa dal tribunale di Roma nel mese di giugno 2022», scrivono gli ex dipendenti.
«Mentre aspettavamo una convocazione per stabilire una data per la sottoscrizione di tale accordo, l'ambasciata libica ha presentato un atto d'opposizione chiedendo al tribunale di Roma di dichiarare il difetto di giurisdizione del giudice italiano a decidere una causa di lavoro di impiegati italiani assunti regolarmente con contratti a tempo indeterminati, per alcuni da decenni», proseguono nella loro lettera al GIORNALE DIPLOMATICO.
«Tuttavia, rammentiamo anche che i licenziamenti eseguiti dall'ambasciata libica nei nostri confronti sono già stati valutati dal tribunale di Roma come illegittimi, oltre al fatto che sono avvenuti in un momento storico critico per la società quale quello della pandemia da Covid-19, e ad aggravare ancor di più la situazione, tutt'ora, non ci sono stati retribuiti gli stipendi arretrati e il nostro sacrosanto Tfr. Un atteggiamento in spregio evidente delle leggi del Paese ospitante», hanno aggiunto.
«Pertanto, chiediamo alle istituzioni e a tutte le persone di buon senso del nostro Paese di intervenire presso le autorità libiche affinché possano comprendere che l'immunità diplomatica non le esonera dal riconoscimento dei sacrosanti diritti dei lavoratori come stabilito dalla Costituzione italiana», concludono gli undici lavoratori italiani.
La lettera è firmata da Mohammad Hamdan, Giuseppe Bragaloni, Hatem Abed, Ziad Khalil, Habib Uzoran, Costantino Polizzi, Daouia Elgarrab, Ahmed Abusaada, Rashidah Omrati, Leila Uzoran e Francesco Di Pisa.

Fonte: Redazione
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