21 Dicembre 2024
[Testata sito web Giornale Diplomatico]
News
percorso: Home > News > Ambasciate

Ambasciatrice di Austria a Berna critica "la puzza sotto il naso degli svizzeri"

24-08-2018 19:06 - Ambasciate
L´ex ministra degli Esteri Ursula Plassnik, con il collega sloveno Dimitri Rupel per festeggiare l´ingresso della Slovenia nell´area Schengen
GD - Berna, 24 ago. 18 - Dal blog Austria Vicina - La locuzione "Sonderfall Schweiz" non si può tradurre semplicemente con "caso speciale Svizzera". Non si riuscirebbe a capirne il significato. "Sonderfall" implica la percezione che la Svizzera/gli svizzeri hanno di sé, della storia del loro Paese nel contesto della storia d´Europa.
Conta sicuramente la stabilità politica ed economica superiore alla media. Ma la Svizzera è o si considera "speciale" sotto vari altri punti di vista. Per la collocazione geografica e le virtù dei suoi cittadini, un popolo di montanari e di contadini, amanti del lavoro, parsimoniosi, puliti, fedeli alla parola data. Per la natura "speciale" della nazione svizzera, che nasce da una scelta volontaria di stare insieme e non dall´appartenenza obbligata a un gruppo nazionale. Per la neutralità storica, che la pone al di fuori del confronto/scontro politico delle altre nazioni europee. Per la consolidata tradizione di libertà personali e di democrazia diretta.
Non abbiamo un´esperienza personale per poter dire che la Svizzera sia proprio così, una comunità nazionale con la puzza sotto il naso, perché convinta di essere meglio delle altre. "Speciale" appunto. Ma la definizione "Sonderfall Schweiz" non l´abbiamo inventato noi, esiste in letteratura da oltre un secolo ed è stata analizzata da sociologi e politologi. È un´espressione intraducibile, tal ché anche nelle altre lingue, compresa in quella italiana, viene riportata tra virgolette nella formulazione tedesca.
Tutto questo per osservare che il modo di atteggiarsi degli svizzeri, consapevole o inconsapevole, dà fastidio a molti, che non mancano di manifestarlo. Finché lo fa un signor nessuno, non succede nulla. Ma, se ad esprimere il suo fastidio è Ursula Plassnik, le cose cambiano. Plassnik è stata ministra degli esteri per l´Övp nei primi due governi austriaci di centro-destra - quelli nati dall´intesa tra Jörg Haider (Fpö) e Wolfgang Schüssel (Övp) - e ora, lasciata l´attività politica, è ambasciatrice dell´Austria in Svizzera.
Un diplomatico, per formazione professionale, misura sempre le parole. Ma Ursula Plassnik questa volta non l´ha fatto. In un´intervista rilasciata ad "Avenir Suisse", l´ex ministra ha parlato a ruota libera sul Paese in cui svolge la sua azione diplomatica di rappresentante dell´Austria. "Avenir Suisse" è un think tank indipendente di orientamento liberale, che elabora progetti per il futuro del Paese orientati all´economia di mercato. Non è un giornale e non pubblica giornali, ma libri, un blog e una newsletter settimanale inviata gratuitamente a chi ne fa richiesta.
Forse per questo l´intervista, rilasciata in giugno, è stata scoperta soltanto ora, con quasi due mesi di ritardo. Nella conversazione con l´interlocutore di "Avenir Suisse", Plassnik critica apertamente il modo con cui gli svizzeri attribuiscono così tanto peso alla loro presunta "unicità".
"Il permanente riferimento al loro Sonderfall", afferma l´ambasciatrice di Vienna, "talvolta dà veramente ai nervi. L´unicità non è un monopolio svizzero". L´ex ministra lamenta poi il mancante interesse della Svizzera per gli altri europei, a meno che la cosa non comporti vantaggi economici per il proprio Paese.
"Gli svizzeri", sentenzia Plassnik, "hanno fatto del Sonderfall un dogma. Nessuno ai loro occhi è così pacifico, così democratico, così federale come la Svizzera".
L´intervista ha toccato un nervo scoperto degli svizzeri e ha suscitato aspre reazioni nella stampa della confederazione, in particolare nella "Basler Zeitung", che ha definito Plassnik "una diplomatica sfasata", che parla in modo "sorprendentemente sfacciato" del Paese che le dà ospitalità.
L´uscita dell´ambasciatrice è stata criticata severamente anche dal vicecancelliere austriaco Heinz-Christian Strache (Fpö), che ha definito "semplicemente assurde e inadeguate le sue dichiarazioni". L´ambasciatrice dell´Austria dovrebbe soprattutto in Svizzera "vivere il ruolo neutrale dell´Austria e non rilasciare valutazioni poco amichevoli".
Strache ha probabilmente ragione, perché il ruolo di un ambasciatore richiede un assoluto equilibrio e non ammette commenti critici nei confronti del Paese in cui esercita la sua funzione di rappresentanza. Ma è altrettanto sicuro che le parole di Ursula Plassnik sono condivise da larga parte dei suoi connazionali, che ne hanno le tasche piene della boria e presunzione dei vicini svizzeri, come del resto si evince dai commenti pubblicati nei siti web di informazione e nei social, quasi tutti in sintonia con l´ambasciatrice.

di Marco Di Blas


Fonte: Austria Vicina
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
Media partnership
[]

Realizzazione siti web www.sitoper.it
cookie