Italian Diplomatic Academy: GD a colloquio con il direttore del Comitato Scientifico
07-10-2019 20:22 - Ambasciate
GD - Verona, 7 ott. 19 - Un nuovo banner, quello dell'Italian Diplomatic Academy (IDA), è presente nella homepage del Giornale Diplomatico. IDA è un ente di alta formazione formalmente associato al Dipartimento di Comunicazione Globale delle Nazioni Unite, con sede a Verona, che svolge attività di formazione, ricerca e consulenza di carattere internazionale, con un network di quasi 20.000 studenti, provenienti da oltre 460 scuole, 270 università di oltre 140 paesi del mondo. Conta su oltre 230 collaboratori e consulenti e su più di 320 professori delle università tra le più prestigiose sul piano nazionale e internazionale. Direttore del Comitato scientifico di IDA è il dott. Renato Caputo, iscritto all'Ordine degli avvocati di Madrid, che dal giugno 2014 al luglio 2017 ha lavorato come funzionario dello Stato con accreditamento diplomatico in Uzbekistan. Tra gli incarichi ricoperti in precedenza, Caputo ha fatto parte dell'Ufficio di Gabinetto del ministro della difesa e operato professionalmente, per periodi significativi, in Albania, Eritrea, Kosovo e Iraq.
- GD: Qual'è la “mission” di IDA?
- Caputo: La nostra mission è la promozione e sensibilizzazione sulle attività e programmi ONU rivolti principalmente al mondo accademico e alla società civile. Per questo nostri rappresentanti sono accreditati presso il Palazzo di Vetro di New York. Ida è inoltre membro dello United Nations Academic Impact (UNAI) - che incoraggia il sostegno attivo di dieci principi universali negli ambiti dei diritti umani, dell'alfabetizzazione, della sostenibilità e della risoluzione dei conflitti -, del Sustainable Development Solutions Network: a Global Initiative for the United Nations e partner del TAP Network (Transparency, Accountability and Participation for 2030 Agenda) e della Conference of NGO in Consultative Relationship with the United Nations (CoNGO)”.
- GD: Dallo scorso giugno L'Accademia ha una propria Carta dei Valori. Come mai?
- Caputo: È una risposta alla cattiva informazione e alle “fake news” che caratterizzano questa epoca. Italian Diplomatic Academy ha voluto farsi promotrice di principi e valori sani, necessari per favorire l'affermazione del nostro Sistema Paese sullo scenario internazionale. A questo scopo ha riunito a Verona oltre venti personalità del mondo diplomatico e istituzionale per un confronto che ha permesso di elaborare ed adottare la Carta dei Valori che è poi stata presentata nelle opportune sedi istituzionali. L'Accademia, che è il primo istituto italiano specializzato nella formazione internazionale ad elaborare un documento del genere, ha voluto dare un messaggio importante, consapevole del fatto che l'etica dei comportamenti è prioritaria su ogni altro interesse.
- GD: L'attività dell'Accademia sembra essere apprezzata dalle istituzioni italiane. Vuole parlarcene?
- Caputo: L'Accademia ha ricevuto numerosi riconoscimenti italiani e internazionali. Recentemente il consigliere diplomatico del presidente del consiglio, l'ambasciatore Pietro Benassi, ha espresso in una corrispondenza indirizzata al nostro direttore esecutivo “forte apprezzamento per l'attività condotta dall'Accademia ed in particolare per la preziosa attività di formazione svolta a beneficio delle giovani generazioni di studenti delle relazioni internazionali”. Il fatto che l'amb. Benassi ci abbia invitato a considerare lui ed il suo Ufficio “pienamente disponibili ad approfondire eventuali iniziative future di comune interesse” è per noi un segnale molto importante, in quanto l'Accademia si propone di favorire proprio il dialogo e il confronto diretto tra i giovani e le Istituzioni. Attraverso strumenti di public diplomacy l'Accademia mira inoltre a promuovere le peculiarità del Sistema Paese a livello internazionale, valorizzando e proteggendo l'italianità intesa come expertise e patrimonio culturale e sociale del territorio. Per la qualità del lavoro svolto l'Accademia ha ricevuto in questi anni una ‘Medaglia di Grande Formato' della Presidenza della Repubblica ed una ‘Medaglia di Riconoscimento' della Presidenza della Camera del Parlamento Italiano.
- GD: Quale direttore del Comitato Scientifico dell'Italian Diplomatic Academy, può spiegare la metodologia adottata dalla vostra Accademia?
- Caputo: L'IDA nel corso degli anni ha sviluppato un proprio modello formativo. La nostra metodologia didattica, in particolare, coniuga l'insegnamento formale ex cathedra con le tecniche di apprendimento non formale, caratterizzate dal learning by doing, il cooperative learning e role playing. In questa ottica, le attività di simulazione sono state riconosciute come il sistema di apprendimento più efficace, poiché permettono allo studente di acquisire conoscenze e al contempo sviluppare competenze pratiche, trasversali mediante uno studio pragmatico della disciplina interessata.
- GD: Quali sono i programmi promossi dall'Italian Diplomatic Academy?
- Caputo: Tra le attività di simulazione dell'Accademia, rientra il programma “Studenti Ambasciatori alle Nazioni Unite” che prevede un corso di formazione della durata di 4 mesi da svolgersi in Italia, in preparazione alla partecipazione ad una simulazione dei meccanismi di funzionamento delle Nazioni Unite a New York. Lo scopo è di avvicinare i giovani studenti alla realtà internazionale nel complesso delle sue sfaccettature, ponendo la mobilità didattica come elemento fondamentale per la crescita e l'incremento di tutte quelle competenze pratiche utili nel mondo lavorativo, oggi meglio note come soft-skills.
A questo programma storico, abbiamo affiancato il più giovane #WEareEUROPE che si rivolge a coloro che desiderano avvicinarsi all'Unione Europea in maniera informata e consapevole, maturando competenze in merito alle sue istituzioni, il loro ruolo e meccanismo di funzionamento, nonché i processi decisionali. Un altro programma nella nostra offerta formativa è Lex Populi, un corso di formazione che introduce gli studenti ai fondamenti di Diritto Pubblico e del Diritto Costituzionale e alle tematiche di buona governance e che culmina con una simulazione del Parlamento Italiano organizzata a Roma, presso Palazzo Montecitorio.
Intervista di Carlo Rebecchi
Fonte: Carlo Rebecchi