Italia-Cina: Rampelli (FdI), richiamare ambasciatore a Pechino e convocare ambasciatore cinese
24-09-2020 14:10 - Ambasciate

GD - Roma, 24 set. 20 - Il vicepresidente della Camera dei Deputati, Fabio Rampelli, di Fratelli d’Italia
ha chiesto che sia richiamato in patria l'ambasciatore d'Italia in Cina e convocato il diplomatico cinese in Italia.
ha chiesto che sia richiamato in patria l'ambasciatore d'Italia in Cina e convocato il diplomatico cinese in Italia.
“Il presidente Conte e il ministro degli Esteri Di Maio da che parte stanno? Il titolare della Farnesina richiami il nostro ambasciatore italiano in Cina e convochi l’ambasciatore cinese in Italia. Questi continui attentati alla libertà individuale perpetrati dal regime comunista cinese, che oggi ha arrestato e poi liberato Josha Wong, dimostrano l’assoluto arbitrio della Cina che ha ancora una visione padronale dei suoi cittadini trattati da sudditi e ora cerca di estendere la sua violenza contro la persona umana anche all’isola felice di Hong Kong. L’Italia e l’Europa devono prendere una posizione chiara sulla Cina che continua a seminare terrore sull’isola di Hong Kong nell’indifferenza globale", ha dichiarato Rampelli.
"Verso il dio denaro neoliberista, cui si può aderire in spregio ai valori occidentali come è capitato alla Cina entrando nel WTO, l’Organizzazione Mondiale del Commercio, è evidentemente consentito ogni sacrificio.
Schiavizzazione, massacro dell’ambiente, repressione del dissenso, limitazione della libertà, pena di morte, disconoscimento dell’autonomia del Tibet, standard igienico sanitari antitetici rispetto a quelli occidentali, gestione del Covid 19 irresponsabile devono modificare i rapporti tra UE e Cina, perché quando mancano lo stato di diritto e la democrazia, la libertà individuale diventa un reato e la trasparenza un orpello. È arrivato il momento di reagire a questa dittatura sanguinaria, non c’è bisogno di fare guerre, basta estromettere i cinesi dal WTO e chiarire che ci si può stare solo se si condividono i valori dell’Occidente”, ha concluso Fabio Rampelli ricordando di aver votato per Joshua Wong come giudice della Corte Costituzionale.
Schiavizzazione, massacro dell’ambiente, repressione del dissenso, limitazione della libertà, pena di morte, disconoscimento dell’autonomia del Tibet, standard igienico sanitari antitetici rispetto a quelli occidentali, gestione del Covid 19 irresponsabile devono modificare i rapporti tra UE e Cina, perché quando mancano lo stato di diritto e la democrazia, la libertà individuale diventa un reato e la trasparenza un orpello. È arrivato il momento di reagire a questa dittatura sanguinaria, non c’è bisogno di fare guerre, basta estromettere i cinesi dal WTO e chiarire che ci si può stare solo se si condividono i valori dell’Occidente”, ha concluso Fabio Rampelli ricordando di aver votato per Joshua Wong come giudice della Corte Costituzionale.
Fonte: Redazione