Ambasciata Giappone: domenica a Roma Coppa dell'Ambasciatore di kendo
10-01-2020 18:19 - Ambasciate

GD - Roma, 10 gen. 20 - L’Ambasciata del Giappone in Italia e la Confederazione Italiana Kendo, con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, del CONI e di Roma Capitale, presentano la terza edizione della Coppa dell’Ambasciatore, torneo di kendo a squadre da 7 fra team regionali provenienti da tutta Italia.
Fonte: Redazione
Domenica 12 gennaio al ToLive Sports Center di Roma, 12 delegazioni regionali si sfideranno nell’antica disciplina della “via della spada”, un’occasione per celebrare l’amicizia tra Italia e Giappone.
La Coppa dell’Ambasciatore è un evento nato nel 2016 in occasione del 150° anniversario delle relazioni diplomatiche fra i due Paesi, e anche quest’anno vede la partecipazione di oltre cento praticanti.
Il kendo, l’arte marziale giapponese sviluppata a partire dalle tecniche di combattimento con la katana utilizzate anticamente dai samurai, conta in Italia oltre 2.500 praticanti. Quella degli italiani per il kendo è una passione in crescita: negli ultimi anni è andata di pari passo con i successi della nazionale italiana di kendo CIK nelle più importanti competizioni internazionali: dal 1989 a oggi, 8 primi posti, 9 secondi posti e 15 terzi posti agli Europei e 2 terzi posti ai Mondiali.
L’Italia è così il primo Paese europeo ad aver raggiunto la semifinale dei Campionati del Mondo, svoltisi a Glasgow nel 2003, un traguardo che pochissime squadre al mondo possono vantare nella storia dei campionati, tradizionalmente dominati dagli atleti giapponesi e coreani.
Ma il fascino della scherma giapponese è racchiuso principalmente nella sua filosofia: i praticanti indossano un’armatura (bogu) e un’uniforme (keikogi) che sono uguali per tutti; è dunque possibile distinguere un maestro da un principiante, conoscere la forza e il grado di esperienza del proprio opponente solo sul campo, nel momento del combattimento. È una disciplina che fa dell’etichetta, dell’umiltà e del rispetto per gli altri i propri capisaldi, in cui la componente atletica è sì importante ma non più della concentrazione e della presenza di spirito.
Fonte: Redazione