Ambasciata a Sarajevo: mostra sul ruolo delle donne in architettura
17-09-2023 07:53 - Ambasciate
GD - Sarajevo, 17 set. 23 -
L'Ambasciatore d'Italia in Bosnia Erzegovina, Marco Di Ruzza, ha inaugurato a Sarajevo al Museo di Storia la mostra "Buone nuove: Women changing architecture", dedicata al ruolo delle donne nella storia dell'architettura e realizzata in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della cooperazione internazionale e con il Museo MAXXI di Roma.
L'apertura della mostra, ad ulteriore riprova del prestigio e della visibilità di cui l'evento ha goduto nella società locale, si è collocata nel quadro delle "Giornate di Architettura di Sarajevo" (Dani Arhitekture u Sarajevu), rassegna biennale di consolidata importanza che vede la partecipazione di studi di architettura da tutto il mondo.
Nel realizzare la mostra, l'Ambasciata italians si è inoltre avvalsa del partenariato con lo studio 'LIFT Spatial Initiatives', guidato dalle architette Dunja Krvavac e Irhana Sehovic, una collaborazione che ha consentito di integrare l'esposizione con pannelli specificamente dedicati a protagoniste dell'architettura bosniaco-erzegovese (quali Greta Ferusic, Ognjenka Finci, Vedina Babahmetovic, Sanja Galic Grozdanic).
Un pubblico ampio e qualificato, allargato a numerosi esponenti della comunita' internazionale, ha fatto da cornice all'evento inaugurale.
Nel suo intervento l'amb. Di Ruzza ha sottolineato il ruolo di indiscussa rilevanza che ricopre l'architettura nell'ambito dell'impegno culturale italiano in Bosnia Erzegovina (BiH). In proposito è stato ricordato l'attesissimo appuntamento annuale della "Giornata del Design italiano in BiH" e il fermo sostegno al progetto del Museo di Arte contemporanea "Ars Aevi", concepito da Renzo Piano all'indomani della guerra in Bosnia-Erezegovina per ospitare l'omonima collezione: iniziativa quest'ultima che ha beneficiato recentemente di un promettente rilancio dopo numerosi anni di stasi anche grazie alla costante azione di impulso da parte italiana. Evidenziata altresì l'importanza di focalizzare l'evento sulla componente femminile, a maggior ragione alla luce di recenti episodi di femminicidio che hanno scosso l'opinione pubblica bosniaco-erzegovese (uno, particolarmente efferato, avvenuto a Gradacac lo scorso 11 agosto, ha suscitato diffuso sdegno e manifestazioni di piazza, provocando anche una breve interruzione del Sarajevo Film Festival). Emblematica, in tale ottica, la circostanza che all'inaugurazione della mostra ha presenziato la Rappresentante per la BiH di UN Women.
“La nostra diplomazia culturale in Bosnia Herzegovina”, ha detto l'amb. Di Ruzza, “si conferma in tal modo duttile strumento non solo per consolidare ulteriormente i rapporti bilaterali, ma anche per affrontare temi di cruciale rilevanza nel tessuto locale, quali la riconciliazione, il dialogo interetnico, la coesione sociale, le politiche giovali e, appunto, la parità di genere".
Presente all'evento anche uno dei curatori, il prof. Pippo Ciorra (architetto, senior curator al MAXXI-Architettura e professore all'Università di Camerino), che ha illustrato i contenuti della mostra e guidato il pubblico attraverso i pannelli espositivi, partecipando altresì a proficui momenti di scambio e confronto con architetti locali.
La mostra rimarrà aperta al pubblico sino al 29 settembre.
L'apertura della mostra, ad ulteriore riprova del prestigio e della visibilità di cui l'evento ha goduto nella società locale, si è collocata nel quadro delle "Giornate di Architettura di Sarajevo" (Dani Arhitekture u Sarajevu), rassegna biennale di consolidata importanza che vede la partecipazione di studi di architettura da tutto il mondo.
Nel realizzare la mostra, l'Ambasciata italians si è inoltre avvalsa del partenariato con lo studio 'LIFT Spatial Initiatives', guidato dalle architette Dunja Krvavac e Irhana Sehovic, una collaborazione che ha consentito di integrare l'esposizione con pannelli specificamente dedicati a protagoniste dell'architettura bosniaco-erzegovese (quali Greta Ferusic, Ognjenka Finci, Vedina Babahmetovic, Sanja Galic Grozdanic).
Un pubblico ampio e qualificato, allargato a numerosi esponenti della comunita' internazionale, ha fatto da cornice all'evento inaugurale.
Nel suo intervento l'amb. Di Ruzza ha sottolineato il ruolo di indiscussa rilevanza che ricopre l'architettura nell'ambito dell'impegno culturale italiano in Bosnia Erzegovina (BiH). In proposito è stato ricordato l'attesissimo appuntamento annuale della "Giornata del Design italiano in BiH" e il fermo sostegno al progetto del Museo di Arte contemporanea "Ars Aevi", concepito da Renzo Piano all'indomani della guerra in Bosnia-Erezegovina per ospitare l'omonima collezione: iniziativa quest'ultima che ha beneficiato recentemente di un promettente rilancio dopo numerosi anni di stasi anche grazie alla costante azione di impulso da parte italiana. Evidenziata altresì l'importanza di focalizzare l'evento sulla componente femminile, a maggior ragione alla luce di recenti episodi di femminicidio che hanno scosso l'opinione pubblica bosniaco-erzegovese (uno, particolarmente efferato, avvenuto a Gradacac lo scorso 11 agosto, ha suscitato diffuso sdegno e manifestazioni di piazza, provocando anche una breve interruzione del Sarajevo Film Festival). Emblematica, in tale ottica, la circostanza che all'inaugurazione della mostra ha presenziato la Rappresentante per la BiH di UN Women.
“La nostra diplomazia culturale in Bosnia Herzegovina”, ha detto l'amb. Di Ruzza, “si conferma in tal modo duttile strumento non solo per consolidare ulteriormente i rapporti bilaterali, ma anche per affrontare temi di cruciale rilevanza nel tessuto locale, quali la riconciliazione, il dialogo interetnico, la coesione sociale, le politiche giovali e, appunto, la parità di genere".
Presente all'evento anche uno dei curatori, il prof. Pippo Ciorra (architetto, senior curator al MAXXI-Architettura e professore all'Università di Camerino), che ha illustrato i contenuti della mostra e guidato il pubblico attraverso i pannelli espositivi, partecipando altresì a proficui momenti di scambio e confronto con architetti locali.
La mostra rimarrà aperta al pubblico sino al 29 settembre.
Fonte: Redazione