Cina-Italia: Geraci (MISE), nuova visione dei rapporti, insieme in Africa e per più investimenti
07-09-2018 14:00 - Made in Italy
Il sottosegretario Michele Geraci del Ministero per lo Sviluppo Economico
GD - Pechino, 7 set. 18 - Nuova visione dei rapporti tra Italia e Cina. Convincere i cinesi a investire in progetti greenfield in Italia e cercare la cooperazione con Pechino in Africa, con un occhio alle migrazioni e uno al futuro di Alitalia. La missione in Cina di Michele Geraci, sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico, la prima nella nuova veste dopo molti anni trascorsi in Cina come economista e docente universitario, è servita soprattutto a "rafforzare i contatti, presentare il programma di governo e la task force", creata dal suo ministero dedicata alla Cina, ha spiegato il professore durante un incontro con la stampa all´ambasciata d´Italia a Pechino.
Tra i dossier più caldi da affrontare, il sottosegretario aveva quello del futuro di Alitalia, di cui ha parlato durante un incontro con i dirigenti di Air China. "Noi non cerchiamo una società che salvi l´Alitalia e basta. Cerchiamo un rilancio, non un Etihad 2.0", ha spiegato. "Non ci interessano investimenti finanziari, non ci interessano investimenti a breve. Ci interessano investimenti che siano risolutivi. Per ora la risoluzione della questione", ha ammesso, "rimane un mio desiderata, ma stiamo vedendo se c´è interesse da parte cinese".
Nei primi giorni della missione, Geraci ha incontrato i rappresentanti delle istituzioni, come quelli del Ministero del Commercio e della Commissione Nazionale per lo Sviluppo e le Riforme, dell´Agenzia di Pianificazione Economica del Governo cinese, fondi di investimento, tra cui ha citato il China Investment Corporation e il Silk Road Fund, istituzioni finanziarie e bancarie (Bank of China e Industrial & Commercial Bank of China) e poli della tecnologia, come Huawei, TenCent e il gigante delle auto elettriche, Byd. Molti gli incontri con la comunità italiana, con un occhio di riguardo alle piccole e medie imprese, a cui si chiede impegno per l´internazionalizzazione e la digitalizzazione.
"Siamo qui a esplorare le possibilità di cooperazione", ha detto Geraci, che ai suoi interlocutori cinesi ha proposto soprattutto investimenti greenfield, per il finanziamento di nuove opere. "Noi non vogliamo svendere le nostre aziende. Non vogliamo neanche venderle", ha spiegato Geraci. "Noi vogliamo che la Cina venga a fare investimenti greenfield, che portino nuova capacità produttiva e nuovi posti di lavoro".
L´arrivo di Geraci nella capitale cinese ha coinciso con il "Forum on China-Africa Cooperation", che ha portato a Pechino i leader e i rappresentanti di 53 Paesi africani. L´evento ha portato a due incontri per il sottosegretario, tra cui quello con il ministro delle Finanze etiope, Abraham Tekeste, con cui ha discusso di come "aiutare l´Africa lavorando insieme con la Cina e creando al contempo opportunità per nostre aziende, specie le Pmi", ha poi scritto su Twitter il sottosegretario, inserendo una foto dell´incontro.
"L´unica via è la stabilizzazione sociale ed economica dell´Africa. La Cina va in Africa per interessi commerciali e quando l´economia cresce, le persone non lasciano le terre", ha detto l´esponente di Governo. Alle aziende italiane, Geraci chiede un ruolo attivo di "co-investors" con la Cina in Africa. "Non vogliamo che le nostre aziende vadano con il cappello in mano a chiedere la commessa, ma che vadano a investire. Andiamo a tu per tu con la Cina", ha concluso Geraci parlando ai giornalisti a Pechino.
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Fonte: Redazione