Presentata alla Stampa estera la mostra “Artigianato e Palazzo: memorie di Russia a Firenze”
06-02-2019 22:47 - Arte, cultura, turismo
GD – Roma, 6 feb. 19 - Segna il traguardo dei venticinque anni la mostra “Artigianato e Palazzo”, che si terrà nel Giardino Corsini di Firenze dal 16 al 19 maggio, nata da un progetto di Giorgiana Corsini e Neri Torrigiani con l’obiettivo di valorizzare, preservare, traghettare nel futuro, arti legate alle migliori tradizioni artigiane italiane e straniere. Ma non solo, creare un network tra coloro che portano avanti con passione il lavoro manuale, dando l’occasione di confrontarsi su capacità, conoscenze, risorse.
“Il nostro impegno in questi anni è stato quello di porre al centro dell’attenzione due princìpi che riteniamo fondamentali per lo sviluppo del nostro Paese: preservare antichi mestieri di ingegno tutto italiano; dare spazio al dialogo per costruire un ponte tra storia e innovazione”, affermano Giorgiana Corsini e Neri Torrigiani, nella presentazione all’Associazione Stampa Estera a Roma, e “al contempo, la nostra ambizione è favorire l’incontro tra i maestri artigiani e i tanti giovani di talento accompagnandoli a progettare il loro futuro, grazie al recupero e alla valorizzazione di tradizioni artigiane”.
In uno scenario unico, nel seicentesco giardino all’italiana Corsini disegnato da Gherardo Silvani, quest’anno la mostra porterà una nuova selezione di oltre 100 artigiani italiani e stranieri che arriveranno a Firenze, non solo per mostrare i loro prodotti, ma anche per dare prova della loro maestria lavorando dal vivo. E si metteranno a disposizione dei visitatori per raccontare i segreti di opere uniche di creatività.
Prosegue l’iniziativa di una “raccolta fondi a favore del patrimonio culturale fiorentino” rivolta a privati ed azienda che, nel 2018, ha riguardato la riapertura del Museo della Manifattura Richard Ginori di Doccia.
“Per la 25° edizione vogliamo rendere omaggio all’identità multiculturale e internazionale della nostra città con una sfida mecenatesca dove storia e modernità si fondono”, spiegano Giorgiana Corsini e Neri Torrigiani.
La campagna “Artigianato e Palazzo: memorie di Russia a Firenze” sarà volta al recupero e alla conservazione di alcune straordinarie opere d’arte, testimoni del legame culturale tra Firenze e la comunità russa che, nel corso dell’800 fino ai primi del ‘900, ha arricchito la città di residenze, chiese ed importanti collezioni.
Per tutto il secolo poeti, artisti, letterati, ma anche aristocratici e religiosi arrivarono a Firenze portando con sé un bagaglio culturale e spirituale di idee e fermenti artistici, rappresentando per la città un elemento di stimolo e di confronto internazionale unico.
Ripercorrendo le tracce lasciate dalla cosiddetta “colonia russa”, la campagna internazionale di raccolta fondi “Artigianato e Palazzo: Memorie di Russia a Firenze” servirà a rinnovare i legami tra la comunità fiorentina e la Russia. Ma anche, come sempre, a promuovere la grande tradizione artigiana fiorentina ed i suoi nuovi protagonisti di talento.
L’obiettivo è raggiungere oltre 308.000 euro per sostenere urgenti interventi di restauro e conservazione a favore dei capolavori della Collezione Demidoff conservati al Museo Stibbert; dell’Emiciclo del Cimitero Evangelico agli Allori; e per il completamento dei restauri della Chiesa della Natività di Nostro Signore Gesù e San Nicola Taumaturgo (le icone di S. Andrea e di S. Giovanni il Teologo, il portone in ferro di ingresso delle officine Michelucci, l’affresco dell'Annunciazione nel nartece).
Partecipando alla campagna, i donatori diventeranno parte attiva della storia di “Artigianato e Palazzo”, ma anche di Firenze, poiché i loro nomi rimarranno iscritti in questi importanti luoghi della memoria, testimoni della storia fiorentina e dei profondi scambi culturali della Città con la comunità russa.
Gli organizzatori Giorgiana Corsini e Neri Torrigiani di “Artigianato e Palazzo” hanno deciso di produrre alcune sculture del giovane artista fiorentino Riccardo Prosperi - aka "Simafra" - e le donazioni che si raccoglieranno per queste opere confluiranno nel progetto di raccolta fondi: dieci pezzi unici numerati, presentati in un apposito Catalogo, con un testo introduttivo di Natalia Parenko, direttrice della sede fiorentina dell’Accademia di Belle Arti di San Pietroburgo.
Per quanto riguarda la presenza dei russi a Firenze gli organizzatori della mostra hanno ricordato che l’arte, la società e il clima mite di Firenze e della Toscana fin dall’inizio dell’Ottocento esercitarono una forte attrattiva sulla comunità russa, che scelse questa città e questa terra non solo come mèta prediletta dei suoi viaggi, ma spesso per lunghi ricorrenti soggiorni o addirittura come propria stabile residenza.
I Demidoff, splendidi anfitrioni della società fiorentina nella grandiosa villa di San Donato in Polverosa prima, in quella medicea di Pratolino poi come nelle sale di palazzo Serristori, destinarono grosse somme di danaro per finanziare grandi progetti di alcuni illustri monumenti fiorentini, come la facciata della Cattedrale di Santa Maria del Fiore e quella della Basilica di Santa Croce. Firenze li ricambiò intitolando a loro la piazza affacciata sull’Arno dove fu collocato lo splendido monumento dello scultore neoclassico Lorenzo Bartolini (1777-1850), dedicato dai figli al padre principe Nicola Demidoff, ambasciatore a Firenze dello zar Alessandro I.
Personalità artistiche di primo piano come Fëdor Dostoevskij, Pëtr Il'ič Čajkovskij e Lev Tolstoj - che, dopo aver visitato la città in precedenza, pare si sia recato nel 1891 a Firenze per partecipare ad un convegno sulla possibilità di fondere in una le varie chiese cristiane - vi soggiornarono durante i loro viaggi per l’Europa.
Lo stesso fecero tanti altri illustri immigrées: gli scrittori Boris Zajcev, Vasilij Rozanov, Aleksej Tolstoj, Michail Osorgin, i pittori Karl Brjullov, Ivan Ajvazovskij, l’architetto Vasilij Stasov, il poeta simbolista Aleksandr Blok, lo storico dell’arte Pavel Muratov. Mentre in anni più recenti, il poeta Iosif Brodskij ed il regista Andrej Tarkovskij hanno esaltato la città nelle loro opere. Una nutrita comunità di anarchici come Michail Bakunin – cugino di Sofia Besobrasoff, moglie di Angelo de Gubernatis – ed intellettuali esuli di ogni tempo - come il premio Nobel per la Pace Andrej Sacharov che ne ha ricevuto la “Cittadinanza Onoraria” nel 1989 - hanno trovato in Firenze un approdo ed un luogo di elezione.
In poesia Puškin Pëtr Vjazemskij compose nel 1834 una lirica intitolata Florencija che ha come incipit l’esordio della Canzone di Mignon di Goethe: [Conosci tu il paese. Là scorre l'Arno]. La lirica definisce Firenze la “favolosa città di Flora”.
Alcuni, come i conti Buturlin e i principi Demidoff, vi si fermarono per il resto della loro vita; molti altri si imparentarono con le più importanti famiglie dell’aristocrazia: Borghese, Corsini, Pandolfini, Pucci, Rucellai…
La mostra “Artigianato e Palazzo: Memorie di Russia a Firenze” è sostenuta da Fondazione CR Firenze, Giusto Manetti Battiloro, The Nando and Elsa Peretti Foundation, Savio Firmino, Richard Ginori, Fondazione Ferragamo, Banca CR Firenze, Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte in collaborazione con Starhotels, Desinare, Riccardo Barthel, Life Beyond Tourism, Maggio Musicale Fiorentino, Destination Florence Convention & Visitors Bureau, Alitalia, Amanda Tours e Source Self-Made Design.
www.artigianatoepalazzo.it
Fonte: Redazione