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A Russia resta solo arma della propaganda per vincere contro Ucraina

14-09-2024 12:15 - Opinioni
GD - Roma, 14 set. 24 - La Russia "non può vincere" la guerra contro l'Ucraina e, quindi, spinge per congelare lo status-quo del fronte ucraino. Lo ha dichiarato Maxim Kalashnikov, propagandista e corrispondente militare russo, che ha testimoniato la situazione disastrosa in cui versa l'esercito al fronte, dopo 31 mesi di combattimenti, per mancanza di truppe e di dotazioni militari.
Kalashnikov è il fondatore del “Club dei patrioti arrabbiati”, che nell'aprile 2023 insieme al nazionalista russo Igor Girkin, ora in carcere, ha pubblicato un video sul suo canale Telegram in cui parlava delle difficoltà dell'esercito russo sul teatro di guerra: "Sento nella mia anima che [la guerra] potrebbe finire da qualche parte nelle vicinanze del Caucaso settentrionale. Non abbiamo abbastanza truppe... gettiamo al fronte anche i feriti che non sono ancora completamente guariti".
Nelle ultime settimane sono state formulate proposte di pace da parte dei russi, a condizione che l'Ucraina ceda il territorio attualmente occupato. In questo momento, c'è tutto l'interesse da parte della Russia di congelare il conflitto. Evidentemente i vertici militari si sono resi conto che non riescono a vincere sul campo di battaglia dove le posizioni sono pressoché ferme da mesi.
Putin ha quindi deciso di puntare tutto sulla sola arma che sembra aver dato qualche risultato alle manie egemoniche della Russia. La “super arma” del Cremlino è la “propaganda” tra i cittadini occidentali. I russi hanno aumentato di 10 volte, rispetto all'inizio del 2024, gli investimenti sulla produzione di “fake news”. Utilizzano una “rete di bot” (ossia una serie di applicazioni software programmate per diffondere notizie pro-Cremlino), soprannominata Doppelgänger dagli analisti occidentali.
Questi software hanno il compito di aumentare la diffusione di notizie favorevoli alla Russia tra gli utenti dei social media di diversi Paesi, come hanno potuto documentare gli attivisti di "AntibotNavalny", che hanno esaminato tutti i “tweet” abilmente progettati per promuovere le narrazioni pro-Cremlino.
AntibotNavalny ha potuto dimostrare che oltre 2 milioni di tweet sono stati pubblicati nell'arco di sole 24 ore. Questi messaggi sono stati visualizzati da 1,6 milioni di utenti di X (Twitter).
Il ministero degli Esteri tedesco aveva già segnalato all'inizio dell'anno un attacco simile, ma allora si trattava di circa 200.000 tweet, solo un decimo delle capacità di Doppelgänger che i russi stanno utilizzando adesso. Le pubblicazioni di questi tweet sono diffuse contemporaneamente in 13 lingue, tra cui il turco, l'arabo e il coreano.
Questo è stato possibile grazie a testi generati utilizzando dei software che consentono di pubblicare contenuti, apparentemente “diversi”, sullo stesso argomento, ma che in realtà diffondono lo stesso messaggio.
Grazie alla tecnica del Doppelgänger questi messaggi riescono ad aggirare la protezione degli algoritmi di Twitter, che sono programmati per identificare testi simili e filtrarli automaticamente.
Come facevano i bot russi ad aggirare i controlli automatici di X (Twitter)? Utilizzavano lo stesso tipo di immagini e video illustrativi, praticamente indistinguibili per gli utenti, ma “diversi” per i software di controllo delle piattaforme social. Ad esempio, tagliano qualche frame del video in punti diversi, rendendoli di lunghezza diversa (ma solo di pochi millisecondi), per superare i controlli sui contenuti duplicati.
La rete di bot russi ha anche inviato risposte automatiche a tweet contenenti parole chiave e hashtag attualmente popolari, per ottenere visibilità. I principali Paesi target della rete di disinformazione russa sono la Germania, la Francia, l'Italia, la Polonia, Israele, l'Ucraina e gli Stati Uniti.
Doppelgänger utilizza lo stesso metodo dei quei siti “civetta” che cercano di catturare i dati degli utenti per proporre mirabolanti guadagni da improbabili investimenti. Il Cremlino usa queste tecniche per condizionare l'opinione delle persone. Cliccando sui link distribuiti dai bot, dopo 1-2 reindirizzamenti l'utente finisce su un sito clone di qualche noto media occidentale o ucraino. È difficile per il lettore rendersi conto che si tratta di un sito civetta, perché l'unica differenza è un "errore di battitura" nel nome del dominio - per il resto sembra identico.
I post dei Doppelgänger sui social media erano collegati a copie false del Ministero dell'Interno tedesco, del Ministero degli Esteri polacco, della NATO, ecc. I bot hanno anche promosso il sito web EuroBRICS, che ha comprovati collegamenti con la GRU, l'agenzia di intelligence estera della Russia.
Tra i metodi di disinformazione, Doppelgänger ha utilizzato post con false citazioni di personaggi famosi, con messaggi che chiedono di fermare gli aiuti all'Ucraina.
Adesso è noto quale super-mirabolante arma segreta Putin aveva intenzione di utilizzare in modo massiccio nella sua guerra contro l'Occidente: il Doppelgänger e i creduloni che abboccano alle fake news su internet.

Ciro Maddaloni
Esperto di eGovernment internazionale


Fonte: Ciro Maddaloni
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